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Crescono le polemiche attorno al DSM 5.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

7 dicembre 2013



Saremo tutti alienati?


La voce del Grillo Parlante

Il voyeurismo potrebbe diventare un vero e proprio disordine psichiatrico. L’eiaculazione precoce e la cleptomania rischiano di assumere le caratteristiche di malattia conclamata; il lutto diventerebbe una causa di depressione "impegnativa", mentre la preoccupazione se un familiare tarda a tornare a casa potrebbe essere intesa come "moderata depressione ansiosa". Andiamo avanti con la galleria degli orrori: un’arrabbiatura potrebbe bastare a riscontrare un "disordine da disregolazione del temperamento" e, chi sogna troppo. potrebbe vedersi diagnosticata una "sindrome da rischio psicosi". E, se non bastasse ciò, molti ragazzini potrebbero essere considerato soggetti da clinicizzare (e a cui, quindi, prescrivere psicofarmaci), soltanto perché sono eccessivamente vivaci.

Questi sono solo alcuni semplici esempi di come la nuova edizione della "Bibbia" della psichiatria, il DSM-5, sia destinata a far discutere.

Trent’anni fa Henry Gadsen, allora direttore della società farmaceutica Merck, dichiarò: "Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Ci permetterebbe di vendere a chiunque". Alan Barsky, psichiatra di Boston, già una ventina di anni fa scrisse che "ci deve essere qualcosa che non funziona se una persona, quando non ha alcun problema, va a farsi visitare da un medico!".

Una delle accuse principali che si muovono, è quella di "creare" malattie per le quali si è individuata una cura e a lanciarsi contro i dettami di questo strumento sono alcuni famosi specialisti come Allan Frances, Professore emerito del Dipartimento di psichiatria e scienze comportamentali della Duke University di Durham.

Lo specialista, autore del libro "Primo, non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie", è stato alla guida della pattuglia di esperti che ha curato la precedente edizione del 1994.

Secondo lo studioso in questione, il DSM-5 sarebbe nato quasi come una risposta ai bisogni dell’industria farmaceutica, che mette a punto farmaci e studia meccanismi fisiopatologici che si adatterebbero alla perfezione a condizioni del tutto normali. In questo modo, i medici sarebbero, di fatto costretti, a trattare farmacologicamente milioni di persone che non ne avrebbero bisogno.

E allora, come andrà a finire? Di chi ci dovremo fidare?

Come abbiamo detto altre volte, possiamo scegliere. Seguire la corrente del fiume per vedere cosa c’è a valle. Magari un fantastico paese dei balocchi! Friedrich Nietzsche sosteneva che "Quando la menzogna si accorda con il nostro carattere diciamo le bugie migliori". Cari lettori, per qual che ci riguarda però, abbiamo deciso di usare la testa e, di conseguenza, rifletteremo (per farne tesoro) sulla massima di Pablo Picasso: "Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla. Ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole".

G. M. - Medico Psicoterapeuta, direttore la Strad@

Fonte

www.edott.it

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