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La prima carezza tra gemelli è già nell’utero...
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

20 febbraio 2011



Sarà vero amore?


News neuroscienze - P.N.E.I.

Hanno appena poche settimane di vita e già, i piccoli che devono ancora nascere, si accarezzano, si sfiorano, si toccano con straordinaria premura e dolcezza. Prima ancora di aver sviluppato perfettamente le gambe e le braccia. Prima cioè di aver raggiunto la 14ª settimana di gravidanza. Fino ad oggi non si pensava che un feto così piccolo potesse compiere la sua prima azione sociale. Perché, quando tocca il fratellino, non lo fa accidentalmente, ma con la delicatezza di chi sa che quell’esserino è troppo delicato per urtarlo bruscamente così come invece si fa con le pareti uterine della mamma. Prima, infatti, si pensava che i movimenti del feto fossero casuali. Questo studio dimostra che c’è invece un’organizzazione motoria.

Il gruppo di scienziati è composto da ricercatori delle università di Padova, Torino e Parma, in collaborazione con l’Istituto pediatrico Burlo Garofalo di Trieste. Gli scienziati - coordinati da Umberto Castiello, docente di psicobiologia a Padova - hanno osservato, registrato e misurato i movimenti di piccoli feti ancora accoccolati nel grembo materno. E quello che hanno visto supera di gran lunga la nostra immaginazione. Così come hanno spiegato alla rivista Plos One, quando un feto condivide l’utero con un gemello instaura, con questo, una relazione sociale fatta di piccoli movimenti delicati.

"Sono movimenti che potremmo definire riflessi o stereotipati" - spiega Vittorio Gallese, docente di Fisiologia Umana al Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma e coautore dello studio insieme con Cristina Becchio dell’Università di Torino - "Ma sono organizzati - e hanno caratteristiche analoghe ai movimenti volontari dell’adulto".

In parole povere, questi piccolissimi esseri viventi sembrano già pronti alla socialità e, quindi, la disponibilità alle interazioni con gli altri si sviluppa già diversi mesi prima di nascere.

Conclusioni e riflessioni

Sulla base di quanto leggiamo, circa il susseguirsi delle varie scoperte, gli studiosi del settore possono essere suddivisi in due categorie:

  • quella degli organicisti estremi, che si spingono fino al limite dl cinismo;
  • quella degli ingenui, che invadono il campo del tenero sentimentalismo perdendo, a volte, la capacità di analizzare, razionalmente, l’incredibile importanza dei loro studi.

E in effetti, nel caso della News in questione, più che di "amore al primo tocco", si dovrebbe parlare di naturale spinta all’esplorazione del mondo esterno che comporta, in base a frustrazioni e gratificazioni, l’accettazione o il rifiuto. In tutto questo, ovviamente, svolge un ruolo fondamentale l’attività psiconeurofisiologica che, utilizzando il meccanismo dell’apprendimento, raffronta, compara, valuta e decide.

A questo punto, una domanda: dal momento che il ruolo della mamma, durante la gravidanza, è imprescindibile come fonte di informazioni primarie, non sarebbe giunto il momento di facilitarle il percorso, collaborando e coadiuvandola nella maniera più opportuna e adeguata?

Fonti

  • www.edott.it

Giorgio Marchese - Medico Psicoterapeuta - docente di Psicologia fisiologica c/o la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico (SFPID) - ROMA

 

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