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Le frustrazioni...
di Georgia Giordano  

17 maggio 2011






Una realtà, nelle relazioni di coppia.


Counseling

Com’è possibile essere artefici del proprio destino? Com’è fattibile avere ciò che più si desidera se la vita sembra che proceda in uno stato non proprio appagante? Nella quotidianità sono tanti gli aspetti che ci rendono insoddisfatti e impotenti: lavori che non ci piacciono, relazioni che non ci soddisfano , meriti non ricevuti nella propria professione.

In questo lavoro mi occuperò del tema delle frustrazioni, in particolare di quelle che si creano all’interno del rapporto di coppia e che possono portare al tradimento.

Che cosa sono le frustrazioni?

Possono essere definite frustrazioni, quello stato di sofferenza o fastidio ( psichico, fisico e psicofisico) causato dal mancato soddisfacimento di un bisogno o dalla mancata gratificazione di un desiderio a causa di blocchi ed impedimenti .

Nonostante esista la motivazione necessaria ad ottenere qualcosa, i fattori di blocco sono più forti e ne ostacolano il conseguimento, lasciandoci in uno stato di inibizione e tanto più si è consapevoli della situazione, tanto più la frustrazione prevede un consapevole e profondo malessere, verso il quale sentiamo di non poter fare assolutamente nulla.

L’ostacolo può presentarsi sottoforma di impedimento fisico o sociale che si frappone durante il percorso verso un obiettivo e può essere superabile o insormontabile trattandosi di frustrazioni da impedimento; ancora la frustrazione può scaturire anche dalla semplice dilazione del soddisfacimento dei bisogni quindi la frustrazione da dilazione (ad esempio gli orari stabiliti per i pasti) ed infine esiste anche la frustrazione da conflitto dove il conflitto è tra due tendenze inconciliabili.

Data la loro diversità e molteplicità possiamo classificare le cause delle frustrazioni in:

  • derivanti dall’ambiente fisico (caratteristiche geografiche, allocazione, scarsità di alloggi);
  • derivanti dall’ambiente sociale (ambiente lavorativo, condizione degli anziani , ruolo sociale dello studente universitario, condizione dell’infanzia abbandonata, relazione tra i due sessi);
  • derivanti dall’ambiente familiare ( genitori iperprotettivi-ansiosi, indifferenza, trascuratezza, incoerenza educativa);
  • derivanti dalla persona (condizione dell’adolescente combattuto tra bisogno di indipendenza e di protezione, difetti fisici).

Le frustrazioni possono essere affrontate, risolte ed evitate, modificando il sistema di risposta nei confronti delle difficoltà che il mondo esterno procura e la difficoltà principale consiste nel rifiuto del fastidio prodotto dalla frustrazione medesima. Il modo di reagire alle frustrazioni dipende dalla personalità dell’individuo, dai condizionamenti dell’ambiente, dai rapporti interpersonali esistenti, dalla storia culturale della persona o dal tipo di obiettivo che si stava perseguendo, dalla capacità di usare correttamente la logica per cui può essere irrazionale o decisamente sproporzionato, altre volte invece risulta equilibrato, creativo e costruttivo.

La capacità di reagire in modo positivo a questo disagio è considerata una qualità indispensabile per mantenere un adeguato equilibrio emotivo. La reazione può essere anche aggressiva e indirizzata verso l’oggetto che ha causato l’ostacolo che si frappone all’appagamento del proprio desiderio oppure l’aggressività può essere anche autodistruttiva cioè quella che l’individuo rivolge contro se stesso perché si considera la causa del fallimento (come ad esempio nei casi di stati depressivi o producendosi vari sintomi).

A volte la persona assume nei confronti dell’aggressore che ha ostacolato la realizzazione della soddisfazione, un atteggiamento premuroso, quasi come se temesse il ripetersi di simili situazioni o aspettasse il momento per vendicarsi ( ..rimuginare) , in altri casi ancora le ripetute frustrazioni sono all’origine di atteggiamenti maniacali quali la ricerca disperata dell’ordine o la pignoleria o di reazioni infantili quali l’eccesso di paura e la temerarietà .

Questa realtà si determina perché ogni essere umano, durante l’esperienza intrauterina, riesce ad appagare facilmente i propri bisogni sviluppando il concetto di piacere: da ciò si comprende il rifiuto verso ciò che fa soffrire.

