“UNITI
PER LORO” ROMA/KIEV/VARSAVIA 22 aprile 2017
ROMA
22 APRILE 2017 PIAZZA DEL POPOLO
Tutti
insieme per gli Animali.. per dare voce voce a chi non ne ha..
Qui
di seguito il mio intervento alla manifestazione di Roma.. Non vuole
essere un trattato di diritto.. Solo una disamina delle principali
tappe legislative nel difficile cammino della tutela degli animali.
Quando
sono stata invitata a partecipare, quasi 2 mesi fa, nella mia
qualità, di responsabile legale nazionale dell’associazione
IAPL-ITALIA ONLUS, alla manifestazione che si è tenuta sabato
22 aprile a Roma, nella magnifica cornice di piazza del Popolo, non
ho avuto nessun dubbio che, per quanto possibile, avrei dato il mio
contributo di avvocato, visto che il mio intervento ha riguardato “le
leggi sul maltrattamento degli animali e su come migliorarle”.
L’evento,
fortemente voluto da quanti amano gli animali, è stato
sostenuto dalle associazioni IAPL-CHARITABLE FOUNDATION, IAPL- ITALIA
ONLUS, ANIMALISTI ITALIANI, SEI VEGANO SE ed ha registrato la
presenza di centinaia di persone, oltre a numerose testate
giornalistiche, tra cui RAI 2 e RETE QUATTRO.
A
rendere l’evento più pregnante di significati,
determinante è stata la presenza di Andrea
Cisternino,
il fotoreporter milanese che, dopo la strage in Ucraina, precisamente
a Kiev, dei randagi in occasione di Eurovision, ha deciso di
trasferirsi lì e di fondare il Rifugio Italia che, per anni,
ha ospitato numerosi cani presi dalla strada per salvarli dalla
mattanza che, in quei luoghi si consuma ovunque. Nel 2015, ad opera
di ignoti, il Rifugio è stato dato alle fiamme, causando la
morte di oltre 70 cani, ciò, però non ha impedito ad
Andrea di ricostruirlo.. Onore e merito, dunque, a chi si spende come
lui..
Accanto
a lui, Roberto
Brognano,
attivista animalista di lungo corso, strenuo sostenitore dei diritti
degli animali e promotore di numerose iniziative in tutta Italia,
Riccardo
Manca, esponente
di spicco del mondo animalista e protagonista delle battaglie più
importanti degli ultimi anni,
Riccardo Laganà, motore
immobile e voce instancabile dei più deboli, sempre in prima
linea per portare avanti le tematiche animaliste, coautore del
manifesto politico sulle riforme da attuare in Parlamento, Gianluca
Bisogno, molto
attivo nel mondo del veganesimo e del rispetto degli animali, con la
sua pagina facebook che ha conquistato quasi 19.000 seguaci.
Addentrandomi,
dunque, nello studio di questo particolare settore che è la
tutela degli animali e dovendomi, in particolare, preparare per
l’evento, ho scoperto che l’Italia, contrariamente forse
a quanto si pensa, è uno dei paesi più all’avanguardia
per il numero di leggi, ordinanze, sentenze e regolamenti che
riguardano i nostri amici a quattro zampe, molto, ma molto di più
di tanti altri paesi europei..
Vorrei,
per esempio, citare la Spagna, atteso che da più di un anno
sto portando avanti una battaglia contro le famigerate perreras, i
canili municipali, dove, con buona pace di tutti, è legale,
massacrare con metodi molto cruenti (bastonate, punture direttamente
nel cuore, gas etc..) i randagi e gli animali abbandonati dai loro
padroni o la Romania, dove è ancora possibile trucidare per
strada i cani e i gatti senza padrone..
L’Italia,
al confronto, mi sembra un’isola felice.. ma non è
proprio cosi..
Innanzitutto,
la prima legge nel nostro paese che ha determinato, in effetti, una
vera e propria svolta, è stata la legge n. 281 del 1991, che
ha parlato per la prima volta della necessità di tutela degli
animali in caso di maltrattamento e che ha disciplinato il fenomeno
del randagismo, attribuendo competenze alle regioni ed ai comuni. Ma
la vera importanza di questa legge è consistita nel fatto che
abolito l’eutanasia nei canili e degli animali vaganti e
catturati. Una vera e propria pietra miliare, dunque, nella direzione
del cambiamento.
L’altra
fondamentale legge in questa direzione è stata la L. 189/2004
che ha introdotto, nel codice penale, il “TITOLO
IX-BIS – DEI DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO PER GLI ANIMALI”,
e, pertanto, alcuni articoli che disciplinano alcuni reati contro gli
animali, come l’uccisione, il maltrattamento, il divieto di
spettacoli e manifestazioni in cui si può verificare il
maltrattamento, il divieto di combattimento tra cani (precisamente
gli artt. 544 bis, 544 ter, 544 quater, 544 quinquies etc) e ha
modificato l’art. 727 cp, inserendo il reato di abbandono di
animali e prevedendo il maltrattamento in caso di detenzione di
animali “in condizioni incompatibili con la loro natura e
produttive di gravi sofferenze”.
