- In periodi di vacanza, come può essere quello attuale, caratterizzato da soggiorni in montagna, è frequente che si ricevano segnalazioni telefoniche, o via sms, relative alla vincita di un viaggio...c’è da fidarsi?
- Ancora, può capitare, nel caso in cui si aderisca alla proposta di un viaggio - offerta, attesa la bassa stagione per alcune mete, che si raggiunga il luogo di destinazione e il villaggio si trovi in condizioni tali da non poter garantire i servizi promessi... che fare?
Nel primo caso, è molto probabile che le presunte vincite, relative a viaggi da fare entro un anno dalla vincita, nascondano, in realtà, il tentativo di vendere appartamenti in multiproprietà. Infatti, il premio annunciato è subordinato alla firma di un contratto che impegna il consumatore in tal senso. Per ritirare il buono vacanza, il malcapitato è, di solito, invitato a presentarsi in un hotel, dove è ingannato sul reale contenuto dell’incontro e rischiando, così, di essere inconsapevolmente indotto ad assumersi un impegno economico oneroso, senza conoscerne esattamente i termini.
Dunque, si consiglia di prestare attenzione ad inviti di questo tipo e di documentarsi prima di firmare qualsiasi contratto.
In relazione al secondo caso, se si arriva ad un villaggio che non consente al consumatore di usufruire di tutti i servizi acquistati con il pacchetto turistico, la legge prevede la possibilità di ottenere, da parte del tour operator, un’alternativa adeguata oppure il rimborso della differenza tra i servizi promessi e quelli effettivamente goduti.
Per approfondimenti, può essere utile leggere, nella stessa rubrica, l’articolo: "Risarcimento danni da vacanza rovinata".
Maria Cipparrone ( avvocato )
Questo articolo è stato realizzato con la collaborazione della dott.ssa Laura Trocino.
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