HOME - GLI AUTORI - LE SEZIONI - VIDEO - LINK
 

Inviaci un tuo articolo

Partecipa anche tu !
Scrivi un articolo

   Cerca nel nostro archivio:
La guerra degli innocenti.
di Vincenzo Andraous  ( vincenzo.andraous@cdg.it )

9 dicembre 2015






Dio è morto. Tradito un’altra volta.


Potenti di ogni colore e nazione, diagnosticano terapie politiche e sociali per ristabilire diritti e democrazie in paesi dilaniati dalla ferocia della povertà, dall’ingiustizia oramai globalizzata, che non sottrae alcuna religione dal taglione del “mors tua-vita mea”.

Guerre e stragi, uomini in armi e bambini depredati di ogni sorriso, terre divise e derubate dei propri confini, inni alla pace gridati a tempo di musica, richieste di giustizia licenziate con qualche parola travestita di compassione. Africa in fiamme e Medioriente tra le macerie, terroristi e carnefici miserabili all’opera in Europa, persone innocenti in marcia per la pace, altrettante in guerra per difenderla, altre circondate e maltrattate dagli aguzzini di nero travestiti per distribuire “equamente” il residuo di giustizia.

Specialisti in relazioni spediti qui e là, equazioni e sottrazioni della comunicazione a supporto delle percentuali e delle statistiche, tutte ben contenute nella negazione del dato esponenziale, che accerta l’odio e la vendetta covare sotto il primo strato di pelle, che non si vede, ma si muove sotto carico, pronto a esplodere a ogni nuovo giorno.

Scacchieri e pedine si muovono lentamente intorno a paesi dimenticati, città violentate, popolazioni abbandonate in confini inventati e frontiere frantumate. L’immaginario collettivo non riesce a delinearne i contorni, la proporzione di quelle macchie, sagome indistinte, ma in continuo spostamento, il tremore della terra, al suo avanzare e ritrarsi. Improvvisi i colpi sordi dei cannoni di ultima generazione, botti ripetuti, alle spalle, tra le scapole, in mezzo agli occhi.

Le nazioni, i paesi, le città, ridotte a periferie di oggi, sono un ricordo sbiadito delle democrazie di domani, schiacciate dalle tante parole che sono state dette, dalle recinzioni che sono sopravvenute, costruite a misura per non ascoltare. Ma a ben pensarci, delle libertà di ieri, ne rimangono pochi limpidi esemplari, ma ci sono ancora, per non farci cadere all’indietro, nel vuoto della memoria. Pochi riferimenti certi e in bella vista nella prateria dimenticata, a sfidare i fucili, i tanti cuori pavidi, i governi dell’insignificanza sociale, dei poteri esposti controvento, per meglio difendere la propria inadeguatezza.

A queste condizioni, posiamo affermare che la Parigi del 13 novembre siamo noi; ogni morto e ferito siamo noi, ogni piazza e periferia devastata siamo noi; sopra e sotto l’inferno siamo noi, di lato e al centro di ogni eventuale paradiso, siamo noi.

Prepariamoci a un dispendio inusitato di strategie ad alta tensione e retoriche a bassa violenza contrapposta, buonisti e giustizialisti faranno stelle filanti, ci saranno saggi e sapienti che non sono a dirci cosa è accaduto, cosa è meglio fare, cosa accadrà oggi che è già domani.

Il sangue della vergogna... (come ha detto un mio carissimo amico) si tratta davvero di sangue della vergogna, sangue degli innocenti, sparso all’intorno dalle bugie, delle costruzioni sottobanco, delle menzogne vendute a caro prezzo, sangue che sgorga dagli innocenti trucidati a sangue freddo.

In ogni dove a da ogni parte.

