HOME - GLI AUTORI - LE SEZIONI - VIDEO - LINK
 

Inviaci un tuo articolo

Partecipa anche tu !
Scrivi un articolo

   Cerca nel nostro archivio:
Crimini e Minori.
di Vincenzo Andraous  ( vincenzo.andraous@cdg.it )

9 agosto 2003





" Ehi regista, sono stanco, fammi uscire dalla storia! "


LUCI NEL BUIO - 2

Per conoscere meglio l’autore, si può leggere la ricca presentazione pubblicata nell’articolo "il falco dagli occhi lucidi", presente nella medesima sezione.

BUONA LETTURA



Sono stato invitato a un convegno tenuto in Università, il tema da dibattere "Criminalità minorile ". Molti e autorevoli i relatori, perché capaci di dare risposte a quesiti mai del tutto correttamente formulati. Devo dire che lo scranno da cui ho parlato è stato davvero inusuale per me, infatti mai come questa volta, nel luogo della ricerca instancabile, sono stato consapevole di non avere nulla da insegnare a nessuno, tanto meno di possedere risposte per le problematiche dibattute. Ho soltanto il carico della mia esperienza, intesa come somma dei miei tanti errori, esperienza tutta dentro un viaggio che dura da oltre trent’anni.


Da adolescente difficile, a giovane trasgressivo, contrapposto e antagonista, e quando non si possiede capacità di subordinare qualche passione a qualche regola, ciò trascina spesso nella devianza, nell’entrata in un Istituto per minori, dove spesso ci si professionalizza negli atteggiamenti criminogeni, così giunge il carcere per adulti fino ad esserne respirato, fino a sopravvivere in una lucida follia. Poi fortunatamente arrivando ai giorni nostri, ecco la comunità Casa del Giovane, dove da qualche anno collaboro e svolgo attività di tutor, e di questa grande opportunità sono grato a Don Franco Tassone, per avermi portato con sé e soprattutto per avermi teso una mano.


Attraverso questo viaggio ho potuto notare molte similitudini e molte differenze tra la mia generazione ed i giovani di oggi: allora come oggi tutti nella pancia dello stesso disagio. Palese il punto di contatto tra passato e presente; se sono assenti i modelli di riferimento, i punti di riferimento certi, perché autorevoli, e dunque accreditati di autorità acquisita sul campo, ad esempio nella famiglia o nella scuola, nell’intorno, non rimane che l’incontro consapevole con i vicoli ciechi, e l’impatto inconsapevole con la violenza della strada e il suo corollario di falsi miti.


La differenza in questo presente sta nel disagio che non colpisce più solo i giovani delle classi meno abbienti, ma anche quelli che provengono da famiglie agiate, dove spesso benestante sta per una condizione di benessere finanziario raggiunto, e non per un raggiungimento di valori introiettati e portati avanti.

E ancora: i guerrieri in erba della mia generazione stavano insieme, in gruppo, formavano una banda di minorenni, perché avevano come nemico da combattere, il mondo degli adulti, dei cosiddetti grandi, che vedevamo intruppati e in fila per tre (come plotoni di esecuzione) nelle loro belle e comode certezze, oggi invece ci si mette insieme, in gruppo, in babygang, per competere e scontrarsi con il gruppo dei pari, per una griffe, per un telefonino, per una banconota da 50 Euro, rispetto alla propria da 10 Euro. Così il destino disegna la propria trama, ci si incontra sempre più ai bordi delle vie maestre, fino a dimenticarle, inizia una visione unidimensionale, interpretando la vita come un rettilineo privo di curve, di uscite di emergenza, dove l’inciampo è lì dietro l’angolo, e nel tentativo di esorcizzare le troppe assenze, le lacerazioni, le solitudini, irrompono i rischi estremi, la droga, il reato, e gridare: " Ehi regista, sono stanco, fammi uscire dalla storia! "

Non è possibile, come non è facile risalire dal baratro in cui si è caduti.

Personalmente ho impiegato decenni per comprendere e rielaborare quel che è stato con occhi e sguardi nuovi, credo che il disagio di per sé sia nella natura delle cose, ciò che è davvero grave è il disagio che ognuno di noi provoca, sottovalutando e svuotando di contenuti se stesso e gli altri, soprattutto chi non ha ancora una personalità matura formata. Io non so se occorre rivedere o addirittura ribaltare il metodo o l’indagine educativa, se sia più corretto abbassare l’imputabilità a 12 anni, o ridefinire la soglia della maggiore età a 16 anni per alcuni crimini, non ho titoli né formazione scientifica per sostenerlo, credo però che nei riguardi dei giovanissimi, occorra ritornare a dire ed a dare dei no, rispetto ai tanti sì elargiti a piene mani, occorre sul serio farsi carico della difficoltà e della fatica dei no, perché costringe l’adulto a fornire spiegazioni comprensibili, lo obbliga a una comunicazione sensibile, perché empatica e non certamente perché sbilanciata sull’accudente.

