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Creme solari.
di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

11 luglio 2009



Sotto il sole, con prudenza.


 

Con l’arrivo dell’estate arriva anche la voglia di esporsi al sole e di abbronzarsi, assumendo un colorito che ci fa sembrare, in alcuni casi più giovani e belli. L’estate è la stagione per eccellenza in cui l’organismo ma anche la psiche si "risvegliano" dopo il sonno (si fa per dire) letargico dell’inverno.

Voglia di sole, di mare, di vacanze, di spensieratezza ma...."cum grano salis", almeno per quanto riguarda l’abbronzatura. Innanzitutto partiamo col dire che credere che utilizzando una crema ad alta protezione ci si possa esporre al sole indiscriminatamente, è del tutto sbagliato. I "fattori di protezione", infatti, contenuti nelle creme solari non possono creare un vero e proprio schermo contro tutti gli effetti provocati dall’esposizione solare, soprattutto contro quelli nocivi.

Ciò che limita il fattore di protezione solare è il rossore, l’eritema che sviluppa seguitamente ad una scottatura. L’utilizzo di una crema solare con una protezione bassa, non impedisce, per esempio, la produzione di tutta una serie di effetti secondari che per la salute della pelle sono quelli più importanti. Quelli cioè che, sommati nel tempo, sono poi la causa, in presenza di altre condizioni, dello sviluppo dei tumori della pelle, i cosiddetti "melanomi".

Per fare del sole un buon alleato armiamoci dunque di buon senso e di un buon prodotto solare. Acquistare una crema solare col giusto fattore di protezione, più idonea al nostro tipo di pelle è il primo passo verso una tintarella tutta salute.

Ci sono prodotti in commercio per ogni esigenza, differenti formulazioni per soddisfare tutti i gusti e le necessità: creme solari e lozioni, oli, spray gel.

Un prodotto solare è un cosmetico formulato in modo da offrire il massimo beneficio dall’esposizione all’aria aperta minimizzando al tempo stesso gli effetti negativi delle radiazioni solari.

Il consulto del dermatologo o del farmacista può aiutare ad identificare il fattore di protezione più idoneo, perché non siamo tutti uguali davanti al sole.

 

Cos’è il fattore di protezione solare?

Il fattore di protezione (Spf, o Fp) è un numero che indica il grado di protezione dai raggi ultravioletti. L’Unione Europea ha suddiviso le creme in commercio in 4 categorie: bassa, media, alta, molto alta.

In Italia è stato stabilito che una crema solare come massimo grado di protezione solare possa riportare il fattore 50.

 

Esiste una crema con schermo totale?

 

No. Non esiste un prodotto a schermo totale in grado di eliminare tutti i raggi ultravioletti.

L’Ue ha sancito il divieto per legge di utilizzare la dicitura "schermo totale " o "protezione totale", onde evitare false aspettative. Sulle etichette delle creme solari invece della formula ingannevole "schermo totale", il fattore di protezione ai raggi solari deve essere contrassegnato con le diciture sopra indicate. Le confezioni dei cosmetici dovranno contenere secondo le recenti regolamentazioni avvertenze più chiare, indicando che i raggi UVA sono responsabili dell’invecchiamento della pelle e alterazioni del sistema immunitario. Questo perché i fattori di protezione agiscono maggiormente sui raggi UVB, responsabili delle scottature, ma non sono in grado di eliminare i raggi UVA, quelli più rischiosi per la nostra salute.

 

Cos’è il fototipo cutaneo?

Si tratta di una scala di valori cha va dal I al VI e che suddivide la popolazione in base alla carnagione ed alla capacità di non scottarsi e di abbronzarsi. Il fototipo viene definito dal colore della pelle, dai capelli, dalla presenza di lentiggini. Queste particolarità sono di fatto geneticamente programmate. I fototipi con valori più bassi (I, II, III) devono usare fattori di protezione più elevati.

Che benefici apporta al nostro organismo il sole?

I benefici che possiamo trarre dall’esposizione al sole sono diversi:

  • migliora il nostro umore
  • stimola il tono fisico e muscolare
  • attenua eventuali sensazioni di dolore
  • in alcune malattie, come per es. per la psioriasi rappresenta addirittura una vera terapia
  • ha l’effetto di attivazione della vitamina D che è a sua volta fondamentale per l’assorbimento del calcio e la sua fissazione nelle ossa.

E’ bene precisare che sono tuttavia sufficienti dieci minuti di esposizione al giorno per promuovere questo processo, che non ha alcuna correlazione con il livello di abbronzatura.