No, non è guerra, non è conflitto, non è mondialità che s’arrocca alla tutela dei principi universali, è ciò che la fede concima quando diventa politica nella volontà di conquista, è sterco di infamia quando il debole serve a fare grande un Dio che non c’è più, perchè spazzato via dalle vendette, ritorsioni, reazioni, nelle carni smembrate di donne, vecchi e bambini, di giovani improvvisamente annientati da ogni diritto e dovere di una possibile speranza.
Da questa ulteriore maledetta solitudine del sangue forse è necessario imparare qualcosa di più e davvero, un insegnamento a non dissolvere l’opportunità della riflessione ( ancor prima dell’azione ), quella che parte dal cuore, per sentire davvero il bisogno e la necessità di una libertà che appartenga a tutti, indipendentemente dalla religione e soprattutto dal portafoglio che ognuno professa.

Forse occorre ritrovare DIGNITA’, consegnare DIGNITA’, fare debita manutenzione alla DIGNITA’ di ognuno e di ciascuno, forse è giunto il momento di smetterla con i veti incrociati, con gli interessi di parte, con le parole valigia in cui fare stare dentro tutto e il contrario di tutto, con i voli pindarici delle guerre sante e delle guerre svolte per fare notizia.

Forse quel sangue innocente una volta per tutte ha dichiarato guerra vera all’ingiustizia, ingiustizia, ingiustizia.

Vincenzo Androus - Counselor, Tutor Comunità "Casa del Giovane" Pavia

SERVIZI
Home
Stampa questo lavoro
(per una stampa ottimale si consiglia di utilizzare Internet Explorer)

Segnala questo articolo
Introduci il tuo nome:
Introduci email destinatario:

STESSA CATEGORIA
Drogarsi...
Crimini e Minori.
I Media e la guerra che non c’è.
Al voto...
Il raglio del mulo.
Sogno? Chissa!...
Trapezisti di umanità .
Educare...
Abrogare la riforma penitenziaria?
L’infamia più grande...
Intervista condannata all’ergastolo...
Io, ho smesso di fumare!
La svuota carceri.
Donne e bambini al macero...
Morti di serie B.
Giudizi senza appello
Cadaveri...
Vogliamo vedere Gesù!
Libertà che non ritorna...
Alle nove del mattino.
DELLO STESSO AUTORE
Un video per un mondo di pace
I traditori e gli indifferenti.
Parole in trappola...
Coscienze vaganti e salvadanai selvaggi.
Giovane.
Complici e vittime plaudenti.
In carcere si va perché puniti. Non per essere puniti!
Dall’altra parte della strada.
Mi calo e basta. La vita è tutta qui!
Unica vera risposta: la formazione.
Razza in estinzione.
Indulto o inganno?
Natale di trasformazione.
Donne e bambine quotidianamente oltraggiate.
Non auguro questo carcere neppure al mio peggiore nemico...
Sono cose che possono accadere!
Grida che non sempre riusciamo a cogliere.
Dall’angolo dove ci si dimentica del loro valore.
La fuga e la coscienza.
Riconsegnare, alle persone, il loro valore!
ARCHIVIO ARTICOLI
Rubriche
Settore Legale
Medicina, Psicologia, Neuroscienze e Counseling
Scienza & Medicina
Emozioni del mattino - Poesie
Economia, Finanza e Risorse Umane
Cultura
Parli la lingua? - DIZIONARI ON LINE
Proverbi e Aforismi
Al di là del muro! - Epistole dal carcere
Editoriali
Organizza il tuo tempo
PROGETTO SCUOLA
La Finestra sul cortile - Opinioni, racconti, sensazioni...
Legislazione su Internet
Psicologia della comunicazione
La voce dei Lettori .
Filosofia & Pedagogia
Motori
Spulciando qua e là - Curiosità
Amianto - Ieri, oggi, domani
MUSICA
Il mondo dei sapori
Spazio consumatori
Comunità e Diritto
Vorrei Vederci Chiaro!
News - Comunicati Stampa
Una vita controvento.

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) n° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati


Statistiche Visite
Webmaster: Alessandro Granata


Neverland Scarl - Corso di formazione