Quanti tipi di frustrazione esistono?

Esistono due tipi di frustrazioni che sono positive e negative.

La frustrazione positiva si può definire come qualunque difficoltà da cui si è capaci di estrapolare insegnamenti di vita e come qualunque ostacolo che altri ci procurano, fornendoci una serie di motivazioni , quindi insegnamenti pratici che aiutano a crescere. Questo tipo di frustrazione porta a maturare e a vincere la pigrizia.

La frustrazione negativa si può definire come qualunque sofferenza risultante da un ostacolo che si interpone tra la necessità di appagare un bisogno e ciò che serve per raggiungere un determinato obiettivo. Questo tipo di condizione determina una situazione di squilibrio che per essere risolta , richiede di accettare l’idea di dovere affrontare la difficoltà ( assorbimento) e di metabolizzare, quindi risolvere la situazione.

Le frustrazioni negative vengono distinte in primarie, quando manca l’oggetto necessario a soddisfare il bisogno (acqua , cibo) e secondarie, quando non è possibile affrontare e risolvere la sofferenza prodotta da ostacoli e difficoltà. L’ostacolo può essere interno all’essere umano o esterno riguardante l’ambiente che interagisce con l’essere umano; attivo quando si prevede il coinvolgimento della volontà della persona stessa per affrontare e risolvere il problema o passivo quando il problema non può essere superato solo con la volontà del soggetto medesimo.

La frustrazione negativa secondaria potrà quindi essere: Attiva Esterna, Attiva Interna, Passiva Interna, Passiva Esterna. A seconda del tipo di frustrazione si dovrà elaborare una strategia differente per riuscire a superare la sofferenza prodotta .

  1. Frustrazione Attiva Esterna: si fa riferimento a decisioni da prendere in merito a delle scelte di vita assumendosene le responsabilità per i possibili rischi. Di conseguenza è fondamentale attuare delle scelte logiche e razionali per stabilire di soddisfare bisogni primari, necessità non indispensabili e desideri e per bilanciare costi e benefici. Se non si riesce a risolvere questo tipo di frustrazione può produrre conflitti nelle capacità decisionali;
  2. Frustrazione Attiva Interna: si fa riferimento a decisioni da prendere, in merito a scelte di vita condizionate da apprendimenti morali e legami affettivi . Per difendersi da questo tipo di frustrazione bisogna imparare ad utilizzare la logica rispetto ai "ricatti morali" e quello che pensano gli altri, per riuscire a stabilire se le nostre decisioni sono corrette. Se non viene risolta questo tipo di frustrazione può produrre psicomatosi, in quanto si generano sensi di colpa portando a delle conflittualità permanenti;
  3. Frustrazione Passiva Esterna: si può far riferimento alla perdita di un affetto tramite una morte o un abbandono e in questi casi bisogna ridistribuire l’energia catalizzata in precedenza con la persona in questione, verso gli altri creando o migliorando i rapporti. Nel caso della decessione è fondamentale imparare a far riflessioni sulla realtà umana, partendo dal fatto che la nostra identità prevale in base a delle Leggi di Natura ( concetto di vita e morte) e che la persona venuta a mancare deve essere valutata nella sua globalità per riuscire a stabilire in termini razionali quanto ci è stata utile e quanti fastidi ci ha procurato. Se non risolta questo tipo di frustrazione può produrre sensi di colpa causando conflitti interiori;
  4. Frustrazione Passiva Interna: si può far riferimento ai complessi di inferiorità ad esempio per difetti fisici , sottolineando la necessità di imparare ad accettare se stessi con pregi e difetti , limiti e debolezze , superando il concetto della competizione con l’altro . Questo tipo di frustrazione se non risolta produce senso di inadeguatezza sociale.

Come ci si difende dalle frustrazioni?

