 Come
si rompe il muro dell'indifferenza? “Ama
il prossimo tuo non come ameresti te stesso ma, piuttosto, per quello
che è: il prossimo tuo!” Ecco,
comprendendo
questo invito di un famoso penalista vissuto in un tempo migliore,
probabilmente cominceremmo ad accorgerci che, intorno a noi, c'è
gente che, come noi, si accorge (spesso in ritardo) di avere infranto
i sogni contro la polvere della realtà quotidiana. Ma se
avessimo il potere di girare in cielo come le rondini, saremmo in
grado di osservare dall'alto l'inutile corsa di una umanità
che si affanna, forse solo per tenersi impegnata a schivare quello
strano dolore che nasce dal saldo negativo fra le gratificazioni e le
frustrazioni? Cari
Lettori,
qualcuno ritiene che Dio eserciti il potere alla stregua della
Monarchia britannica: regnando ma non governando. Allora nasce il
dubbio: un
uomo, da solo, può cambiare il mondo? Al
netto della presunzione intrinseca, sarebbe stimolante l'idea di
provare ad entrare
in sintonia con il bisogno degli altri (che, poi, non è
diverso dal nostro) e, magari, provare a parlarci come non facciamo
mai. A volte mi chiedo se un ricordo, sia qualcosa "che si ha"
o "che si è perduto". La risposta che riesco a darmi
è che una persona invecchia, quando i rimpianti superano i sogni e le aspettative. Certe altre volte mi soffermo ad osservare, invece, l'incongruenza di cure mediche sempre più tecnologizzate...
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e lontano dal paziente e mi disturba l’idea che, pure, esiste (in
ognuno) un luogo intimo e segreto dove si nasconde la ricetta della
propria salute!
Cari
Lettori, temo
molto il rischio di
rimpiangere i momenti in cui potevo dire e non ho parlato o, peggio,
avrei potuto tacere ed ho fatto, invece, soffrire... ma, nel
contempo, mal sopporto chi non accetta che possano esistere idee
innovative in grado di cambiare l’ordine delle cose, volgendo al
sereno quello che, sovente, si appalesa come un fortunale.
Il
ché, in fondo, ricalca la fantastica storia delle possibilità
che la vita ci offre.
Volare
in cielo come le rondini, già... magari per entrare dalla
finestra più luminosa a scoprire il segreto delle cose
importanti, anche se il prezzo può essere una iniziale
tristezza. E se qualche volta, col tramonto davanti, passiamo
attraverso una lacrima, non fermiamoci ad asciugarla perché
inaridiremmo la nostra parte più umana.
Ogni
cosa comincia ma, poi, finisce e tra poche ore è già
domani.
Appunto
per questo bisogna imparare a saper decidere di sé e per sé,
perché comunque, come disse Sartre, "non
facciamo ciò che vogliamo ma diventiamo responsabili di ciò
che siamo".
Auguri.
Per il Natale che verrà.

Giorgio
Marchese- Direttore La Strad@
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