Pensieri
degli anni difficili
Strano
come le stesse cose, osservate da punti ed angolazioni diverse,
assumono un significato nuovo e contrastante.
Altrettanto
strano constatare che diverse cose, osservate da uno stesso punto e
angolazione, mantengono lo stesso significato, già compreso e
per nulla conflittuale col precedente.
Mi
perdoneranno i lettori per questo strano gioco di parole che viene
fuori da un pranzo domenicale vissuto in compagnia di pochi e veri
amici, a chiacchierare sulle stranezze di tutto ciò che non si
riesce a comprendere e a collocare e che invece forse basterebbe solo
accettare per quello che è.
Fra
un po’ di confusione nella comprensione dei concetti, mi distraggo
dal piacere che provo nel trascorrere il mio tempo.
È
da un po’ che non mi succedeva, troppo presa a scrollarmi dalla
paure ed ansie che accompagnano questo periodo incontrollabile, fatto
di finalmente concretizzazioni di ricerche e ipotesi e, nello stesso
tempo, di domande insistenti e dubbi sul tragitto fino ad ora
percorso.
Periodo
pericoloso …
In
tutto ciò un inaspettato risveglio e ritorno alla vita, una
consapevolizzazione della realtà che lega e che,
contemporaneamente, mi da la libertà.
E
lo so, questa è delle contraddizioni giustificate, delle pause
senza espressioni e del senso che ognuno vuole ricercare.
Fra
una portata ed un’altra, pur mantenendo altissima l’attenzione
per l’intrigante argomento, una certezza dal di dentro si fa
strada tranquillizzandomi. Bello poter contare sugli occhi che
possono sentire, una scrollata dal torpore dell’inverno che un
po’ forse in questo anno, mi ha rinchiuso in me stessa.
E
dagli sguardi che si incontrano fra noi tre, una bellissima certezza
mi assale: la speranza diventa realtà. Una realtà che
pur sembrando piccola fornisce una grandissima serenità.
Ancora
si riesce a parlare!
Non
è importante chi dice di più e chi invece in silenzio
ascolta. L’importante è la qualità, la
possibilità di dire senza timori di non aver capito e la
voglia di andare avanti.
Ovviamente
in tutto questo un grande sentimento che c’è e si
alimenta, anche se le cose sono cambiate.
Scrivo
sullo stesso rigo di due cose che nulla hanno in comune, però,
senza voler trovare il senso, sento che vanno insieme e aspettano di
essere decodificate dalle stesse parole.
Trasformare
le idee in parole.
Beh,
con in mezzo tante tappe e traguardi da raggiungere, in fondo è
il mio lavoro questo. La curiosità, l’intuizione,
l’idea, la messa in opera, la realizzazione, la parola scritta.
Il tutto condito dalla perseveranza e dalla passione per quello che
si fa.
Mi
sono un po’ arrugginita in questo ultimo anno e, nonostante il mio
impegno nel mantenere allenata ogni parte del mio corpo, mi sono
arresa all’evidenza tempo. Cercando il piacere nell’avanzare
delle ore a me improvvisamente torna il concetto della vita espresso
come spirale circolare, mi ritrovo nella stessa identica posizione di
14 anni fa ma con 14 anni di più. Ora si tratta di vedere cosa
succederà. Si ricomincerà tutto daccapo oppure rivivrò
le situazioni con molta più flessibilità e,
soprattutto, con molto più interessato distacco?
Mi
perdo nelle strade del primo pomeriggio assolato e deserto di inizio
primavera. Presto inizieranno le passeggiate ai tramonti in compagnia
delle onde e dei gabbiani. Il pentimento nel partire troppo presto e
ritrovarsi sulla strada del ritorno, quando ancora i colori del cielo
avrebbero bisogno di essere respirati ed ingoiati.
Una
nuova mai vissuta stagione.
È
solo la prima questa, ce ne saranno molte altre.
Domenica
pomeriggio 24 marzo 2019, casa mia.
Grazie
ad i miei amici della domenica, anzi del pranzo domenicale.
Fernanda
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