Pubblicato
su Lo SciacquaLingua
Se
apriamo un qualsivoglia vocabolario della lingua italiana alla voce
“coprire”, leggiamo: rivestire con qualcosa per
nascondere; e, in senso figurato, anche occultare, dissimulare,
soddisfare, pareggiare, occupare, tenere, riempire, difendersi,
percorrere (riferito al tempo impiegato), eccetera.
Orbene,
anche se i dizionari ammettono la correttezza del verbo coprire nei
suoi significati figurati, noi non possiamo trattenere un sorriso
quando leggiamo sulla stampa che “il corridore ha coperto
i pochi chilometri che lo separavano dal traguardo in 20’ e
15’’. Ci riesce difficile allontanare dalla nostra mente
l’immagine del corridore che, metro per metro, “copre”
il percorso con un tappeto non curandosi del tempo che l’operazione
richiede, a tutto vantaggio dei suoi avversari. Ci riesce difficile
anche immaginare (ma non molto in questo caso) come una persona abbia
potuto “coprire” per quindici anni il posto di ministro,
incollata con il posteriore sulla poltrona.
Sarebbe
il caso – a nostro modestissimo modo di vedere – che gli
amanti del bel parlare e del bello scrivere non si facessero plagiare
dai massinforma (giornali
e radiotelevisioni) e tenessero le parole, o meglio i sinonimi del
verbo coprire, a bagnomaria – come si usa per le pietanze –
e di “scolarli” caldi caldi nel momento opportuno. Diremo
correttamente, quindi, che il corridore ha “percorso” i
pochi chilometri in 20’ e 15’’ e che quella persona
ha “occupato” oppure ha “tenuto” per 15 anni
il posto di ministro (non ‘da’ ministro, come spesso si
legge in articoli delle così dette grandi firme: si tratta,
infatti, di un normale complemento di specificazione); così
diremo che pareggeremo le spese sostenute, non le “copriremo”.
I lettori che seguono le nostre modeste noterelle non potranno di
certo - crediamo - essere coperti di
ridicolo.
A
cura di Fausto Raso
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