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Il piacere dell’amore.
di Marilena Dattis  ( marilenadattis@gmail.com )

1 gennaio 2009






Questo strano sentimento...


 

COUNSELING

Quando parliamo di sentimenti, parliamo della sfera individuale degli affetti e delle emozioni.

I sentimenti sono l’espressione di ciò che ci circonda e che agisce direttamente o indirettamente su di noi. I sentimenti influenzano il nostro umore, il nostro modo di agire, di parlare ma soprattutto il nostro modo di vivere e di essere.

Sentimenti, passioni, emozioni sono derivati dall’affettività. L’affettività è un bisogno primario psicofisico e per ogni essere umano è necessario scambiare affettività, si produce e si utilizza energia vitale umana affettiva per tutte le manifestazioni dei sentimenti.

L’amore è il mezzo espressivo più completo dell’energia affettiva psicofisica che si realizza mediante una relazione espressa in: parole, sguardi, baci, carezze, educazione, rispetto, stima, accettazione dell’altro, sesso. E’uno scambio di energia che coinvolge tutti e cinque i sensi: l’udito, la vista, l’olfatto, il tatto e il gusto.

"Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti" (Pablo Neruda)

L’energia affettiva è presente in ogni essere umano e attraverso i sensi sia in entrata sia in uscita si trasforma in calore irradiante. "L’amore è come un’equazione: AMORE = PSICHE + CORPO" (Giovanni Russo)

Dopo l’elaborazione del pensiero mediante apprendimenti, l’energia affettiva si trasforma in uscita in emozioni. L’amore è l’essenza della vita di relazione con se stessi e con gli altri in quanto corrisponde alle diverse espressioni dell’affettività sia in entrata sia in uscita. Se l’essere umano è fatto di psiche e corpo allora così come si cerca il cibo per il corpo si ha bisogno dell’amore per la psiche. Una carezza, un bacio, innesca in chi le riceve una pulstimolazione che va ad attivare l’energia potenziale che ognuno ha dentro e si scatena producendo emozioni.

" L’energia affettiva potenziale esiste in tutti gli esseri umani, però così com’è in potenza, non scalda, non può essere utilizzata se non viene pulstimolata dall’esterno: che vuol dire? Che fin da bambini, abbiamo bisogno dell’amore cinetico, ovvero espressioni o modalità di espressioni di energia affettiva che ci è fornita dal mondo esterno. Es. coccole, carezze, baci, abbracci, parole suadenti, gentilezze, rispetto, accettazioni, rinunce, regali, considerazioni, ecc., perché si possa produrre calore e sviluppare quella energia affettiva potenziale che abbiamo dentro per usarla in presenza di stimolazioni. L’amore in entrata moltiplica e aumenta l’energia potenziale. Quest’energia, in uscita, genera affettività sotto forma di: amore, ovvero espressioni o modalità di espressioni di energia (carezze, coccole, sguardi dolci, suoni gradevoli, ecc.). Va da sé che la qualità di queste espressioni energetiche, dipende da come le abbiamo ricevute ovvero da come ci sono state trasmesse. Ora, se vogliamo sentire il piacere delle dinamiche energetiche affettive positive, dobbiamo prima sviluppare l’energia affettiva che abbiamo dentro e poi imparare a usarla come scambio con l’altro/a in una forma a feedback, che ne permette lo sviluppo."

Quando un’emozione...

" Il cuore è la fragile sede delle emozioni, come la mente è l’incontenibile sede dell’animo" (W. Shakespeare)

 Le mani sudate, l’aumento del battito cardiaco, il respiro affannato, quante volte è capitato ad ognuno di noi, di vivere un’emozione.

Ma che cos’è un’emozione?

" Il termine emozione deriva dal latino "ex - movere" che, letteralmente, significa : spingere fuori. Quindi: Energia spinta all’azione = Emozione"

L’alterazione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, l’aumento della sudorazione o la modificazione del ritmo respiratorio non sono altro che reazioni ad una condizione di stress cui è sottoposto il nostro organismo; nel caso di un incontro d’amore potremmo definirlo stress dovuto ad un intenso scambio emotivo, a causa di uno scombussolamento che si viene a creare nel proprio mondo interno.

Tutto ciò è il risultato di un coinvolgimento del sistema nervoso e da modificazioni di tipo endocrino del sistema ipofisi-corticosurrenale (ACTH e cortisolo) e della midollare del surrene (adrenalina e noradrenalina).

Lo stress costituisce la risposta psico organica a cambiamenti a cui ci si deve abituare, e il principale meccanismo di adattamento allo stress è rappresentato dall’attivazione dell’asse ipotalamo- ipofisi- surrene.

