SPAZIO CONSUMATORI
Il consumatore è oggi convinto del fatto che il cibo deve essere non solo di buona qualità, ma anche ben preparato, ben confezionato e ben conservato. Grande responsabilità hanno, quindi, gli agricoltori e gli allevatori nel produrre materie prime ed alimenti e l’industria alimentare che fa arrivare sulla tavola dei consumatori alimenti freschi e trasformati, grande responsabilità ha la distribuzione, dal grossista al dettagliante, nell’osservare una serie di norme per il mantenimento della qualità del prodotto da quando gli viene consegnato a quando lo vende al consumatore e, responsabilità non minori ha quest’ultimo, nello svolgere un ruolo attivo controllando l’etichetta dei prodotti ed osservando una scupolosa igiene in cucina. E’, infatti necessario che il consumatore privilegi l’acquisto dei prodotti con chiare e complete informazioni e, nel caso, segnali i suoi dubbi alle associazioni dei consumatori ed alle Asl.
A sostegno del ruolo attivo del consumatore nella sicurezza alimentare, la Commissione Europea ha codificato già da qualche tempo un Decalogo di Informazione, che, qui di seguito propongo, spiegandone i punti di maggiore interesse:
LEGGERE SEMPRE L’ETICHETTA DEI PRODOTTI ALIMENTARI ED IL CARTELLO DEGLI INGREDIENTI ESPOSTO NEGLI ESERCIZI PUBBLICI.
Il decreto legislativo n.109/92 disciplina le norme per l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità. L’etichetta fornisce una serie di dati che consentono di sapere la storia del prodotto, cioè la c.d. "filiera alimentare." I produttori, pertanto, hanno l’obbligo di indicare sulla confezione tutti gli ingredienti, il peso, il luogo e la ditta produttrice, la data di durabilità o di scadenza e, quando occorre, le modalità di conservazione e preparazione. Inoltre, le etichette possono riportare (ma non è obbligatorio) una tabella nella quale è indicato (in kilocalorie) il valore energetico dell’alimento in riferimento di solito a 100 grammi di prodotto e anche la quantità dei principali nutrienti contenuti nei prodotti, ad esempio proteine, carboidrati, grassi, fibre, vitamine e sali minerali. Per i prodotti non confezionati, le informazioni nutrizionali possono figurare su un cartello in evidenza nel negozio di vendita o sul prodotto o nel comparto dove il prodotto viene esposto per la vendita.
RICORDARE CHE TUTTI GLI INGREDIENTI UTILIZZATI SONO ELENCATI IN ORDINE DECRESCENTE DI QUANTITA’ PRESENTE NEL PRODOTTO.
Se si tratta, però, di alimenti composti da un solo ingrediente non è necessario specificarlo perché risulta comprensibile dalla denominazione del prodotto stesso.
CONTROLLARE LA DATA DI DURABILITA’ O DI SCADENZA DEL PRODOTTO PRIMA DELL’ACQUISTO E CONSUMARLO ENTRO IL TERMINE CONSIGLIATO SULL’ETICHETTA.
Dove si legge "da consumarsi entro........" si deve rispettare tassativamente la data di scadenza perché si tratta di prodotti deperibili. Quando, invece, si legge: "da consumarsi preferibilmente entro il ...." tale data di durabilità esprime un consiglio per un consumo ottimale e non implica che, una volta superato quel termine il prodotto sia scaduto. Per tutti gli alimenti freschi o sfusi che non riportano alcuna data di scadenza, informarsi sulla durata e le modalità di conservazione.
SULL’ETICHETTA LA LETTERA "E" SEGUITA DA UN NUMERO INDICA CHE NEL PRODOTTO E’ PRESENTE UN ADDITIVO AUTORIZZATO DALL’UNIONE EUROPEA.
Gli additivi sono divisi in varie categorie ed hanno diverse funzioni. I conservanti, ad esempio, impediscono lo sviluppo di sostanze che alterano il prodotto e che possono nuocere alla salute; gli antiossidanti evitano che il colore del prodotto subisca variazioni; gli emulsionanti servono per legare i grassi e l’acqua; ecc. ecc. Ciò che è importante sapere è che gli additivi indicati in etichetta sono tutti autorizzati dall’Unione Europea e sono utilizzati dai produttori solo se necessario e secondo le dosi prescritte.
SEGUIRE PER L’USO LE ISTRUZIONI INDICATE SULLE CONFEZIONI, COMPRESE LE MODALITA’ DI CONSERVAZIONE, DAL MOMENTO DELL’ACQUISTO FINO AL CONSUMO.