Prima
di questa legge, i reati contro gli animali erano considerati come
delitti contro il patrimonio, perché prevaleva molto il fatto
di considerarli come oggetti, il cui utilizzo portava soprattutto un
beneficio economico all’uomo. Quindi, un eventuale loro
danneggiamento avrebbe cagionato un danno economico, pertanto ciò
avrebbe intaccato il patrimonio del loro proprietario..
La
legge su menzionata, ha, invece, innovato in maniera sostanziale,
perché sono considerati come delitti che danneggiano il
sentimento che si prova per gli animali, diversamente dall’attuale
art. 638 cp che ancora considera l’uccisione o il ferimento
dell’animale come reati contro il patrimonio, atteso che
punisce, a seguito di querela di parte, “chi, senza necessità,
uccide o rende inservibili o comunque deteriora animali che
appartengono ad altri...”
E’
chiara, in questo caso, l’assimilazione degli animali a “res”,
cioè a cose, che, sicuramente non può soddisfare chi li
considera molto, ma molto di più come è giusto che
sia..
E’
evidente, comunque, la grande novità introdotta dalla legge
189/2004.. Iniziare, quindi, a considerare gli animali non
completamente come oggetti, come cose.. ma come portatori di diritti
è certamente un traguardo.. Anche, se, come detto sopra, la
strada è ancora lunga e di cammino, necessariamente se ne
dovrà fare..
La
domanda che sorge spontanea, allora, è la seguente: attesa
l’esistenza delle leggi sopra descritte, come mai, spesso, gli
autori di eventuali crimini contro gli animali la fanno franca? Come
mai non si celebrano tanti processi contro di loro?
Le
risposte sono tante, essenzialmente ancora ci sono poche denunce in
caso di episodi di violenza verso gli animali.. Ciò dipende
dal fatto che è una questione anche di cultura e di mentalità
e che le cose possono cambiare solo lentamente, come la storia ci
insegna..
In
più, alcuni degli articoli sopra indicati, a seconda del tipo
di reati, come pena detentiva, partono come pena edittale, da un
minimo di 3 mesi ad un massimo di 18 (per il maltrattamento, art. 544
ter, ed in questo caso, la reclusione è in alternativa alla
multa da 5.000 a 30.000 €), da 4 mesi a 2 anni (per l’uccisione,
art. 544 bis, e per il reato previsto dal 1° comma dell’art.
544 quater, cioè spettacoli e manifestazioni vietati).
Cosa
significa questo in termini pratici? Significa che sulle pene
previste dagli articoli appena citati, si inserisce l’istituto
della sospensione
condizionale della pena,
ex art. 163 cp. Infatti, nel
pronunciare sentenza di condanna alla reclusione o all’arresto per un
tempo non superiore a due anni, ovvero a pena pecuniaria che, sola o
congiunta alla pena detentiva e ragguagliata a norma dell’articolo
135, sia equivalente ad una pena privativa della libertà
personale per un tempo non superiore, nel complesso, a due anni, il
giudice può ordinare che l’esecuzione della pena rimanga
sospesa per il termine di cinque anni se la condanna è per
delitto e di due anni se la condanna è per contravvenzione.
Si
tratta, dunque, di una causa estintiva del reato, cosiddetta sui
generis,
in quanto determina una sospensione integrale, ma provvisoria
dell’esecuzione della pena. Questa può poi risolversi
alternativamente nell’estinzione del reato e della pena oppure nella
revoca del beneficio concesso, nei casi in cui non vi è stato
adempimento degli obblighi imposti o nelle ipotesi di reiterazione
dell’attività criminale. Ovviamente il beneficio della
sospensione condizionale della pena richiede come presupposto
necessario che la pena debba essere ancora, in tutto o in parte, da
espiare, diversamente l’eventuale concessione del beneficio deve
considerarsi illegittima, e che sia disposta dal giudice. Deve quindi
intendersi che il potere di applicazione di tale beneficio è
rimesso ad una sua valutazione discrezionale, che deve tenere conto
sia del ravvedimento dell’imputato condannato, che della gravità
del reato.
Ciò
comporta, come risulta evidente, nel caso degli articoli sopra
citati, che intervenendo tale istituto (anche se a discrezione del
giudice), è veramente improbabile che gli eventuali imputati
vadano in carcere, atteso che, in caso di età compresa tra i
18 e i 21 anni all’epoca del fatto, la sospensione condizionale
della pena si applica anche se la pena detentiva inflitta è di
2 anni e mezzo.