Una vera e propria comunicazione continua fra i tre grandi sistemi: nervoso, endocrino e immunitario.

"Grazie a questo, una grande massa di cellule (nervose, endocrine ed immunitarie) si può autoconfigurare in modo da creare le condizioni per la realizzazione di un’identità strutturale in grado di riconoscersi come entità a sé, rispetto all’ambiente da cui giungono segnali e sollecitazioni a generare il mondo delle emozioni".

 Quindi le emozioni servono a scaricare o ad assorbire le tensioni energetiche che vengono attivate da stimoli, pulstimoli e pulsioni.

L’emozione, non appartiene al mondo consapevole (non ci si innamora a comando) ma piuttosto si può definire come un’accellerazione di energia mentale, ovvero, una risposta o a pulsioni del proprio mondo interno o a stimolazioni da parte del mondo esterno.

L’amore è "un sentimento complesso cioè è un’emozione ricca di affettività su base razionale di tipo inconsapevole che coinvolge l’intera personalità dell’essere umano. Perché dico "razionale"? L’amore non è qualcosa di ragionato "a tavolino", è qualcosa che si determina in ognuno di noi e si avverte come un bisogno che cresce e diventa quasi incoercibile nel suscitare interesse di una persona ed ottenerne le sue grazie, per essere accettato, capito e compreso. Tutto ciò si determina sulla base di riflessioni inconsapevoli molto veloci; di conseguenza, ognuno di noi valuta l’utilità, il vantaggio, il benessere che si trae dallo stare insieme ad una persona. Quindi la definizione che ho dato di "razionale" a proposito dell’amore va inquadrata in quest’ottica."

E’ attraverso l’elaborato del pensiero che l’essere umano produce un’idea, ed ogni idea, genera un’emozione che può essere più o meno intensa, a seconda dei contenuti dell’idea prodotta. L’idea elaborata deriva da una serie di fattori quali: gli stimoli esterni, i bisogni da appagare, gli apprendimenti più o meno corretti e le riflessioni più o meno adeguate. Attraverso la produzione delle idee (più o meno corrette), si determinano le emozioni, le quali vengono regolate a livello inconsapevole dalla propria identità, e definiscono lo stato d’animo di ogni essere umano.

Le emozioni rappresentano quel magma di sentimenti, impressioni, emergenze del mondo interiore che accompagna la vita di ognuno di noi e l’amore è la reazione emozionale più affascinante, intrigante, avvincente, seducente, allettante desiderata, sospirata e ambita da ogni essere umano.

" Io ti amo.....di un amore che non possiede domani.....domani....domani, sì, ti amo di un amore che non sta concluso in alcun domani, ma è di oggi, forse di ieri, come un barbaro disarmato dai venti che colpiscono alle spalle.

Io ti amo....nelle labbra degli adolescenti all’intorno, nelle loro grida di vittoria, nello scherno della sconfitta, ti amo più del vino giovane bevuto sulle ginocchia sbucciate.

Io ti amo....di sbieco, come il colpo di pennello al dipinto del genio, dove ogni forma è pietra in movimento, e c’è anima perfino nel colore dell’aria.

Io ti amo....nei silenzi che non hanno periferie, nelle grida del mio cane che mi gira in tondo, mi annusa, mi avverte del sospetto, del dubbio che mi assale, io ti amo nelle sue quattro zampe appoggiate alle mie gambe, ti amo di questa fedeltà che penetra nelle ossa, ti amo anche quando non ci sei e ti sento lontana.

Io ti amo..... sopra le orme che mi lasci, in quelle che nascondi, in quelle altre che trovo tra i denti bianchi, lucenti, come una lama di coltello, sono le tue orme nei cristalli di neve sciolti dal sole.

Io ti amo.....tra le tue lettere ingiallite, tra le mie fotografie impolverate, nei nostri sogni adagiati nelle anse riparate dalla pioggia che percuote la roccia.

Io ti amo.....con le dita nei capelli, sorridendo del mio sguardo iracondo, incurante del nuovo giorno.

Io ti amo.....nell’addio della sera, nell’abbandono della notte, nella rabbia del giorno, ti amo e ti maltratto nelle parole che non so dirti né soffiarti sul collo, ti amo come il bambino che uccide la rana e ne disconosce la disperazione, ti amo assai di più della mia pazienza assente, che è però divenuta speranza.

Io ti amo.... nei fiori che crescono sulle cime intarsiate dalle intemperie, sono fiori che appaiono all’improvviso e rimangono a fare da corona alla vetta che accarezza il cielo, fiori a gambo corto, più della mia memoria, che piega di lato, ogni volta che il mio amore grida forte il tuo nome.

Amore che non trema Vincenzo Andraous

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