Giovanni Russo, medico psicoterapeuta osserva la possibilità di costruire ed attivare delle griglie di protezione mentali, che ci permettono di attenuare il forte impatto dei negativismi endogeni, attraverso tre livelli di protezione:

  • In entrata: vi è la riduzione dell’entrata di dati negativi dal mondo esterno e il coinvolgimento dell’apprendimento della logica e della percezione, diminuendo il turbamento dell’umore;
  • In elaborazione: vi è l’attivazione di elaborati di pensiero corretti con la verifica della logica , cosi si evita la produzione di idee in conflittuali e si mantiene uno stato d’animo stabile;
  • In Uscita: vi è il coinvolgimento del meglio del proprio comportamento e si evita si danneggiare chi è intorno a noi non favorendo la comunicazione di messaggi negativi. Quindi ciò, ci permette di mantenere un atteggiamento adeguato anche in situazioni difficili.

Questi meccanismi di protezione si realizzano attraverso lo sviluppo delle proprie capacità interiori e con un adeguato trattamento di psicoterapia, favorendo: un’identità equilibrata per riuscire a volersi bene, un ambiente esterno a basso tenore di frustrazioni, l’elasticità mentale , una visione più aperta della vita e la possibilità di smaltire tutti i fastidi prodotti.

La persona adulta tende a volte ad attuare un meccanismo di repressione delle proprie azioni aggressive di fronte all’evento frustrante, trattenendo tutta questa energia "imbrigliata" pronta ad esplodere in maniera sproporzionata di fronte ad input che possono anche non riguardare l’evento represso. Per cui è necessario analizzare gli eventi e riflettere: se si ha torto è inutile ribellarsi all’altro e reprimere la ribellione; quando invece i fatti dimostrano che l’evento non dipende da responsabilità personali , ma da una motivazione aggressiva da parte dell’altro, si deve valutare in merito a chi ci ha dato fastidio. Se la persona ci interessa si può temporaneamente sospendere il fastidio e analizzare in un secondo momento insieme all’altro l’evento che ha causato la frustrazione; se la persona non ci interessa si può non considerare la provocazione dell’altro o si può reagire violentemente a seconda di quanta energia riusciamo a metabolizzare e dalla pericolosità del soggetto che abbiamo davanti.

Per poter quindi affrontare le frustrazioni nel migliore dei modi sono necessari due momenti consequenziali: il primo è l’assorbimento della frustrazione, quindi bisogna accettare il problema e affrontarlo e il secondo è lo smaltimento della frustrazione cioè mandare giù una sofferenza cercando di trovare una soluzione.

Le frustrazioni nella coppia: cause del tradimento

Per coppia intendiamo due esseri umani che convivono ed intersecano interessi psicofisici comuni. Volendo dare una definizione della coppia oggi, possiamo dire che essa è l’incontro di due persone di sesso diverso dove ognuno porta con sé un bagaglio personale in relazione a fattori: interni determinati dall’apprendimento in base ad esperienze personali, educazione e cultura; e variabili in funzione all’età, ambiente di provenienza, dalla subcultura(familiare, parentale) dall’etnia.

Le motivazioni che determinano l’incontro di due esseri umani di sesso diverso sono: il volersi bene, l’essere amato e l’essere accettato con i propri pregi e difetti, ma il fattore predominante è costituito dall’attrazione fisica che si esplica attraverso i cinque sensi.

Tutto ciò ovviamente non basta a determinare una scelta concreta, si ha bisogno infatti di altri presupposti che rappresentano i prerequisiti della costruzione di un buon rapporto di coppia: il rispetto, il dialogo, l’educazione, la stima, la libertà, la comprensione che determinano saldano ed armonizzano l’amore. Inoltre il fatto di avere interessi in comune, una buona comunicazione e buona compagnia, il sapersi intendere anche quando si hanno idee diverse, l’essere disponibile alle idee dell’altro creano le basi per una buona integrazione.

Al giorno d’oggi però, concretizzare un’intesa di coppia piacevole e stabile è diventato estremamente difficile, perché i vecchi ruoli che i partner dovrebbero impersonare, sono stati trasformati da un nuovo modo di considerare la relazione a due. La donna oggi, ha conquistato spazi all’interno della società che appartenevano al mondo maschile come: la realizzazione personale, l’affermazione della sua autonomia e la sua determinazione e l’uomo travolto da questa ondata di emancipazione femminile, ormai in atto da molto tempo, sta trasformando parte dei suoi privilegi, sostituendoli con prerogative femminili come l’importanza dei sentimenti e l’esperienza dell’emotività. Amare qualcuno è estremamente impegnativo, quindi alla fine è molto raro.