Nel
caso, invece, del 2° comma dell’art. 544 quater (spettacoli
o manifestazioni vietati in cui si verifichi maltrattamento, “sevizie
e strazio degli animali”), e cioè di aumento della pena
di 1/3 o della metà (se gli spettacoli o le manifestazioni
vietati sono commessi in relazione a scommesse clandestine o per
trarne profitto e se ne derivi la morte dell’animale), di
fronte a tali circostanze aggravanti, se la pena venisse
effettivamente comminata, ci sarebbe la possibilità del
carcere per chi si macchia di tali crimini, nell’ipotesi non
concorressero anche le circostanze attenuanti generiche. Lo stesso
dicasi nel caso dell’art. 544 quinquies (divieto di
combattimento tra animali), in cui ricorressero le circostanze
aggravanti previste, che fanno aumentare la pena da 1/3 alla metà.
A
tutto ciò si aggiungono le previsioni contenute nell’art.
62 bis 1° e 3° comma cp: “Il giudice, indipendentemente
dalle circostanze prevedute nell’articolo 62 (circostanze attenuanti
comuni), può prendere in considerazione altre circostanze
diverse, qualora le ritenga tali da giustificare una diminuzione
della pena. Esse sono considerate in ogni caso, ai fini
dell’applicazione di questo capo, come una sola circostanza, la quale
può anche concorrere con una o più delle circostanze
indicate nel predetto articolo.” “In ogni caso,
l’assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del
condannato non può essere, per ciò solo, posta a
fondamento della concessione delle circostanze di cui al primo
comma.”
Si
tratta di circostanze indeterminate e non tipizzate. Ne possono
essere un esempio: la confessione spontanea del colpevole, il
corretto comportamento processuale, la collaborazione prestata nelle
indagini ed altre situazioni di manifesto ravvedimento. E’ opportuno
ricordare che, nel caso di precedenti condanne, la concessione delle
circostanze in esame non è da intendersi come automatica,
bensì deve essere motivata dal giudice con riferimento ad
altri elementi considerati dallo stesso meritevoli di attuazione.
Alla
luce di tali premesse, è auspicabile un intervento, in tempi
brevi, da parte del legislatore, per garantire un’effettiva e
maggiore tutela degli animali, visto anche l’aumento
esponenziale nell’ultimo anno degli episodi di crudeltà
ed inaudita violenza (si cita per tutti il caso del cane Angelo,
barbaramente seviziato ed ucciso da quattro giovani balordi) e,
soprattutto, in nome dell’accresciuta sensibilità e
considerazione da parte degli umani nei loro confronti.
Secondo
i dati Eurispes, la loro presenza nelle case degli italiani, è
aumentata. Sono, infatti, 60 milioni gli animali domestici che vivono
in casa. Come discendenti
di San Francesco, agli italiani piace condividere la propria vita con
un pet. E spesso non solo con uno. Secondo i dati raccolti nel
Rapporto Italia 2016, almeno la metà dei nostri connazionali
accudisce qualche animale da compagnia. Il 22,5 per cento ne possiede
un esemplare, il 13 per cento due o tre. Ma il 7,4 per cento degli
italiani dichiara di accogliere in casa quattro o più animali.
Per
questi motivi, all’interno della stessa manifestazione, ho
consegnato agli On.li Paolo Bernini e Mirko Busto del M5S, una
lettera ( a cui ho dato il mio contributo) rivolta al Presidente del
Consiglio dei Ministri ed a tutti i politici italiani in cui si
chiedono immediati interventi per inasprire le pene relative ai reati
che riguardano gli animali ed altre importanti misure volte a
tutelare e proteggere chi voce non ha.. posto che
“la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui
tratta gli animali” (M.
Gandhi)
Avv.
Maria Cipparrone
AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PRO- TEMPORE,
AL
PARLAMENTO, A TUTTI I POLITICI ITALIANI
Illustre
Sig. Presidente, Illustri Sig.ri Politici,
L’essere
umano con la sua spietata, quotidiana violenza è capace di
produrre continue sofferenze agli animali, facendoli unire in un
continuo grido di dolore e di morte. Un grido ogni giorno più
assordante e devastante per le povere creature vittime
dell’interminabile sopruso da parte della specie che si autodefinisce
“sapiens”. Noi, oggi, 22 Aprile, qui, a Roma, in Piazza
del Popolo, possiamo fare la differenza e trasformare quel grido di
aiuto e dolore in speranza.
