Se
ci sarà appropriatezza prescrittiva nessun problema.
Ma è certo che l’ipotesi di far pagare una serie di esami
diagnostici (ben 208 per l’esattezza) mettendo in discussione sotto
l’aspetto pecuniario la scelta del medico e il suo rapporto con il
paziente ora potrebbe diventare una realtà.
Controlli
come Tac, risonanza, test per le allergie (tanto per citare alcuni
degli esami dell’elenco) potrebbero, se prescritti impropriamente,
andare ad essere "pagati" in parte dallo stesso medico che
li ha indicati. L’elenco dei test già noto alle società
scientifiche, ha ricevuto il via libera preliminare del Consiglio
Superiore di Sanità.
Rispetto
alle prime ipotesi, l’elenco delle prestazioni
la
cui prescrizione dovrà rispondere a criteri di
‘appropriatezza’
e
passato da 180 a 208, includendo, come detto prima, esami quali Tac,
risonanza
magnetica,
test
allergici ed
esami
di laboratorio.
Per
la prescrizione di uno degli esami
inseriti
nella lista, dovranno essere riscontrate alcune condizioni, solo alla
presenza delle quali la prestazione potrà essere erogata a
carico del servizio sanitario nazionale. Le Tac,
ad esempio, potranno essere prescritte sono in presenza di patologie
oncologiche e
di traumi, mentre gli esami per
l’individuazione del colesterolo dopo i 40 anni, potranno
essere prescritti solo una volta ogni 5 anni, salvo che, nel
frattempo, siano intervenute nuove terapie.
Il
22 settembre, il Ministro Beatrice Lorenzin lo ha consegnato ai
sindacati medici, che avranno due giorni per presentare le loro
osservazioni. A quel punto, attraverso un tavolo tecnico con le
Regioni, si deciderà definitivamente l’applicazione del
provvedimento e delle sanzioni previste dal testo per i medici dalla
prescrizione facile. Cosa cambia per il medico? Semplice. Verrà
chiamato a giustificarsi quando gli esami richiesti non verranno
considerati necessari. Ovviamente questa ipotesi non viene accolta
bene dalla platea dei medici. In particolare, secondo la Fimmg non si
tratta solamente di una misura economica, ma anche di una situazione
che mette a rischio il rapporto con i malati.
Fonte
www.edott.it
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