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giovedì 27 dicembre 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) e
Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it ) |
 Quante
belle lettere di Natale, quanti propositi. Ci sono finalmente i
buoni a zittire i cattivi! E quante preghiere moltiplicate per dieci,
quanto desiderio di un incontro, di un ascolto, per accorciare le
distanze, per mettere pancia a terra la paura, per risultare infine
persone migliori. Natale porta spesso con sé il carico del
coraggio di un qualcosa che inizia (come se fosse la prima volta,
anche se si ripete da più di 2000 anni...) non soltanto
attraverso le parole che fanno scintillante la notte ma, soprattutto,
nel risveglio in mezzo al buio, di traverso a una tempesta
silenziosa, innanzi a due occhi bellissimi che scuotono. Due occhi
lucidi e profondi come l’anima che traspare al di là della
coscienza, della ragione che indaga e accusa. Con le mani fredde ed
il cuore in gola, il respiro che non esce, il dolore nei polmoni
salire alla gola e fare fatica a respirare. Cari
Lettori, la
vita di ciascuno dovrebbe essere connotata dalla disposizione del
proprio animo a fare del bene. Questo, secondo gli antichi Greci e
Romani, richiama a quelle Virtù in cui, probabilmente, Amore,
Saggezza, Verità, Giustizia e Bontà,
convergono a creare la Stella a 5 punte che ha brillato, la sera del
24 dicembre dell’anno “zero”, per indicare la nascita del
Re dei Re. Secondo quello che la Scienza moderna ci spiega (attraverso la Teoria del “Tutto” di Stephen Hawking) ...PER
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domenica 2 dicembre 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 "Io
l’ho lasciata parlare. Ora, lei, mi lascia parlare!"
Questo
è l’imperativo categorico con cui si "dialoga",
nelle sempre più frequenti (e inutili) tribune pseudo
politico/economico che imperversano su ogni tipo di emittente. Che
cosa diventa un presuntuoso, privo della sua presunzione? Provate a
levare le ali ad una farfalla: non resta che un verme (Cit.).Con
considerevole evidenza, il livello qualitativo culturale, politico e
sociale che manifesta chi dovrebbe rappresentare (nel vero senso
della parola) il popolo italiano, ha raggiunto dosaggi da analisi
cliniche per le "determinazioni ormonali" (siamo
nell’ordine del milionesimo di grammo). Forse è per questo
che, l’ex numero due della CEI,
Mons. Mariano Crociata, ha avuto modo di dichiarare (a proposito di
comportamenti molto poco “onorevoli” di nostri
rappresentanti della Politica): "Siamo
di fronte a un disastro antropologico; fermiamoci in tempo prima che
degeneri ancora di più. Proviamo a superare le risse, le
guerre di tutti contro tutti". Una
simile affermazione (che riprende il pensiero di Papa Bergoglio)
descrive una
(apparente) condizione
di sconfitta che comporta un grave danno, un rovina completa sul quel
piano che riguarda la condizione umana. Complimenti, dunque, a chi, a
nome della Chiesa, finalmente si è reso conto di un’ovvietà
lapalissiana: siamo angeli in cerca di un sorriso e, nel frattempo, ci inventiamo la vita alla meno peggio...
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sabato 10 novembre 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Generalmente
sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di
loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte
settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle
periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo
appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una
stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei,
dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente
antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere
l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e
uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi
e petulanti. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi
alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra
coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano
di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali".
Cari lettori, quello
che avete letto, è l’estrapolato della relazione
dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli
immigrati italiani negli Stati Uniti, dell’Ottobre 1912! Come,
tristemente, sappiamo, in tutta Europa la realtà immigratoria
assume dimensioni sempre maggiori...
