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Una piacevole disillusione.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

18 giugno 2018






Di cosa ci siamo innamorati?


Pensieri degli anni difficili

La riunificazione delle due Coree non avverrà mai, per cui sappiate che anche il vostro amore è destinato a finire”. (Dario De Luca)

Ma di cosa ci siamo innamorati? Lo abbiamo forse dimenticato oppure il tutto è diventato all’improvviso un’altra cosa?

Un’altra cosa?

Ma altrettanto bella?

Cambiano le situazioni, cambiano i personaggi ma la gran parte delle cose che si provano è sempre la stessa.

Sentimento Amore. Va bene, una multifattorialità di elementi, di sensazioni stuzzicanti, di impegni improvvisi, di progetti di vita, di cose inespresse che rimangono là, appese al tramonto del ricordo più bello.

Fatico molto a trovare dentro di me quello che un tempo era scontato e naturale. I fatti della vita molto hanno cambiato, hanno creato una svolta ad un bivio, una strada alternativa alle due preesistenti e il tutto all’improvviso ha preso un’altra direzione, inaspettata.

Ed è andato in un’altra maniera!

No, questa non è personale e con rimpianti. Vorrebbe essere solo una oggettiva visione delle cose reali, senza alcuna contaminazione.

Due giorni, trascorro due giorni col pensiero nascosto fra le nuvole, senza apparente contatto e con una grande smania.

Sempre, per sempre.

Il profumo dell’estate.

Ripenso, in un istante, all’inverno trascorso: intenso, ricco, pieno di cose nuove, stimolazioni, impressioni, emozioni. Al culmine un grande impegno e poi, infine, la semplicità.

Cosa ne rimane oggi? Poco, veramente poco è il tempo che è passato, eppure sembra una eternità. Ritrovo velocemente gli ultimi contatti e stabilisco, provo a ristabilire un legame. Con la parte più profonda di Fernanda.

Uno sguardo veloce, anche se il tutto ormai assume sapori e tempi imprevedibili e non più ripetibili.

Tempo, tempo, tempo.

Rimane sempre il mio peggior nemico, il mio fedele alleato.

Una piacevole ricerca.

Senza alcun dubbio, ma è inevitabile che porti con se una bella dose di amarezza.

Cosa è che più ci piace?

Mi dedico, con tutto l’amore di cui sono capace, alle verdi foglie che adornano la mia casa e, accarezzandole con le parole, provo a farle rivivere in questo momento di estrema fragilità.

La capacità di riconoscere le dolci note e decodificarle in un lungo messaggio d’amore.

Trovo pace, accettando i confini, che delimitano il mio essere, consapevole di non averli definiti ma liberi di spostarsi ad ogni nuovo e inaspettato evento.

Solo due sono le frasi che aleggiano nella mia mente, da seguire, obbedire senza permettere ad alcuna interferenza di disturbare.

Come un tempo.

Temo di perdere la leggerezza nelle cose, nel sentirle, nel desiderarle. Ho forse sbagliato a dare l’importanza e il giusto valore agli anni trascorsi? Un po’ di lato ad aspettare, è arrivato il momento di fermarsi ad aspettare senza forzare più alcuna situazione. Ma immediatamente il timore di amplificare ogni paura prende il sopravvento.

Forse il segreto è tutto lì: sapersi dare il tempo di aspettare e poi il resto verrà da sé.

Fernanda

06 luglio 2017





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