Pasqua
non è soltanto una preghiera, un sussurro, bensì è
una intercessione, una spinta a fare un passo in avanti, in mezzo,
dove la bufera imperversa.
Pasqua
è qualcosa di più, è memoria storica di una
ingiustizia rimasta a mezz’aria, come i legni e i chiodi stanno
appesi alle pareti.
Pasqua
è la compassione di una sofferenza, il riconoscimento di un
grido che rimane strozzato in gola, la richiesta che sale alta da chi
offeso, umiliato, ferito, ammazzato nella solitudine imposta.
Pasqua
è giustizia per chi è rimasto senza giustizia, per chi
è assente, per chi è presente più della sua
lontananza.
Pasqua
è finalmente il segno tangibile della speranza, della capacità
di ognuno e ciascuno di appropriarsi di vista prospettica, di un
progetto, di una strada in cui camminare al centro, non più ai
bordi, non più con le spalle al muro.
Pasqua
non è Gesù incontrato ieri, non è la Madonna
vista oggi, neppure è sentiero di Damasco, ma tracce e orme
sparse qua e là, di uomini spesso sconosciuti, ma impossibili
da non vedere, seguire, fare proprie, passo dopo passo, in un mondo
fatto di domani, domani, domani.
BUONA
PASQUA A TUTTI
Vincenzo
Andraous
CdG
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