
“Io
credo che la poesia non veleggi semplicememte sulle nuvole ma che
incida, cona la parola, nella vita la poesia non vuole spiegare il
mondo ma riportarlo al suo cuore. Insomma la poesia ricuce tutto”
Da
questo, particolare incipit, si schiudono duecento pagine di racconto
che si snoda nelle zone più suggestive di Roma e cuce,
passando per la selvaggia Pizzo Calabro, la vita di Alex, Kate,
Enrico, Blanche, Ottavio, Virginia, Sibilla e non solo avendo,
comecomune denominatore, l’amore verso uno
dei più grandi poeti del Romanticismo inglese, John Keats, che
ha stabilito, giovanissimo, la sua dimora
senza tempo, nella Città Eterna.
Riflettendo
su alcuni passi dell’autrice, filosofa e appassionata di
psicoanalisi, non si può non trovarsi d’accordo sul fatto che,
mentre “la velocità
digitale ci assedia, il libro resta un luogo di calma e rifugio, nel
quale ritirarsi, attivando il Pensiero!”
E
siccome meditare, ci porta (sempre, citando le parole dell’autrice)
“a contemplare con
attenzione e rispetto”,
ecco che l’acqua assume un significato profondo che, al tempo stesso,
racchiude l’inizio (perchè la vita proviene da lì) e la
fine (per via del Diluvio Universale) di ogni Storia, aprendo la via
a nuovi percorsi per consentire, al Passato e al Futuro, di porsi in
un Presente infinito.
Come
sosteneva un saggio, “la giusta via è simile all’acqua
che, a tutto, è adatta perchè a tutto si adegua”.
Ed è qui il principio fondamentale che dà senso alla
nostra vita: la capacità di adattarsi per diventare migliori
e,quindi, crescere e condividere, generando, come il ciclo dell’acqua
(che evapora nelle nubi e, da esse, ritorna, sotto forma di pioggia)
un
circuito d’amore che si diffonde e si propaga.
Ecco
perchè, probabilmente, il nome delle persone di valore, viene
scritto nell’Acqua!
Mariano
Marchese (Avvocato,
Counselor) - Presidente Assocultura Cosenza
Giorgio
Marchese (Medico
Psicoterapeuta, Counselor) - Direttore "La Strad@
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