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giovedì 4 ottobre 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Nipper
(nato
a Bristol nel 1884) è stato un cane di razza Jack Russell
divenuto celebre per essere ritratto nel quadro His
Master’s Voice
di
Francis
Barraud. La
leggenda narra che il fratello di Francis (un signore molto vecchio
che abitava in una soffitta londinese, sentendosi prossimo a morire,
incise (di notte) un disco con la sua voce e lasciò in eredità
sia Nipper che il proprio grammofono in modo che, di tanto in tanto,
il cane lo potesse riascoltare. Da qui, il delicato dipinto che venne
venduto, in un secondo momento, alla Grammophone
Co. Ltd.
che ne fece “La
voce del Padrone”,
uno dei Brand più famosi della Storia. Cari
Lettori,
se analizziamo il termine “Padrone”, scopriamo che nasce
per indicare il protettore dei Liberti
(gli
schiavi affrancati dell’antica Roma) per connotare, nel tempo, la
figura di chi “ha piena facoltà di fare quello che gli
piace”. E allora,forte dell’osservazione di ciò che sta
accadendo, mi sono chiesto:
Che
cosa fa crescere l’economia di una Nazione? Come
mai la ripresa congiunturale, da molti auspicata come la pioggia sui
campi aridi e desolati, non riesce a decollare e, anzi, lo spettro di
una recessione sempre più radicale è dietro l’angolo
come non mai? La tendenza depressiva non si inverte, perché
gli indici di ripresa continuano ad essere basati non
già sulla capacità di presentare prodotti e servizi
utili al miglioramento della qualità della vita, ma sui
consumi di un popolo che "a mente spenta", viene prima
indotto a comprare l’effimero e il superfluo... e poi, bacchettato... PER
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mercoledì 29 agosto 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 “L’uomo
parla di tutto. E parla di tutto come se, la conoscenza di tutto,
consistesse tutta in lui” (A. Porchia). Cari
Lettori,
ciò che colpisce l’attenzione (e, non credo solo la mia...)
dopo ogni evento che scuote le coscienze, è il
brulicare di commentatori e fini analisti che cercano, in tutti i
modi, di spiegare le motivazioni più recondite che spingono a
manifestazioni sempre più difficili da accettare.Il fatto,
però è che (almeno per ciò che mi riguarda) mi
sento alquanto insoddisfatto nell’ascoltare valutazioni che non
“entrano” nel profondo e che, di fatto, ricordano il
contenuto di certi temi svolti a scuola: belli nelle intenzioni ma
con nessuna (o quasi) ricaduta positiva. Un po’ come quando si
cercano di capire le complesse equazioni che “esprimono”
la Meccanica Quantistica e consentono la sua applicazione nei campi
più svariati. Senza di essa (la meccanica quantistica) non
esisterebbero i transistor, eppure, queste benedette equazioni, non
spiegano cosa succede all’interno di un sistema fisico ma solo come,
quest’ultimo, viene percepito da un altro sistema fisico. E, ciò,
ricorda quello che si prova, ascoltando i commentatori di cui prima.
Gente in gamba, per carità ma che non riesce a farti entrare
nei veri motivi del perchè siamo quello che siamo. “Questo
significa che la realtà essenziale di un sistema, è
indescrivibile? Significa che manca un pezzo alla storia? O
significa...
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sabato 11 agosto 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 “Sir,
excuse me. I’m spoiling your job...” (“Signore, mi
scusi, sto rovinando il suo lavoro”). Caro Sergio, ho
cominciato ad apprezzarti leggendo quello che, d’istinto, hai detto
all’ultimo degli inservienti, chino sui brillanti pavimenti del
dipartimento del Tesoro Americano, a Washington, una sera di fine
marzo 2009, dopo la riunione cruciale per l’acquisizione di Chrysler
da parte di Fiat. Mi spiace esserci arrivato così tardi.
Pur riconoscendoti Uomo Forte e capace di aver salvato la più
grande industria nazionale, non ho mai avuto grande simpatia per te.