Forse occorre anche istituire dei nuovi corsi di formazione post-adolescenziale e genitoriale, affinché si sottolinei l’importanza e la inderogabilità del valore dell’attenzione. Per questo mi sono permesso di appropriarmi di alcune parole, frasi, importanti, di una docente di questa università, che tanti anni fa ho conosciuto durante una sua visita in un Istituto Penitenziario Lombardo. Sì, attenzione percepita come speranza dell’attesa, come speranza che se è vero che ancora non è, essa comunque avverrà, se con l’impegno di tutti, e se ciò sarà, la responsabilità che ne consegue sarà un carico condiviso, diverrà davvero una responsabilità operativa secondo coscienza. E qui mi viene in mente una pedagogia della speranza che è peculiare della Comunità Casa del Giovane, quale eredità del suo fondatore Don Enzo Boschetti e che Don Franco Tassone porta avanti con forza e coraggio. Pedagogia della speranza e pedagogia del servire, nel tentativo di "forgiare giovani nuovi, senza più bisogno di nascondersi in comodi rifugi o facili scorciatoie".

"Crimini e minori " è stato il tema di questo convegno, così come lo è la preoccupazione dell’intera collettività, eppure nonostante l’esposizione di dati e statistiche, che consentono una lettura coerente dei fenomeni delinquenziali, ho compreso nella Comunità Casa del Giovane quanta importanza abbia una tecnica dialogica che consenta all’altro di accorciare le distanze, l’essere capaci di ascoltare l’altro in se stessi, con sensibilità diverse, interpretazioni diverse, ma giungendo alla stessa finalità. Quanto da me detto non eleverà il grado di civiltà necessario per migliorare lo stato delle cose, ma forse costringerà noi adulti a non accampare più ulteriori giustificazioni per le cadute e le tragedie dei nostri figli.

 

Vincenzo Andraous - 8-4-03 / Tutor Comunità "Casa Del Giovane" Pavia

SERVIZI
Home
Stampa questo lavoro
(per una stampa ottimale si consiglia di utilizzare Internet Explorer)

Segnala questo articolo
Introduci il tuo nome:
Introduci email destinatario:

STESSA CATEGORIA
Quando il Male aggredisce il Bene...
Neppure come cattivo maestro...
Un essere vivente davvero speciale.
Rinascere davvero.
Spinelli...
Più infantilizzati di quando sono entrati.
Sul carcere e sulla pena...
Del carcere, tutti sappiamo tutto.
Morti di serie B.
Bambini colpevoli...
L’accoglienza...
Gesù dovrebbe rifiutarsi di risorgere!
Io, ho smesso di fumare!
Clemenza, per il popolo degli sconfitti.
Il raglio del mulo.
Festa della donna?
Omertà non sta a solidarietà
Giubileo...
A difesa della dignità personale.
Parole in trappola...
DELLO STESSO AUTORE
Un video per un mondo di pace
Ma di quale normalità stiamo parlando?
Clemenza, per il popolo degli sconfitti.
Giustizia che trasforma.
L’eufemismo dell’inferno di Dante.
Ti ho conosciuto sulla croce della pace...
Alle nove del mattino.
Congedarsi da queste storie anonime non è facile.
Gioco d’azzardo e fallimenti quotidiani.
Il Tempo e l’Avvento.
Proteste...
Disconnessioni mentali.
Libertà va cercando ch’è sì cara...
Drogarsi...
Intervista condannata all’ergastolo...
Parole in trappola...
Nascosti, dietro la festa della donna.
I traditori e gli indifferenti.
Liberare la libertà.
Sono cose che possono accadere!
ARCHIVIO ARTICOLI
Rubriche
Settore Legale
Medicina, Psicologia, Neuroscienze e Counseling
Scienza & Medicina
Emozioni del mattino - Poesie
Economia, Finanza e Risorse Umane
Cultura
Parli la lingua? - DIZIONARI ON LINE
Proverbi e Aforismi
Al di là del muro! - Epistole dal carcere
Editoriali
Organizza il tuo tempo
PROGETTO SCUOLA
La Finestra sul cortile - Opinioni, racconti, sensazioni...
Legislazione su Internet
Psicologia della comunicazione
La voce dei Lettori .
Filosofia & Pedagogia
Motori
Spulciando qua e là - Curiosità
Amianto - Ieri, oggi, domani
MUSICA
Il mondo dei sapori
Spazio consumatori
Comunità e Diritto
Vorrei Vederci Chiaro!
News - Comunicati Stampa
Una vita controvento.

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) n° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati


Statistiche Visite
Webmaster: Alessandro Granata


Neverland Scarl - Corso di formazione