Sovente
un romanzo fornisce il soggetto per un film. Inoltre, in un film c’è
la colonna sonora. Pertanto, cinema, letteratura e musica sono arti
intimamente sposate tra loro. Si pensi alla famosa saga
cinematografica de "Il Padrino": l’omonimo romanzo di Mario
Puzo, che collaborò pure alla sceneggiatura, è
addirittura più bello ed avvincente del film di Francis Ford
Coppola.
Inoltre,
al film si accompagna una stupenda colonna sonora composta da Nino
Rota. Personalmente, mi reputo un convinto estimatore dell’arte
cinematografica, che ritengo sia una forma assai elevata, sublime e
raffinata di manifestazione estetico-creativa come, appunto, è
la poesia.
Anzi
di più, specie in alcuni, rarissimi casi.
Si
pensi solo ai film, davvero poetici, lirici e commoventi, di Charlie
Chaplin: su tutti cito "Tempi moderni". Sono poesia allo
stato puro, ancorché espressa attraverso il codice delle
immagini. Oltretutto, senza l’ausilio del sonoro, visto che i
migliori film diretti ed interpretati da Charlie Chaplin risalgono al
periodo del cinema muto. Dunque, la cinematografia racchiude,
riassume ed oltrepassa (esaltandole al massimo) le arti figurative
quali, appunto, la pittura.
È
un’arte assai complessa e varia, multiforme e vasta, polivalente e
totale. In buona sostanza, la cinematografia, intesa quale forma
d’arte, include la pittura, la poesia, la musica e via discorrendo:
il cinema rappresenta un’arte a 360 gradi.
Lucio
Garofalo
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