La
Speranza di tante persone che dicono BASTA al maltrattamento degli
animali, che dicono BASTA ai soprusi e alla schiavitù di
essere senzienti. In un paese che si definisce civile e progredito
non c’è spazio per comportamenti lesivi dell’integrità
psicofisica e della dignità di esseri innocenti, in nome di
una presunta posizione di superiorità dell’essere umano
nei confronti delle altre specie. L’indifferenza uccide mentre
la consapevolezza ci dona la posizione perfetta nel mondo biocentrico
in cui siamo nati e che dobbiamo contribuire a conservare più
a lungo possibile. Il senso della nostra vita è proprio la
vita degli altri, dei più deboli e dunque degli animali. Loro
conservano il soffio vitale e l’estensione dei sensi che di solito
perdiamo i primi anni di vita ma che è possibile recuperare
solo comprendendo che si è parte del tutto e dunque dobbiamo
custodire quel tutto come un meraviglioso ed unico regalo.
Oggi,
22 Aprile, siamo in tanti amici degli animali, uniti per chiedere
tutele e diritti per i “senza voce”, solo in questo modo
è possibile sperare di restituire la dignità a chi
tutti i giorni se la vede sottratta a causa di leggi insufficienti a
garantire la difesa di esseri viventi, che, quasi quotidianamente,
ormai, sono vittime di soggetti che per gravi disturbi della
personalità provano gusto a procurare sofferenze ed indicibili
violenze senza essere chiamati a rispondere delle loro azione e,
dunque, dell’enorme danno causato uccidendo un essere vivente.
Pertanto,
Onorevole Presidente, Onorevoli Deputati e Senatori, Vi chiediamo di
prendere in considerazione quanti oggi a Roma, hanno presenziato e
che, con la loro firma, sono qui a manifestarVi la necessità
di un cambiamento che esprime una accresciuta e spiccata sensibilità
verso le altre specie viventi. Non vorrete non cogliere queste
istanze e, pertanto, Vi invitiamo ad intervenire in maniera sollecita
sui seguenti punti condivisi:
1)
Affrontare immediatamente il percorso legislativo per inasprire le
leggi contro il maltrattamento e/o l’uccisione degli animali
2) Abolire circhi con animali, delfinari e zoo.
3)
Abrogare proroga Lorenzin e Galletti
dei test su animali di droghe, alcol, tabacco e xenotrapianti.
4)
Intraprendere il percorso olandese sulla sperimentazione
animale. http://www.clearlyveg.com/blog/2017/01/12/dutch-government-announces-plan-eliminate-animal-safety-testing-2025
5)
Avviare raccolta firme Referendum contro la caccia, delfinari e
circhi con animali.
6) Prevedere che sulle confezioni di
carne, dopo i recenti avvisi dell’OMS sul consumo di carne e aumento
dei rischi di cancro, venga inserita l’avvertenza che nuoce
gravemente alla salute. Preferibile applicare le foto dei danni del
consumo di carne e dati sull’impatto ambientale e sanitario.
7)
Prevedere la radiazione dei veterinari compiacenti che nei macelli
coprono o fingono di non vedere abusi e torture su animali
8)
Approvare una legge che preveda il divieto di esporre animali nei
negozi come se fossero merce
9) Inserire nel percorso
scolastico di ore dedicate all’ambiente e al rispetto degli animali.
I programmi scolastici fino alle classi superiori dovranno prevedere
visite scolastiche presso rifugi e convegni sul benessere animale.
10)
Stabilire il divieto assoluto per chi ha avuto precedenti per
maltrattamento animale di acquistare e/o detenere animali di
qualsiasi tipo per il resto della vita, con sanzioni penali e
amministrative rilevanti sia per il soggetto che per chi procura o
vende animali allo stesso
11)
Obbligare i comuni di dotarsi di una struttura per la cura di animali
cani/gatti/conigli ecc. di almeno 100 posti con obbligo di introdurre
i volontari animalisti per la cura degli Animali all’interno
della struttura, le spese della struttura sarebbero a carico del
Comune
12) Ridurre l’IVA per chi fa sterilizzare cani e gatti.
Riduzione e detrazione fiscale agevolata per chi adotta un cane/gatto
randagio presso le strutture comunali o private.
Questo
è solo l’inizio..la battaglia è lunga.. ma noi
amanti degli animali, che consideriamo alla nostra stessa stregua,
siamo dotati di pazienza e, soprattutto di perseveranza..
“FINTANTO
CHE L’UOMO CONTINUERA’ A DISTRUGGERE GLI ESSERI VIVENTI
INFERIORI, NON CONOSCERA’ MAI LA SALUTE NE’ LA PACE.
FINTANTO CHE MASSACRERANNO GLI ANIMALI, GLI UOMINI SI UCCIDERANNO TRA
DI LORO. PERCHE’ CHI SEMINA DELITTO E DOLORE NON PUO’
MIETERE GIOIA E AMORE” (PITAGORA)
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