Sarà perchè il tuo linguaggio ricalcava un modello
“pane al pane e vino al vino” più Canadese che
Italiano (grave ad esempio, a mio giudizio, screditare oltre misura
il prodotto che rappresentavi: “A chi ha comprato l’Alfa
Romeo 159, dovremmo restituire i soldi” - “La Lancia non
ha futuro; ho provato con tutte le mie forze ma, proprio, non le
vuole nessuno!” - “La Fiat, alla lunga, potrà
vendere solo le 500 e, forse, la Panda...”),
sarà perchè ti ho visto stracciare il Contratto
Collettivo di Lavoro e costringere (soprattutto a Pomigliano d’Arco)
gli operai a turni massacranti, sarà perchè ti ho
valutato troppo attendista nell’impiegare anni (a cavallo della crisi
post 2009) prima di mettere in cantiere un nuovo modello di
automobile Mi sei sembrato fastidiosamente molto diverso, insomma,
dal sanguigno Luca Cordero di Montezemolo...
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lunedì 18 giugno 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 "Credo
nel tuo sorriso e
nel tuo sguardo. Credo
nella tua mano che
accoglie, salda, la mia. Credo
nel tuo abbraccio, approdo
sicuro per le mie paure. Credo
nella tua parola,
espressione completa della tua persona Credo
in te e,
di conseguenza, nel
Mondo,
per i tanti, piccoli, meravigliosi, gesti che, ogni giorno,
possono colorare la mia vita". Questa
intensa "dichiarazione d’intenti" (che ci piace
pensare, sia stata scritta da chi non ha perso la speranza di un
presente migliore) ci pone di fronte ad un aspetto importante della
realtà: (troppo) spesso, la nostra vita diventa simile ad
un percorso a ridosso di un precipizio: il senso da dare, a quel
punto, alle nostre giornate, diventa il capire perchè si debba
lottare, per evitare di cadere. E, il Tutto, ricomincia ogni giorno.
"Non abbiamo tanto bisogno dell’aiuto
degli altri, quanto della certezza del loro aiuto". (Epicuro)
A ben riflettere, ogni Essere Umano è in grado di
resistere, sulla barricata delle avversità della vita, in
misura direttamente proporzionale a quanto, da bambino, è
stato aiutato a crescere senza sopraffazioni o soffocamenti. Il
sapere di poter contare sulla solidarietà (e, quindi,
sull’aiuto) di qualcuno disponibile a sostenerci e proteggerci
con rispetto in una crescita "autonoma", consente di
affrontare al meglio un’impegnativa scommessa: contribuire alla preparazione di una Società in evoluzione ... PER
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venerdì 1 giugno 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Tre situazioni. Tre condizioni differenti. Tre di numero. Diverse ma concatenate, come lo sono i fatti della vita. "Caro dottore, riflettevo su come sia strana, a volte, la nostra esistenza. A distanza di un anno, la relazione con mio marito è priva di quegli scontri che ci avevano condotto sull’orlo della separazione!" - "Bene, sono contento per voi due" - "Al tempo, dottore. Agli occhi degli altri, siamo tornati ad essere la coppia affiatata di sempre... in realtà, ci evitiamo affettuosamente" - "In che senso, scusi?" - "Dialoghiamo ma non comunichiamo; valutiamo ma non decidiamo nulla che riguardi la nostra relazione; si discute di ciò che ci sta intorno, ignorando quello che ci viene da dentro. In altre parole, abbiamo scelto, senza dircelo, di non incrociare punti di interesse comuni. Così non ha senso litigare e, pur volendoci bene, ci illudiamo di star bene!". Per distrarmi, guardo un po’ quello schermo su cui, virtualmente, vengono mandati in onda avvenimenti che costituiscono il mondo della televisione e, in un programma di intrattenimento raffinato, ascolto la lucida analisi del maggiore esponente di uno dei più grandi gruppi industriali italiano, circa ciò che accade nel nostro bel paese e ricavo che, se costui avesse potuto essere più esplicito, avrebbe dichiarato, "sic et simpliciter", di essere pronto a lasciare (industrialmente parlando) l’italico stivale, caratterizzato, ormai, da uno stato di decadenza irrefrenabile pari all’andazzo dell’ultimo periodo... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.
