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Tornare a casa.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

13 settembre 2007






...abbassando le luci e restando ad ascoltare


 

Pensieri degli anni difficili - 48

 

Bello vagare di qua e di là senza meta fissa decidendo al momento, alla scoperta delle nuove giornate, ma soprattutto col desiderio di tornare a casa.

Non ho nessuna voglia di preparare la valigia!

Quante volte l’ho detto o solo l’ho pensato. Tante le fantasie anche se poche realizzate, sì perché quest’anno mi ha preso la pigrizia, non mi va di organizzare, prevedere, riscoprire. Vuole essere proprio un momento di riposo, quando si dice staccare la spina con il mondo, ma ci sarò mai riuscita? Guardo il contachilometri della mia auto e le cose non sembrano stiano andando proprio così. Ogni giorno un luogo diverso, accumulo stanchezza su stanchezza, unico momento di tranquillità alla sera quando mi ritrovo a rilassare coi miei libri, nel silenzio delle strade, nel cuore dell’estate.

Uno spicchio luminoso si intravede al di là delle cime degli alberi, questa fitta pineta che padroneggia nel buio della notte quasi ad augurare ed invitare alla compagnia della conversazione.

Quanto può essere piacevole un cortiletto riparato dall’aria fresca della montagna! Un bicchiere a riscaldare questo istante che non ha bisogno di tante parole. Siamo tutti lì riuniti, non c’è età che divida, guardo attentamente negli occhi di ognuno di noi e rivedo un po’ di commozione, il piacere di essersi rincontrati e il desiderio di ritrovarsi. Magari l’anno prossimo... potremo organizzare...partire tutti insieme...

Guido lentamente nella notte dell’estate, le note a me preferite risuonano nella mente e nell’anima. Questa notte è veramente buia, la più profonda fino ad ora, sembra non abbia mai fine, quando da lontano un formicolio di luci colorate, ora gialle ora verdi, brillano ad annunciare i centri abitati. Mi piace sbirciare fra la gente, nelle abitudini e nelle tradizioni che si ripetono senza noia.

Provo un senso di benessere alla vista di quei paesaggi che scuotono i miei sensi. Sento sempre più la necessità di fotografare il momento per poterlo ricordare, quando il vento viaggerà nella memoria alla ricerca dell’odore.

A volte penso che uno dei modi per volare accompagnati dalle ali leggere della fantasia è quello di arricchire le parole. Provo a trasmettere, socchiudendo gli occhi... l’emozione su carta vivendo attimo per attimo ciò che si scatena, con semplicità cercando di non complicare, eliminando quello che passa troppo velocemente e che potrebbe sembrare senza senso. Il disagio spesso nasce proprio da questo, quando non si riesce a tirare fuori, quando ci si ostina a cercare il filo logico, il senso delle cose, la spiegazione.

È bello vivere sentendosi ovattati e protetti in una dimensione che lascia tanto spazio al pensiero, avendo però cura di non perdere il senso della realtà. Come sempre è una questione di giusto equilibrio, miscelare gli ingredienti della vita senza soppesarli troppo, scegliendone i gusti immaginando i nuovi sapori che vengono fuori, senza ripetersi e scoprendone gli accostamenti meno probabili.

È una strana estate questa, dedicata alle riflessioni, a quanto si è vissuto, ai momenti che hanno fatto chiarezza e a quelli che rimangono nell’ombra forse perché non hanno nessuna voglia di essere illuminati. Il silenzio in questa giornata domina ed è assoluto, coronato da uno splendido cielo per nulla offuscato dall’afa schiacciante dell’estate che velocemente volge al termine.

Torno a casa e ritrovo tutto lì come se il tempo non fosse passato. Gli oggetti, le parole, i pensieri, la voglia di avventure e il desiderio di rientrare. Porto però con me qualcosa in più, la limpidezza solo debolmente offuscata, gli istanti che non finiranno mai di incantarmi anche quando gli sfondi sono un po’ uguali, le ore trascorse nei silenzi dedicati alle contemplazioni.

Non so perché ma i viaggi di ritorno sembrano sempre più brevi, anche quando percorri la via più lunga... Come sempre un rapido giro nelle strade della mia vita, così tanto per rassicurarsi che nulla sia cambiato, che tutto sia rimasto là ad aspettare. Sistemo velocemente ogni cosa ha accompagnato la mia pausa, abbasso le luci e resto ad ascoltare.

 

Fernanda

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