Ebbene,
a fronte della richiesta di un certo tipo di profilo tariffario, me
ne è stato attivato uno ben più oneroso, NON PRESENTE
SUL CONTRATTO DA ME FIRMATO (ad un agente di vendita recatosi presso
il mio studio), con la fornitura di apparecchiature telefoniche
(assolutamente non richieste) costose e complesse al punto da
prevedere un mini corso di formazione da parte di un ingegnere
Vodafone (!?).
Inutilmente
ho provato a chiedere una rettifica dei servizi e ad un certo
punto, non riuscendo ad avere soddisfazioni dal centro assistenza, ho
deciso di eliminare la domiciliazione su carta di credito e pagare,
con bollettino postale, quello che ritenevo essere giusto, in base a
ciò che avevo, effettivamente, richiesto.
Nonostante
la disponibilità di un altro (e più onesto) agente di
vendita, di fronte alla irremovibilità dell’azienda a
riconoscere la mia posizione di parte lesa, sono stato costretto a
rescindere il contratto, restituendo tutto ciò che era di sua
proprietà (apparecchiature telefoniche e modem).
Premettendo
che è stata fatta ostruzione da parte di Vodafone nel liberare
i canali voce e dati per cui ho atteso un tempo lunghissimo per
riuscire a riavere una linea telefonica (e, a casa, ho rinunciato del
tutto alla linea telefonica fissa) da quel momento, si sono
moltiplicate le richieste miranti ad ottenere il pagamento delle
fatture (comprensive degli importi che avevo, comunque già
corrisposto) contenenti, addirittura, i canoni secondo loro maturati anche diversi mesi dopo aver cambiato operatore
telefonico!
Più
volte è stata spiegata (anche con invii di raccomandate da
parte del mio legale) la situazione a tutti coloro (avvocati
e call center) che, ciclicamente, hanno disturbato (con malcelato
fastidio) il mio lavoro: a tutti, ogni volta, è stato
necessario ripetere il racconto.
Cari
Lettori, la
domanda che, più frequentemente, mi sono rivolto, in quei
frangenti, è stata: "Ma
perché, ogni volta che si prova a realizzare un qualsiasi
programma esistenziale, qualcuno complica quello che ci si propone di
fare?" L’assonanza
che, a quel punto, si è generata nella mia mente, ha creato un
rapporto biunivoco fra i lestofanti di varia natura e quell’insetto
succhialinfa che, gli esperti, chiamano "parassita".
Ho
riflettuto sul fatto che, se Madre Natura ha previsto la sua
presenza, la cosa deve avere una qualche motivazione.
E
infatti, il parassita ha una funzione biologica e sociale. Nelle
piante, così come nelle altre forme viventi, si sviluppano
reazioni per rinforzarsi e fronteggiare il problema (estinguendosi,
in caso di fallimento, a favore di presenze più idonee).
Quindi, dal punto di vista psicologico, adattarsi al meglio o
compensare le frustrazioni, genera un’implementazione di
aspetti che conducono verso eccellenze.
E
in questo modo, ho cercato di resistere, anche quando ho subito
finanche il blocco irreversibile, da parte di Vodafone, di due
telefoni (un Samsung e un I Phone) che avevo acquistato E PAGATO con
le fatture bimestrali ben prima dell’attivazione del contratto di cui
sto qui a parlarvi...
MA
NON BASTA.
Da
un po’ di tempo a questa parte, vengo infastidito, ad ogni ora del
giorno, dal settore recupero crediti ( a cui era stata inviata la
stessa documentazione atta a spiegare la mia posizione)! In pratica,
con una certa frequenza, un’operatrice di call center, dalla Romania,
mi importuna e, essendo stata evidentemente addestrata a trattare con
i morosi più impenitenti, mi tratta (con voce che sa di freddo
metallo) alla stregua di un prigioniero politico interrogato dal KGB
di sovietica memoria. Ed io sono costretto, ogni volta, a spiegare i
fatti dall’inizio. Con sempre minor pazienza.
Cari
Lettori, da qualche giorno mi sono stancato di subire questa
protervia ed ho iniziato a reagire con veemenza verbale. Ebbene,
sapete come mi sono sentito rispondere? Che, fintanto che io, non
decido di collaborare per addivenire ad un accordo (cioè, in
altri termini, pagare quanto loro ritengono opportuno) mi chiameranno
ogni giorno, finchè non mi stanco e cedo...
Il
male è contagioso come il bene e l’oppressione corrompe
l’oppresso e l’oppressore. E corrompe anche chi resta
lungamente spettatore di quello stato di cose senza reagire con tutte
le sue forze. (Pasquale Villari)
Signori
della Vodafone,
per ribadire uno dei tanti concetti espressi da Giuseppe Garibaldi,
vi rammento che il valore di un uomo di coraggio è cosa
incredibile! Un Uomo del genere, da solo, può mettere in fuga
un intero
esercito. Fino ad oggi, forse a causa di una falla nella vostra
organizzazione, vi siete comportati con me (come prototipo di
cliente/servo che ha osato sfidare i vostri diktat) in maniera non
dissimile da quello degli Austroungarici con gli Italiani che non si
piegavano al loro potere arrogante. Convinti, evidentemente, che la
vostra dimensione complessiva, fosse sufficiente a schiacciarmi. Vi
sbagliavate.
ADESSO,
BASTA.
Siete,
in realtà, una indefinibile (perchè non è chiaro
chi dia, realmente, gli ordini) dimensione priva dei necessari
“attributi” che garantiscono il diritto di alzare la
voce. Vi ho sfidato più volte a richiedere l’emissione di un
decreto ingiuntivo, da parte di un giudice.
NON
LO AVETE FATTO.
Avete
preferito cedere il mio debito (presunto e non dimostrato) come fanno
i superbi che non ascoltano. E che, in realtà, sono soltanto
dei vigliacchi.
E,
infatti, dopo aver protestato, nella giornata di ieri, sulla vostra
pagina Facebook, mi è giunta la richiesta di una valutazione
della mia situazione in privato.
E
no, cari miei!
Non
in privato. Non servirebbe. Riprendereste a infastidirmi come prima.
Semmai pubblicamente. In questo modo, se io non avessi ragione,
apparirei agli occhi di tutti come un LADRO. Se, invece, vi
trovaste VOI dalla parte del torto, fareste la figura che meritate.
Io
non ho paura di scoprire le carte. E voi?
Cari
Lettori, alla
fine di questa “lettera aperta”, voglio ricordare che
l’unica battaglia che si perde, sul serio, è quella che non si
è combattuta, per paura.
Quindi,
come cittadino che si ribella alle vessazioni e alle ingiustizie, vi
ricordo (come disse Ernesto Che Guevara) che abbiamo tanti di quei
fratelli che non riusciamo a contarli ma una, sola, sorella
bellissima, che si chiama LIBERTA’.
Fino
alla vittoria. Sempre.

Giorgio
Marchese – Direttore
La Strad@
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