...li vive e li subisce; la rabbia, a volte incontenibile di chi, pur potendo reagire, desiste in quanto cosciente di aver perso qualcosa, qualcosa di veramente importante, almeno per lui in un suo preciso momento storico!
Chi sei tu? Sono un eroe. E chi lo dice? Lo dicono il mio scudo e la mia spada. E i miei colpi inferti nelle carni ostili dei nemici. No. Tu non sei un eroe. Un eroe ha una penna tra le mani e macchie di inchiostro sulla pelle e non affonda nelle viscere, ma nella mente. Un eroe ha tracce di calce tra i solchi delle dita e terra fertile sotto le unghie e cammina silenzioso sui suoi sogni. E non è lurido di sangue. Perché un eroe ha le mani sporche di vita e non di morte. (Paola Melone)
Sarà forse banale, ma vale la pena di ricordarlo: non è corretto approfittare delle persone vulnerabili che, in quanto non preparate, commettono errori e non riescono ad essere adeguati alle aspettative degli "altri", di quelli che ti giudicano senza darti la possibilità di spiegare, di capire, di correggere e di agire! Tutti possiamo sbagliare! Sarebbe necessario, invece, fare comprendere gli errori affinché non abbiano a ripetersi; questo dovrebbe essere il comportamento di un essere umano formato correttamente. Sarebbe meglio per lui, sarebbe meglio per la Società!
Dice
un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata,
dovrebbe passare da tre porte. Sull’arco della prima porta dovrebbe
esserci scritto: " È vera?" Sulla seconda
campeggiare la domanda: " È necessaria?" Sulla
terza, essere scolpita l’ultima richiesta: "È gentile?"
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere
il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di
oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte,
molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse. (Romano Battaglia)
Riteniamo che i rapporti umani, di qualsiasi natura essi siano, vadano incentivati e tutelati, non inaspriti, vilipesi o frammentati, ricordando che si dovrebbe essere protesi sempre alla comprensione, piuttosto che all’accanimento. È, infatti, solo su queste basi che potremo definirci esseri umani maturi, corretti, formati. Aristofane scriveva: " Vivere criticando e condannando (senza riflettere) è dei più.. vivere valutando, indi comprendendo, è solo dei saggi ed i saggi nel loro animo hanno solo riflessioni e pensieri...non condanne. Il pregiudizio e la condanna sono caratteristiche dei vili, cioè di coloro i quali non riescono a pensare in maniera corretta e ad agire in maniera non fallace. È difficile essere uomini, è più difficile essere saggi!"
Mariano Marchese (Avvocato, Counselor) - Presidente Assocultura Cosenza
Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta, Counselor) - Direttore "La Strad@"