Pubblicato
su Lo SciacquaLingua
Tempo
fa la nostra attenzione fu attirata da un vistoso cartello che faceva
bella mostra di sé nella vetrina di un grande e pretenzioso
negozio: può
entrare chiunque - l’ingresso è libero.
Che
cosa c’è di tanto strano? Si domanderanno gli amici
blogghisti. È presto detto: l’uso errato del pronome chiunque.
E vediamo il perché. Chiunque è un pronome indefinito,
così chiamato dai grammatici perché indica una persona
in maniera indefinita, appunto. La gran parte di questi pronomi
(chiamati anche indeterminati) è costituita di aggettivi
adoperati in sostituzione del nome: nessuno, alcuno, taluno, parecchi
e così via. Ma torniamo a chiunque. La legge grammaticale,
quasi sempre disattesa, stabilisce che ’chiunque’, essendo anche un
pronome relativo, deve mettere in relazione due verbi; deve
introdurre, cioè, una proposizione subordinata. Non si può
adoperare assoluto (da solo). In altri termini, il cartello
incriminato avrebbe dovuto recitare: chiunque
voglia, può entrare.
Chiunque,
come si può ben vedere, mette in relazione i verbi ’volere’ ed
’entrare’. Suggeriamo agli amici che amano il bel parlare e il bello
scrivere di sostituire, in casi di dubbio, ’chiunque’ con
’chicchessia’: può entrare chicchessia.
Dedichiamo, per tanto, queste modeste noterelle a chiunque ami la
lingua o, se preferite, a... chicchessia.
di
Fausto Raso
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