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giovedì 17 maggio 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) e
Mariarita Marchese ( info@lastradaweb.it ) |
 Venti
Settembre 1870.
Roma, Porta Pia. L’inizio di una nuova era. L’Italia. Finalmente.
Tutta unita, tutta intera. Ventiquattro
Ottobre 1917.
Caporetto, Fiume Isonzo. Probabilmente per consentire l’epurazione
del generale Cadorna (disumano carnefice di migliaia di soldati
mandati allo sbaraglio), l’Italia rischia di sparire sul piano
politico per restare né più né meno che
un’espressione geografica prospiciente sul mar Mediterraneo. Nove
Maggio 1936. Roma.
Proclamazione dell’Impero dell’Africa Orientale italiana, dopo la
conquista dell’Etiopia. Otto
settembre 1943.
L’Italia si arrende, continuando a combattere, da alleata comprimaria
contro quello che resta dei tedeschi di Hitler. Anni
1958 - 1963.
Il nostro tasso di crescita economica (Prodotto Interno Lordo) è
superiore alle migliori performance dei paesi che, attualmente,
dettano legge sul panorama internazionale. Otto
dicembre 1970.
Inizio (abortito) del colpo di stato guidato dal principe Junio
Valerio Borghese. Gennaio
1987.
Una serie di "lettere aperte" firmate da diversi militanti,
sancisce la vittoria dello Stato sull’organizzazione terroristica più
potente degli anni settanta: le Brigate Rosse. 17
febbraio 1992.
Inizio dell’epopea di mani
pulite e
parabola discendente di quello che fu erroneamente creduto, il
secondo miracolo economico italiano...
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lunedì 23 aprile 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cosenza,
24 dicembre 1967, ore 19.00, Autostrada A3 (ora A2, del
Mediterraneo), area di sosta “Bellavista” (nei pressi
della galleria “Acqua di Calci”). Piove col vento e,
l’acqua, crea un pulviscolo lattiginoso che rende l’ambiente come in
preda ad una tormenta. C’è un bimbo che si aggrappa alla
mamma, in una piccola Fiat Millecento “D” del 1964. E c’è
un omino in Montgomery blu che si sbraccia, a rischio della vita, a
bordo strada, nel tentativo di fermare qualcuno disponibile a portare
in salvo la propria famiglia, la sera della vigilia di Natale.
Perchè, la propria auto, è rimasta senza benzina dal
momento che si è dovuto scegliere fra riempire il serbatoio o
rischiare, nel mettersi in marcia e comprare, al posto della benzina,
generi di conforto da dispensare (come Re Magi giunti in anticipo) ad
anziani soli e abbandonati dai proprio familiari, fra Rogliano e
Grimaldi. Cari
Lettori, quell’uomo era mio Padre
e, forse per il ricordo ancestrale di allora, sono particolarmente
affezionato ad un mio soprabito che ricorda il suo e sono Presidente
di una Onlus che si occupa di “terza e quarta età”
in evidente difficoltà. Qualcuno ha detto che, negli
occhi dei bambini, non c’è amarezza...
Ancora oggi, dopo 51 anni da quella sera, ripensando a quell’uomo
riannodo, in un solo istante, tutti i fili di quella memoria in cui
conservo gli Amori più importanti...
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giovedì 29 marzo 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cari
Lettori,
non so quante volte abbiate provato la strana sensazione che consegue
allo scoprire di non avere più niente da dire su un argomento
trovando, lo stesso, di scarsissimo valore sociale, etico e morale. A
me, purtroppo, accade spesso. Ed
è un guaio,
perché, in questo modo, sono costretto ad ammettere che,
quello che mi circonda, non esercita più alcuna attrattiva.
