La
voce del Grillo Parlante
Si
approssima la data fissata per il referendum costituzionale ed il
"premier" Renzi spara le sue ultime cartucce (a salve).
Dopo le politiche di macelleria sociale, Jobs Act e Buona Scuola in
primis, la ratifica a colpi di fiducia delle peggiori controriforme
degli ultimi anni, ecco le briciole per incantare ed ingannare
giovani, lavoratori e pensionati. Prima la miserabile uscita sui 500
milioni da destinare ai poveri, ma nel contempo elargiva miliardi per
salvare le banche. Quindi, i vari annunci, menzogne e bluff in
funzione del SI al referendum. Il famoso bonus ai giovani da spendere
nei musei, i 500 € per gli operai che sono in Cassa Integrazione
ed un intervento contro la povertà.
Infine,
la 14° per le pensioni minime ed il taglio dei contributi sulle
partite Iva.
Ma
la farsa renziana non si è ancora conclusa. Ci troviamo di
fronte alla più classica operazione di mistificazione
politica. Fumo negli occhi dei pensionati, dei lavoratori e dei
giovani. Ma il "bello" si vedrà (temo) dopo il
referendum.
Se
dovesse vincere il SI, la politica antioperaia, antidemocratica ed
antipopolare di questo governo asservito al capitale finanziario e
bancario, verrà considerevolmente rafforzata, resa addirittura
più aggressiva ed imperativa di quanto finora non lo sia
stata. Gli interessi e le ragioni di quel "mega-comitato di
affari" della borghesia, predomineranno sistematicamente. Lo
stato borghese diverrà ancora più autoritario e
corrotto. Si inasprirà lo sfruttamento a scapito dei
lavoratori, saranno aboliti i diritti, ad iniziare da quello di
sciopero. Saranno definitivamente liquidati i servizi sociali e le
pensioni pubbliche. La repressione poliziesca delle proteste operaie
e sindacali diventerà più brutale e sistematica. E si
estenderà la militarizzazione sociale, con il rischio di
essere trascinati in guerre di rapina a beneficio esclusivo del
decadente, caricaturale imperialismo italiota, che procede a
rimorchio di altri imperialismi vincenti. Per tali ragioni, il tema
del referendum non si può confinare, né circoscrivere
nell’ambito di dispute di carattere meramente giuridico ed
accademico, ma deve assumere il valore di una battaglia politica e di
una questione di classe. Per vincere una simile battaglia occorre
denunciare e demistificare la propaganda renziana, che, si nutre di
promesse vacue e di miserabili elemosine con cui comprare i voti
della povera gente, nella più classica e squallida tradizione
democristiana.
La
politica di Renzi è il liberismo autoritario, paternalistico e
compassionevole, che tramuta i lavoratori ed i cittadini in
mendicanti: se il primo articolo della nostra Costituzione sancisce
che "l’Italia è una Repubblica democratica fondata
sul lavoro", quando si mercanteggia il voto in cambio di
un’elemosina si abbatte assieme alla dignità dei
lavoratori anche l’art. 1. Per cui chiunque è in grado
di comprendere che non è in gioco solo la seconda parte della
carta costituzionale, ma anche la prima parte, che il regime borghese
(prima democristiano, poi berlusconiano ed ora renziano) ha fatto
marcire sulla carta per lunghi decenni. La propaganda ideologica
renziana è demagogica, antidemocratica e reazionaria.
Pur
tuttavia, malgrado le elemosine e le menzogne, le ingerenze di
origine straniera, un quesito a dir poco truffaldino sulla scheda
referendaria, la controriforma costituzionale non passerà, ma
verrà bocciata da un voto di protesta popolare.
Lucio
Garofalo
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