HOME - GLI AUTORI - LE SEZIONI - VIDEO - LINK
 

Inviaci un tuo articolo

Partecipa anche tu !
Scrivi un articolo

   Cerca nel nostro archivio:
Certezza della pena e interesse collettivo.
di Vincenzo Andraous  ( vincenzo.andraous@cdg.it )

9 agosto 2008

Il Parlamento ha chiuso i battenti, forse è questo il momento più propizio per riflettere sulla funzione del carcere, senza il sibilo fastidioso delle strumentalizzazioni. In Italia, di pena e di carcere si parla poco e male, come se il "recinto chiuso" fosse una periferia da rimuovere, da annotare su una pagina stropicciata e illeggibile. I reati diminuiscono, ma la percezione di insicurezza aumenta, in rete la quota di allarmismo quotidiano straripa pericolosamente, formulando la pretesa di risolvere ogni questione con la galera, con la pedagogia dell'asprezza. Come se a una doverosa esigenza di giustizia da parte della vittima, non dovesse corrispondere l'onestà intellettuale di una pena erogata con umanità, quanto meno per tentare di ricomporre la relazione tra le persone secondo reciprocità e responsabilità. La certezza della pena deve comunque riconoscere l'importanza di un percorso di cambiamento, che non è realistico se non garantito da passaggi formativi e relazionali che spingono non solamente a apprendere quanto il proprio passato sia stato errato, ma anche a sentire il bisogno concreto e autentico di essere finalmente in relazione con gli altri. Quanto c'è ancora di intuitivo e positivo del fare reciproco tra il dentro e il fuori, tra gli operatori penitenziari e i detenuti... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.




...per avere fiducia e forza sufficienti a mantenere alto nella sua dignità quel patto di lealtà stipulato con la collettività. Quanto è ancora realmente condiviso il concetto che esiste un prima e un dopo, che passa necessariamente attraverso un "durante" carcerario solidale perché costruttivo, non certamente vendicativo al solo scopo di placare momentaneamente la richiesta di sollievo di una società confusa e perplessa, ma basato su una progettualità educativa. E’ un cane che si morde la coda, come per il disagio giovanile, per la droga, per i morti e le tragedie sul lavoro, sulle strade, si invocano norme intransigenti ma confidando sui soliti investimenti residuali, peggio, si configura un disincanto educativo a vantaggio di un non meglio specificato obiettivo condiviso, quello della cementificazione delle coscienze, come se limitarsi a rinchiudere dentro una cella l’errore e l’inganno, potesse vincere la sofferenza per l’ennesimo accadimento tragico, come se nella riproposizione di una sordità trattamentale, vi fosse insita la chiave di accesso per riconsegnare all’opinione pubblica equilibrio e dignità. Dimenticando che in carcere, se il detenuto è collocato nella stessa condizione di quando vi è entrato, non solamente permarrà nell’indifferenza verso chi ha offeso, ma anche nell’impossibilità di comprendere il valore come persona e dignità umiliata. Sul carcere c’è tanto da fare più che da dire, soprattutto c’è tanto da sapere e conoscere per poter intervenire con la giusta volontà politica, ma la politica appare incapace di concorrere alla formazione dell’opinione pubblica, è più concentrata a moltiplicare i luoghi comuni, gli stereotipi possibili e impossibili... e ciò comporta una sequela infinita di rinculi, una confusione sugli interessi collettivi che ne tutelano diritti e garanzie.

SERVIZI
Home
Stampa questo lavoro
(per una stampa ottimale si consiglia di utilizzare Internet Explorer)

Segnala questo articolo
Introduci il tuo nome:
Introduci email destinatario:

STESSA CATEGORIA
Mondi paralleli.
Una riflessione da svolgere con cura.
Danni di guerra.
La comunitą: un nuovo stile educativo.
Nč rimorsi, nč rimpianti!
Sono cose che possono accadere!
Vivere
La lingua batte, dove il dente duole...
Una croce sulla libertą.
Errare humanum est!
Un Santo in Calabria?
Recuperare il valore delle proprie risorse.
Ah, la coscienza!
Fare teatro in carcere, cosa significa?
L’Europa occulta
2010. L’anno delle speranze possibili. Ma non probabili.
Buon lavoro, signor Tod’s.
La caduta degli Dei.
A proposito di PIL...
La ricompensa per essere riusciti a ben educare... č averlo fatto!
DELLO STESSO AUTORE
Un video per un mondo di pace
Clemenza, per il popolo degli sconfitti.
Bambini colpevoli...
Messia (Il vero significato del Natale).
Caro Presidente...
I bambini non si toccano... mai!
La gratitudine: un’ispirazione provvidenziale.
L’accettazione di una possibile trasformazione.
Sodoma o Gomorra? (tra bullismo e babygang)
Natale 2015
Terra di Odio...
Enzo Tortora.
Un passato da tenere pancia a terra.
il raglio del mulo - 2.
Piove...
Studenti, insegnanti e genitori .
NO DROGA... NO PARTY!
In ricordo di Michele Coiro.
La dignitą smarrita.
Festa della donna?
ARCHIVIO ARTICOLI
Rubriche
Settore Legale
Medicina, Psicologia, Neuroscienze e Counseling
Scienza & Medicina
Emozioni del mattino - Poesie
Economia, Finanza e Risorse Umane
Cultura
Parli la lingua? - DIZIONARI ON LINE
Proverbi e Aforismi
Al di lą del muro! - Epistole dal carcere
Editoriali
Organizza il tuo tempo
PROGETTO SCUOLA
La Finestra sul cortile - Opinioni, racconti, sensazioni...
Legislazione su Internet
Psicologia della comunicazione
La voce dei Lettori .
Filosofia & Pedagogia
Motori
Spulciando qua e lą - Curiositą
Amianto - Ieri, oggi, domani
MUSICA
Il mondo dei sapori
Spazio consumatori
Comunitą e Diritto
Vorrei Vederci Chiaro!
News - Comunicati Stampa
Una vita controvento.

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) n° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati


Statistiche Visite
Webmaster: Alessandro Granata


Neverland Scarl - Corso di formazione