Insomma per Copenaghen il sistema complessivo dei trasporti va riequilibrato. Il trasporto su strada e il trasporto aereo crescono continuamente, mentre diminuisce il trasporto ferroviario, il trasporto su autobus nei centri urbani europei e il trasporto marittimo, settore quest’ultimo su cui invece bisognerebbe puntare di più.
Molti servizi e necessità di base dei cittadini sono troppo dipendenti dal mezzo di trasporto o dalla disponibilità dell’auto privata. Chi non dispone di mezzi di trasporto non può essere svantaggiato rispetto a chi ne dispone.
Ma le strutture del mercato e dei prezzi favoriscono invece il trasporto privato. E siccome bisogna riequilibrare trasporto pubblico e privato a favore del primo, è necessario far pagare al trasporto su strada, di merci e di persone, il giusto prezzo. E’ necessario insomma evitare incentivi a chi trasporta merci sui tir, come ha fatto il governo italiano, indirizzandoli invece a compagnie che puntano sulla rotaia o sulle autostrade del mare. Così come è urgente rendere maggiormente economici, confortevoli e a misura di utente, i trasporti urbani, per convincere le popolazioni a rinunciare all’auto privata.
L’Agenzia rileva anche che però, contrariamente a quanto bisognerebbe fare, le politiche nazionali stanno puntando troppo decisamente su infrastrutture che risultano essere del tutto irrazionali.
E’ necessario invece ottimizzare quelle esistenti integrandole in modo razionale e ottimale. Anche perché la direzione che si sta prendendo in varie parti d’Europa, Italia inclusa, mette a rischio gli habitat naturali (vedi l’aeroporto di Malpensa, realizzato e ampliato nel più grande parco interregionale d’Italia, quello del Ticino) e la biodiversità