Se l’amore è un’arte abbiamo tutte le possibilità per affinarlo. Normalmente ci mostriamo agli altri con una maschera, perché non siamo in contatto nemmeno con noi stessi, anzi crediamo di esserlo, credendo di entrare in comunicazione anche con l’altro o perchè, in seguito ad esperienze passate abbiamo paura di esporci per evitare eventuali frustrazioni.

Come in tutte le coppie ovviamente possono emergere varie incomprensioni, quindi si mettono in luce le proiezioni di entrambi i sessi e si attivano delle dinamiche interiori che si attuano in maniera meccanica e ripetitiva . Come hanno osservato Freud e Joung , normalmente non si è coscienti delle proprie frustrazioni e più le rimuoviamo istintivamente dal nostro inconscio e più esse diventano potenti, tanto da attivare reazioni o azioni di cui si è, il più delle volte inconsapevoli(ovviamente stiamo parlando di persone che non hanno un buon rapporto e dialogo con la propria identità).

Tutte le situazioni interne ed esterne che richiedono dei cambiamenti nelle abitudini della coppia, possono causare malessere e frustrazioni e possono spingere i partner verso una relazione extraconiugale, quindi verso il tradimento.

Il tradimento è una relazione sessuale ed emotiva con una persona diversa dal proprio partner,nelle coppie in cui il rapporto è caratterizzato dall’aspettata esclusività. Rientra nelle frustrazioni negative, in particolare nelle Frustrazioni passive esterne, in quanto c’è la perdita di un affetto relativo ad un abbandono, in questo caso della persona tradita.

La scoperta o rivelazione del tradimento del partner è spesso vissuta come un’esperienza drammatica e frustrante , poiché può provocare intense ed imprevedibili emozioni che possono variare dalla rabbia intensa alla vergogna , dalla tristezza all’angoscia, al risentimento.

E’ spesso devastante per il partner ferito, perché può sconvolgere la percezione di sé stessi , della propria relazione di coppia e del proprio partner , in quanto si può avere la sensazione di non conoscere la persona che si ha accanto e di non averla mai conosciuta realmente: si ha l’impressione di trovarsi accanto un estraneo. Il partner ferito può sperimentare pensieri intrusivi e immagini del proprio compagno con l’amante, desiderio di vendetta estrema agitazione e altri sintomi riscontrabili nel Disturbo post-traumatico da stress ( come ad esempio disturbi del sonno), ansia generalizzata , irritabilità , difficoltà di concentrazione e ipervigilanza .

Il partner coinvolto nel tradimento a sua volta sperimenta un cambiamento nella percezione di sé come persona onesta e dei propri valori personali provando spesso sensi di colpa e confusione sulle cause che l’hanno portato al tradimento e relativi conflitti di tipo affettivo.

Le cause che possono facilitare il tradimento di uno dei due partner sono:

L’evitamento dell’intimità: l’intimità è un legame d’affetto fatto di attenzioni reciproche, responsabilità, fiducia, comunicazione aperta dei sentimenti e delle sensazioni. La paura dell’intimità agisce in modo distruttivo in un rapporto, perché c’è sempre una resistenza da parte di uno dei due partner, in quanto ci si sentirà invasi, confusi e sottoposti a pressioni e l’altro potrà sentirsi rifiutato, finchè ci si rinuncia, ci si arrabbia e ci si deprime. Evitare l’ intimità può essere un progetto per entrambi i coniugi fin dall’inizio del rapporto, oppure è un atteggiamento che si può presentare nel tempo per evitare le difficoltà e le frustrazioni per l’incapacità a condividere sensazioni personali intime e problemi;

Evitamento dei conflitti e creazione dei segreti: la stabilità è mantenuta "non vedendo e non sapendo". La pace e la stabilità apparenti lasciano una relazione di fiducia e serenità senza una reale base solida. Nessuno dei due è realmente consapevole delle intenzioni nascoste che l’ altro può avere dietro di sé. Il rapporto è mantenuto rigidamente stabile, diventando un rapporto come se.."andasse tutto bene".