Per ottimizzare questi benefici, dobbiamo rammentarci che il sole va preso con moderazione e ragionevolezza soprattutto con la giusta protezione, rappresentata da un prodotto scelto specificatamente sulla base delle caratteristiche della nostra pelle, sulla base di alcuni elementi soggettivi ed oggettivi. Importante è ricordarsi che la crema solare va sempre utilizzata, anche quando si è già abbronzati.

I principali criteri soggettivi di scelta di un prodotto sono i seguenti:

  • il proprio fototipo di pelle
  • l’età dell’individuo (bambini ed anziani necessitano di un fattore di protezione più elevato)
  • la località in cui avverrà l’esposizione (altitudine e latitudine, ventilazione, condizioni limatiche ecc.)
  • la presenza di eventuali superfici riflettenti (la cosiddetta albedo o radiazione riflessa).La pelle viene colpita dalla radiazione riflessa: ghiaccio, acqua e sabbia hanno una capacità di riflettere da radiazione, come uno specchio.
  • La durata e l’orario dell’esposizione prevista (è consigliabile evitare le ore più calde nell’esporsi al sole, tra le 12 e le 16)
  • lo svolgimento di attività all’aria aperta indipendentemente dall’esposizione diretta e consapevole
  • l’eventuale assunzione contemporanea di farmaci
  • la presenza di eventuali reazioni allergiche al sole o di patologie che possono peggiorare in presenza di sole.
  • sotto il profilo cosmetologico (potere idratante, gradevolezza della profumazione, giusta densità)

 

Criteri oggettivi

 

Affinché il solare sia efficace esso deve essere:

  • in grado di proteggere da tutte le radiazioni ultraviolette
  • fotostabile, cioè dotato di sistema filtrante che resiste al calore
  • sicuro, cioè non tossico e non sensibilizzante
  • resistente all’acqua e al sudore
  • di facile applicabilità

 

A parte ciò ovviamente è consigliabile seguire "le classiche regole per una sana abbronzatura."

Applicare la protezione solare sul viso e corpo prima dell’esposizione al sole, ricordare di applicare la crema in quantità abbondante rinnovando l’applicazione ogni due ore.

 

Per quanto riguarda la scelta delle creme solari è il caso di seguire le seguenti indicazioni:

  • evitare le creme che contengono alcuni filtri chimici, ritenuti poco raccomandabili perché potenzialmente cancerogeni. E’ questo il caso del benzofenone3, considerato un perturbatore endocrino (interagisce con il nostro sistema immunitario).
  • Scegliere prodotti con ingredienti vegetali, con emulsionanti e tensioattivi delicati, privi di profumi, conservanti (i parabeni, molto efficaci ma discussi per il loro potere allergizzante. La legge ne ammette una concentrazione massima utilizzabile che garantisce la sicurezza del prodotto) e coloranti sintetici derivati del petrolio
  • prediligere una tipologia di confezione che permetta un minor spreco possibile del prodotto. E’ accettabile che una piccola quantità di solare non riesca a fuoriuscire dal tubo o dal flacone, ma solo se lo spreco non superi il 15% di prodotto.

Aver cura del proprio corpo è tanto importante quanto avere cura della propria mente. Il vecchio brocardo latino "mens sana in corpore sano" è sempre attuale, come è vero anche che, un corpo è sano se la mente è sana, in equilibrio ed in assenza o quasi di conflitti.

L’abbronzatura, senza dubbio, contribuisce ad abbellire, quando non si esagera (e mi riferisco a quei coloriti innaturali, spesso risultato di un uso "selvaggio" delle docce solari) regalando un aspetto sano e vigoroso.

In estate, come è ovvio, il corpo può essere più in evidenza, a seconda se ci si reca al mare o in montagna, e comunque sia, a meno che si non abbiano delle particolari esigenze, esporsi al sole non può che fare bene.

Trasmettere, infatti, all’esterno, un’immagine di un corpo curato, abbronzato e, soprattutto rilassato, non può che far stare bene noi stessi e gli altri.

Come al solito, però, bisogna non esagerare, la cura dell’aspetto non deve trasformarsi in un’ossessione, nel principale scopo della vita, bisogna puntare anche su altro se vogliamo piacerci ed essere soddisfatti, suscitando, allo stesso tempo, l’interesse nelle altre persone. In caso contrario, si rischia di mettere da parte altri aspetti di ciascuno di noi che vanno ugualmente curati ed alimentati per il benessere globale della persona, che sia effettivamente psicofisico.

Maria Cipparrone

(avvocato-counselor)

 

 

 

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