Sarà il prezzo che si paga per aver capito che, in fondo, i
"giochini" degli altri (quelli cui non ci fanno
partecipare...) sono noiosi e insignificanti. È da diversi
giorni che attendo lo spunto, l’idea "nuova" per riscoprire
il piacere (ormai sopito) di riflettere sul panorama politico... e
poi ritrovo una mail del lontano 2011, inviatomi da qualcuno che mi
chiedeva un commento in merito alle determinazioni dell’era
Berlusconi:"Questi
qua, il 13 aprile hanno votato l’impunità per il loro capo
facendoci credere di averlo fatto per il bene di tutti i cittadini.
Noi ci becchiamo un’ipoteca sulla casa per una multa non pagata.
Questi qua, hanno la pensione garantita, lavorando 30 mesi. Noi
lavoreremo fino ai 65 anni per avere, forse, una pensione, al massimo
pari a metà dello stipendio. Questi qua, beneficiano gratis di
aereo, treno, autostrada, cinema, etc. Noi paghiamo anche la carta
igienica dei figli a scuola. Questi qua, hanno la casa in affitto, in
centro a Roma, a pochi spiccioli al mese. Noi, quando va bene,
abbiamo un mutuo da pagare fino alla terza età"...
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sabato 17 marzo 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 "Inconcepibile è, a volte, l’assurdità della vita. Vivere sapendo che si può soffrire in qualsiasi momento e, nello stesso tempo, sperare che tutto quanto si trasformi in gioia. Siamo esseri limitati nelle nostre azioni, nel nostro pensiero, eppure a volte ci sentiamo degli Dei. Comprendere che la vita è fatta così, di alti e di bassi, è capire noi stessi: la nostra intima natura di uomini " (Andrea Filice). Ho incontrato quest’Uomo (proprio con la "U" maiuscola) tanti anni fa, in una struttura psichiatrica. Forse il suo ruolo (da "ospite") era sbagliato. Forse, era fuori posto anche il mio (da medico). Ci sono momenti, nella vita di ciascuno, in cui si vorrebbe poter dire qualcosa di importante alle persone cui teniamo di più. Non tanto per essere ricordati quanto, piuttosto, per donare quello che ci è costato tanta fatica ottenere. Qualcosa di noi. Di quello che pensiamo di essere diventati, almeno. Spesso immaginiamo dialoghi con un figlio, anche quando ne siamo "orfani". Almeno all’anagrafe. Infatti, oltre a designare un rapporto di discendenza (o di appartenenza nobilitante), "Figlio" è il nome della seconda persona della Trinità. A volte, inoltre, tale termine può essere usato come appellativo affettuoso rivolto da una persona anziana o degna di considerazione. Come dire, possiamo essere genitori di chiunque sia disponibile ad ascoltarci, per trarre spunti significativi... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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venerdì 23 febbraio 2018
di
Mariano Marchese ( marianomarchese1@gmail.com ) e
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cari
lettori,
se, per caso, vi capitasse di passeggiare lungo il sentiero di un
bosco, non potreste fare a domandarvi come mai, a
differenza nostra,
gli alberi, le rocce i fiumi e i laghi, non si affannano nel gestire,
di corsa, il quotidiano eppure, placidi, durano millenni. A
differenza nostra!
