La voce del Grillo Parlante...
In prima fila ci sono gli antitumorali, le eparine, i broncodilatatori e gli antipsicotici. A seguire, poi, i medicinali anti-Parkinson e quelli per la cura dell’ipertensione. E’ un vero e proprio grido d’allarme quello che giunge da Federfarma di Roma e Napoli che ha scritto all’agenzia Italiana del Farmaco denunciando una realtà che si fa di giorno in giorno sempre più preoccupante.
Risultano troppo spesso indisponibili medicinali di largo impiego e questo sarebbe da imputare alla presenza di un mercato parallelo che fa viaggiare molte medicine dedicate ai pazienti italiani verso altri Paesi. Secondo Franco Caprino (presidente di Federfarma di Roma) e Saverio Annunziata (consigliere nazionale del sindacato Sumai,) "esiste un mercato parallelo dei medicinali destinati al nostro paese ma venduti all’estero dove di guadagna di più. E’ questo che provoca la mancanza di certi prodotti nelle nostre farmacie".
Secondo alcune ipotesi, lo snodo sarebbe nella catena di distribuzione dei farmaci con aziende o farmacisti che comprano i medicinali destinati all’Italia e poi li vendono dove si guadagna di più. In Germania, ad esempio, un farmaco per la cura della malattia di Parkinson arriva a costare oltre cinque volte di più rispetto a quanto avviene da noi. Il risultato, a prescindere da quelli che possono essere i meccanismi che portano alla penuria di farmaci destinati ai malati italiani, è che almeno a Roma e a Napoli, può essere difficile trovare farmaci di uso comune in farmacia: per questo quando il cittadino trova la molecola indicata dal medico, finisce col fare incetta delle confezioni, tenendole da parte per i momenti di mancato approvvigionamento, oppure va a rifornirsi in altre regioni.
Giuseppe Tortora, vicesegretario nazionale del Sindacato Sumai chiama il Governo a operare in maniera da garantire un numero adeguato di confezioni di medicinali in ogni farmacia.
Giorgio Marchese, Direttore La Strad@
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