Pensieri
degli anni difficili
Il
nuovo anno. Importante, uno di quelli a cifre tonde … Chissà
come sarà!
È
vero che ci portiamo dentro sempre la speranza, ad alimentare le
nostre gelide serate, quelle che avrebbero bisogno di una calda
ventata di allegria a risollevare ogni animo.
Facile
cadere in questi giorni, ma poi, come sempre, sarà solo alla
fine di queste vacanze che ne ricorderemo il profumo quello bello e
lo annuseremo per tenerlo tutto dentro, conservato gelosamente fra i
più belli.
Questa
mattina qualcuno a me caro ha scritto qualcosa sull’aurora.
Un
desiderio ancora inespresso. Sempre più in me la sete di
colori e forme solo naturali. Nutrito abbastanza il bisogno di
ammirare l’estro dell’umanità, ora sempre più
la voglia dei colori, delle atmosfere incantate e silenziose, il
piacere del tocco della Natura nei paesaggi.
Gelide
serate, ancor più gelide di notte, quando i pensieri si fanno
fitti nonostante i rumori dall’esterno a distrarre.
Si
comincia così. Fra le note imponenti di una musica elegante,
fra il gelo e il calore insieme, attraversando sensazioni ed emozioni
sempre più contrastanti.
I
miei pensieri più profondi.
Il
piacere della mia solitudine. Un grande senso di tristezza mi pervade
lasciandomi impreparata, indifesa, sbattuta contro il muro delle mie
già nate insicurezze.
Dove
ho sbagliato?
Un
colore quasi innaturale ai miei occhi, appare come nuovo, alimentando
il desiderio di raggiungerlo.
Quando
si imparerà nella vita?
Come
si fa ad accettare l’idea del cambiamento?
Come
si utilizza il concetto della trasformazione?
Passeggio
finalmente nella fredda tarda mattinata in compagnia dei miei
pensieri più stretti. Sarà una giornata in cui
assorbirò senza parlare.
La
comunicazione profonda. Sfugge spesso, ti giri un attimo, il tempo di
pensare che è giusto lasciarsi andare e ci si perde. Allora
salgo in auto, afferro la velocità quella giusta e provo a
riempirmi gli occhi di colori da senza fiato. Immaginando.
Una
musica elegante, risuonano per le vie del centro le più belle
della passata adolescenza, quelle che le hai cantate talmente tante
volte che le parole vengono fuori senza pensarci un solo attimo. Poco
riesco a vedere, quasi nascosta per lasciarmi proteggere.
La
riflessione durante il cambiamento.
Parliamo
inaspettatamente nella tarda serata di una giornata infinita. La
sensazione della condivisione dello stato d’animo è
reale. Stabilisco un contatto.
Quale
sarà la giusta strada?
Amara.
Come la realtà che riveste la delusione, ma propulsiva, come
la forza che nasce dalla necessità dell’anima.
Un
verde smeraldo fra striature di celeste.
La
conservo in me questa immagine assaporando il futuro. La vedrò,
ne sono certa, quando avrò finito di rincorrere il piacere,
quando la smania delle mie ossessioni si placherà donandomi
serenità, quando non avrò veramente più nessun
pensiero sfuggente difficile da incasellare.
Due
parole, poche parole. Le più belle e quelle mai ascoltate.
Mani calde e da riscaldare. Una luce smagliante mi attira
strappandomi un sorriso, ad illuminare.
Si
comincia.
Perché
la vita è tutto uno scambio.
Grazie
ad Emanuela per gli spunti di riflessione
Fernanda
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