A ben riflettere, ci hanno insegnato che il famoso leone e
l’altrettanto famosa gazzella di africana memoria, se non corrono
(uno per mangiare e l’altra per non essere mangiata) non avranno
salva la vita... quindi, questo vuol dire che, ad esempio, “chi
ha tempo non aspetti tempo”, oppure
che “l’ozio
è il padre dei vizi”. Insomma,
si corre il rischio, secondo questo modo di vedere le cose, di
sentirsi in colpa se, per caso, ci si ferma un attimo per tirare il
fiato. Ma, se gli elementi del bosco sono (quasi) eterni e, noi,
molto più caduchi, per lo stesso principio in base al quale,
in cima alla piramide alimentare (e di importanza) c’è chi
vive di più, questo vuol dire che, con molta probabilità,
noi “esageriamo”, finendo fuori sintonia rispetto alle
leggi di Natura. Infatti, spesso
ci capita di arrovellare le nostre menti su problematiche inutili e,
soprattutto, che non riguardano le cose che darebbero un vero
significato a quello scorrere di eventi che si chiama Tempo. Forse,
questo, rappresenta uno dei tanti tentativi di sfuggire una realtà
che, spesso, rifiutiamo alla stregua di quei problemi di scolastica memoria che, per carenze di istruzione, non riuscivamo a risolvere...
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giovedì 8 febbraio 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) e
Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it ) |
 "Rabbi, che cosa pensi del denaro?" - chiese un giovane al maestro. "Guarda dalla finestra" - rispose il maestro - "Cosa vedi?" - "Vedo una donna con un bambino, una carrozza trainata da due cavalli e un contadino che va al mercato". "Bene. Adesso guarda nello specchio. Che cosa vedi?". "Che cosa vuoi che veda Rabbi? Me stesso, naturalmente". "Ora pensa: la finestra è fatta di vetro e anche lo specchio è fatto di vetro. Basta un sottilissimo strato d’argento sul vetro e l’uomo vede solo se stesso". Moralità, onorabilità, incorruttibilità. Tre semplici parole. Però... se le ascolta un bambino, potrebbe trasformarle in una bella rima; se ci si galvanizza un adolescente, quest’ultimo potrebbe immaginare contesti simili a quelli del film "L’ultimo Samurai". Se ci si discute con un adulto, le si dovrebbe connotare come "la carne e il sangue" di ogni pre-requisito per una vita degna e proba. Dovrebbe e potrebbe esser così. Ma, purtroppo, così non è. Ci sono, infatti, innumerevoli motivi che si stagliano all’orizzonte e si frappongono fra il "dire" e il "non fare". La Morale, l’onore e il mantenersi "integri" nei pensieri e nei comportamenti, costituiscono, da sempre, il prodotto della migliore efficienza espressa dagli esseri umani per convivere in una dimensione di equidistanza, rispetto al positivo e al negativo. "Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male. (Ernest Hemingway)"... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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mercoledì 17 gennaio 2018
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 L’uomo,
talvolta, crede di essere stato creato per dominare, per dirigere. Ma
si sbaglia. Egli è solamente parte del tutto. La sua funzione
non è quella di sfruttare, bensì di sorvegliare, di
essere un amministratore. L’uomo non ha nè potere, nè
privilegi. Ha solamente responsabilità" (Oren Lyons,
Onondaga).
Qualche
giorno fa, di primo mattino, mi applicavo al rito quotidiano che
accomuna tutti noi uomini e che ci sorprende, col rasoio in mano,
davanti allo specchio a rendere conto alla nostra coscienza, evitando
tagli e abrasioni. All’improvviso, mi trovo immerso in una miriade di
idee nate dall’ascolto di una intervista al Magistrato calabrese
capace di guidare l’arresto di centinaia di persone (fra cui, anche,
cariche istituzionali...) colluse in vario modo con la malavita
organizzata. Mi domando come mai i mezzi di comunicazione di massa e
i partiti politici, sempre pronti a rinfacciarsi mancanze, non ne
facciano cenno significativo. Penso a quelli che stanno
“desertificando” l’ambiente in cui alleviamo il bene
comune in cui custodire anche i propri momenti di abbandono, al
riparo dalle “intemperie”. Rifletto sul senso di
prostrazione che il Cittadino, ormai suddito, prova di fronte ad uno
Stato sempre più avido di risorse e avaro di solidarietà
reale... Cari
Lettori, ricordo
solo che, a quel punto, mi sono domandato come riuscissero a
sopportare angherie e storture, le persone di una volta...
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