Facendo la spesa, la responsabilità della sicurezza dei cibi acquistati passa al consumatore. I cibi freschi, sfusi o confezionati sono i più delicati e devono essere trasportati al più presto nel frigorifero di casa e conservati alla temperatura di 4°C che è la temperatura del frigorifero domestico. I cibi in scatola devono essere conservati in modo da non subire eccessi di caldo o di freddo. Inoltre, le confezioni deteriorate, cioè gonfie, ammaccate, bagnate ecc., devono essere rifiutate e se, inavvertitamente acquistate, possono essere restituite al negoziante che deve sostituirle con altre integre.
MANTENERE SEMPRE I PRODOTTI REFRIGERATI E QUELLI SURGELATI ALLA TEMPERATURA INDICATA SULL’ETICHETTA, RIPONENDOLI SUBITO DOPO L’ACQUISTO NEL FRIGORIFERO O NEL CONGELATORE.
Il reparto congelatore del frigorifero domestico deve essere mantenuto senza brina (indizio di sbalzi di temperatura), non sovraccaricato ed alla temperatura di -18° C. Le confezioni di surgelati non devono essere bagnate e ricoperte di brina, inoltre, devono essere trasportate in un contenitore termico, riposte nel congelatore nel minor tempo possibile dall’acquisto e consumate entro la data di scadenza. Per lo scongelamento si devono seguire le indicazioni riportate sulla confezione ed, una volta scongelati, i prodotti non devono essere più ricongelati.
OSSERVARE CON LA MASSIMA CURA L’IGIENE DELLA CUCINA ED I METODI DI COTTURA PIU’ IDONEI.
L’igiene in cucina è di fondamentale importanza per la sicurezza alimentare. In caso di materiale deperibile come il cibo, il rischio è determinato dal proliferare di batteri nocivi. Occorre, pertanto, lavarsi bene le mani prima di cucinare, di toccare alimenti da consumare crudi, e, nel contempo mantenere puliti gli strumenti di cucina, i piani di lavoro e soprattutto il frigorifero. I cibi, inoltre, sia crudi che cotti, vanno collocati correttamente nei diversi scomparti del frigorifero a seconda delle temperature di conservazione. Per quanto riguarda la loro cottura, bisogna prestare molta attenzione in modo da raggiungere un’adeguata temperatura anche in profondità.
RICORDARSI DELL’ESISTENZA DI PARTICOLARI TIPI DI ETICHETTE.
Alcuni prodotti, secondo norme europee, devono rispettare particolari modalità di etichettatura. Un regolamento comunitario ha stabilito che i "prodotti da agricoltura biologica" devono recare in etichetta la dizione "Agricoltura biologica-Regime di controllo CEE", con l’indicazione dell’organismo di controllo. Tali prodotti devono essere ottenuti senza l’impiego di sostanze chimiche né contenere ingredienti geneticamente modificati, i c.d. "transgenici" che, se impiegati devono essere riconoscibili con un’appropriata dizione in etichetta o nell’elenco degli ingredienti.
TENER PRESENTE CHE LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E’ AFFIDATA, ATTRAVERSO I CONTROLLI SULLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE, ALLE AZIENDE ED ALLE AUTORITA’.
Fin dal 1993 è in vigore una normativa europea che impone il rispetto di regole sanitarie generali in tutte le fasi della produzione industriale fino alla vendita al dettaglio dei prodotti alimentari. In caso di prodotto difettoso o nocivo per la salute del consumatore, mediante codici impressi sulle confezioni, si può risalire al giorno ed al lotto di produzione, effettuare le necessarie analisi e ritirare tutte le confezioni di quel lotto presenti sul mercato. La Commissione Europea, inoltre, controlla che nei paesi membri l’applicazione delle norme e l’attività di vigilanza siano continuative ed efficaci.
RIVOLGERSI ALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI ED ALLE AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL) CHE, IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE, POSSONO FORNIRE INFORMAZIONI ED ASSISTENZA.
Le associazioni dei consumatori sono preposte all’informazione dei consumatori, alla tutela della loro salute, alla loro difesa dalle frodi alimentari, sollecitando severi controlli igienico-sanitari e segnalando eventuali abusi alle Autorità competenti.
Il loro ruolo è, ormai riconosciuto e legittimato dallo Stato e dall’Unione Europea.
A cura dell’avv. Maria Cipparrone
<
|