Conflitti aperti e irrisolti : L’incapacità ad impegnarsi in interazioni efficaci e creative per risolvere i problemi all’interno del rapporto lascia insoddisfatte molte necessità personali e relazionali, portando ad una sempre maggiore frustrazione e amarezza e ad un bisogno di ricercare soluzioni esterne al rapporto stesso.

Rapporti sessuali insoddisfacenti o assenti: I problemi sessuali più frequenti sono: mancanza di passione, desiderio e attrazione, una disfunzione sessuale (ad esempio impotenza, eiaculazione precoce per l’uomo e mancanza di lubrificazione per la donna o incapacità per entrambi di raggiungere l’orgasmo), uso cronico del sesso come strategia di potere, difficoltà ad esprimere fisicamente il proprio amore e affetto.

Insoddisfazione verso l’equilibrio di potere nel rapporto coniugale: Molte coppie arrivano ad uno stato di blocco nella capacità di soddisfare le proprie necessità, simile allo scacco matto nel gioco degli scacchi: "né con te, né senza di te". In questa situazione ciascun coniuge si sente incapace di fare il primo passo o non capisce se poterlo fare, non sa in quale direzione e quando farlo. Hanno paura di perdere il proprio potere personale verso l’ altro o di soffrire ancora. Avere un amante può essere necessario ad uno dei due coniugi, in questo caso, per arrivare ad avere un equilibrio di potere rispetto all’ altro.

Conservare il mito del matrimonio e della famiglia ideale: Le coppie di questo tipo sono spesso viste dagli altri come le coppie ideali, in pubblico appaiono felici, fanno diverse cose insieme, mostrano armonia e cordialità. In realtà hanno sviluppato dei sofisticati meccanismi per coprire i buchi della loro relazione e i problemi sono affrontati cercando di far coincidere il matrimonio, il partner e sé stessi all’ immagine ideale della famiglia. Le sensazioni personali sono accantonate, i conflitti incapsulati e prevale quello che "dovrebbe essere fatto" in quella situazione. Questo tipo di vita è troppo soffocante per lo sviluppo di chiunque e in questo caso la relazione extraconiugale aiuta a rompere la facciata;

Sfide al precedente sistema di valori: Le sfide alla precedente concezione di sé e del proprio sistema di valori può avvenire attraverso nuovi incontri sociali, come ad esempio nei processi di emigrazione o immigrazione, o la partecipazione a gruppi di persone o a relazioni in cui si crea una intensa intimità. L’ idea di sé e dei propri bisogni può cambiare e provocare la ricerca di una relazione più adeguata alle nuove esigenze;

Sfide alla struttura coniugale : Questo tipo di sfide riguardano dei cambiamenti nella coppia che possono alterare i suoi equilibri e creare insoddisfazione nei partner. Alcuni esempi: un periodo lavorativo lungo in cui uno dei due partner è spesso assente da casa e l’ altro sente di non avere un partner con cui condividere la propria vita o un avanzamento di carriera di uno dei due partner e lo sbilanciamento di potere nella coppia che ne può conseguire.

La psicoterapia o il counseling di coppia è molto utile per affrontare e superare la fase iniziale della crisi, a volte drammatica e molto frustrante a livello emotivo, che segue la scoperta o la rivelazione del tradimento del partner. Il superamento della crisi iniziale, può aiutare i coniugi a riflettere sulla loro relazione, sulle cause che possono aver contribuito al tradimento, sul suo significato e ad avere un’idea più chiara di sé, del partner e del proprio rapporto.

La frustrazione della coppia innescata dal tradimento dovuto ad una relazione extraconiugale, può divenire un’ opportunità potenzialmente importante per entrambi i coniugi per sentirsi coinvolti nel mondo emotivo dell’ altro e per ricostruire la relazione coniugale su nuove basi in modo da permettere a entrambi i coniugi di soddisfare le proprie necessità.

Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.

Paulo Coelho

 

bibliografia

 

Coelho Paulo Sulla sponda del fiume Pietra mi sono seduta e ho pianto, Edizioni Bompiani

 

sitografia

 

www.lastradaweb.it (Articolo Frustrazioni parte I° e II°; Articolo L’evoluzione del concetto di famiglia nei tempi)

www.vibrazioneanimica.overblog.it

www.digilander.libero.it

www.stopsolitudine.it

www.magda03.it

www.psiconauti.it

 

 

 

 

 

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