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Mondi paralleli.
di Mariano Marchese  ( marianomarchese1@gmail.com )

30 marzo 2006

In questo periodo (non solo in questo in verità) sfogliare un quotidiano locale (soprattutto del Sud Italia) è veramente mortificante! Da calabrese sono offeso e indignato di fronte ai titoli che campeggiano sulle prime pagine dei giornali perché comincio a ritenere che per la mia, anzi, per la nostra terra non ci sia più la speranza di un affrancamento dal malaffare, dalla delinquenza e dalla mala gestione della cosa pubblica. Insomma il vivere civile non potrà mai appartenerci fino a quando persisterà questo stato di cose anche perché abbiamo un'infinità di problematiche che, da soli, evidentemente, non riusciamo proprio a risolvere. I morti ammazzati ormai non si contano più e gli atti intimidatori sono all'ordine del giorno in una realtà fatta di disoccupazione, immobilismo e...omertà; certe cose bisogna avere il coraggio di denunciarle per come sono in realtà, non possono rimanere "cosa nostra" fingendo che tutto vada bene! Non si può più tacere di fronte ai mille soprusi che una terra come la Calabria ci riserva, ogni giorno, nel nostro piccolo fatto di niente e silenzio condito dal sangue innocente di coloro i quali sono stati sacrificati negli anni, immolati sull'altare puzzolente della mafia e del malaffare che (beati loro!) prolificano spavaldi in assenza di regole dettate da uno stato che dovrebbe essere presente e che, invece, risulta essere latitante proprio come i mafiosi. E già, cari lettori, diciamola tutta: da queste parti lo Stato è latitante proprio come... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.


quei delinquenti che si nascondono (veramente... ho qualche dubbio in proposito) per sfuggire alle maglie di una giustizia che, a parer mio, sono diventate così larghe (per la penuria di mezzi e uomini) tanto da permettere il passaggio perfino di un elefante! Del resto basta guardarsi intorno per rendersi conto che la menzogna non mi appartiene: come si fa a rimanere impassibili di fronte allo sfacelo delle nostre infrastrutture, come non urlare al mondo il nostro sdegno verso quei vigliacchi che ritengono di avere il potere di decidere la vita o la morte di altri esseri umani...come tollerare ancora il fatto che la meritocrazia venga continuamente mortificata dalle clientele! Alziamo questa maledetta testa e pretendiamo che vengano tutelati i nostri diritti di cittadini e di esseri umani. Protestiamo contro il malaffare e il sopruso che generano dal seme della paura. L’unione fa la forza e contro la forza di un popolo ribelle, prima o poi, la malavita organizzata e la corruzione dovranno schiantarsi per rendersi finalmente conto che la musica è cambiata e che le cose andranno diversamente! Se non lo faremo continueremo ad essere ciò che siamo perché quei nemici invisibili ma presenti non abbasseranno mai la guardia relegandoci in quell’angolo da dove, attualmente, osserviamo il mondo, un mondo così lontano...un mondo così diverso dal nostro: eppure basterebbe poco!

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