Pensieri
degli anni difficili
“Ora
voglio solo guarire le mie ferite. Tutte”.
Era
lì, scritto chiaro e senza tentennamenti quello che sarebbe
successo.
Ancora
una volta la certezza della mia solitudine mi dà la sicurezza
del futuro.
L’alibi.
Ci
ritroviamo a parlare e, prima che le mie parole possano meglio
esprimere il sentimento, sento di essere stata compresa al volo e nel
profondo. Tipico di chi ha capito le situazioni, le ha già
vissute.
Il
tempo passa veloce ma senza fretta.
Da
sottofondo il fruscio caldo che alimenta e nutre questo ambiente.
Milioni di pensieri già andati aleggiano nell’aria a
ricordare, quasi un senso di piacevole dolore, un tuffo a
rinfrescare, la percezione di quello che sarà.
La
coerenza e l’incertezza. Difficile da conciliare, ben chiaro
nella mente la sottile ma profonda differenza che le lega e le divide
nello stesso tempo.
Provo
a camminare senza dover necessariamente abbassare lo sguardo e sotto
i miei passi rivedo l’andato, ma anche una breccia nel futuro.
Un
attimo di gentilezza.
Programmo
e pregusto senza sentirmi costretta dalla necessità di dover
prendere una decisione. Tutto in leggerezza. Manca poco ormai e
potrò, poi, prendere il volo insieme alla certezza di aver
scelto la cosa giusta. Riesco velocemente a capire fino in fondo,
anche quando inizia una lotta fra i conflitti che potrebbe
trascinarmi nell’ansia più stancante.
Al
volo.
Parlo,
sento che le mie parole arrivano chiare a delineare un progetto che
già ha avuto inizio e cammina velocemente. Ormai è mio,
finalmente è tale e lo sento tale. Mio. Coltivato dalla
passione, cresce protetto dalla conoscenza.
Il
valore del sorriso.
Scorrono
le immagini dell’estate trascorsa e già con un filo di
nostalgia il mio sguardo si ferma sul sorriso, sulla sincerità
del sorriso, del principio e della maturità. Così
distanti nel tempo eppure simili, quasi uguali. Sento la necessità
di ringraziare. Lo faccio.
Tensioni,
conflitti, momenti discordanti.
Confusione
alimentata dalla mancanza di chiarezza. Risistemo il tutto e assume
un nuovo sapore, nello stesso tempo parte una scintilla di paura.
Sfreccia attraverso il corpo, lo trafigge lasciandolo tramortito e
senza un briciolo di forze.
Un
momento da dimenticare o da rielaborare per meglio assaporare?
Con
un sospiro di sollievo mi accorgo che nulla è cambiato nelle
parole che esprimono i più diversi pensieri. La modalità
è sempre quella, la mia e che niente potrà mai
spegnere. Alcune cose rimangono. Per sempre.
Un
po’ più in là.
Mi
sposto in maniera tale che la luce del cielo arrivi meglio a me,
anche se da più lontano. Mi lascio proteggere dal tepore
dell’avvolgente spettacolo della Natura. Anche se … con
un po’ di dolore.
Ritorno
sui passi che costeggiano il viale. Quello più bello.
Fernanda
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