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Panzane?
di Mariano Marchese  ( marianomarchese1@gmail.com )

10 maggio 2005

Sin da bambini ci hanno insegnato alcuni principi e valori fondamentali che avrebbero dovuto accompagnarci nel corso della nostra vita, parliamo, ad esempio, del rispetto, della tolleranza e dell'educazione; viene spontaneo, allora, porsi delle giuste domande come, ad esempio, se tali principi siano stati inculcati proprio a tutti o se a qualcuno siano stati, per qualche sconosciuto motivo, taciuti. La risposta non pare che possa innescare dubbi, in quanto, a prima e a seconda vista, pare che qualcuno proprio non sappia cosa siano né dove si trovino! Sia chiaro, questo editoriale non vuole avere il crisma di una lezione sulla sfera dei valori, anche se, forse, ce ne sarebbe bisogno, sebbene, chi scrive non ne sarebbe stato, certamente, all'altezza, il solo scopo è quello di innescare il meccanismo della riflessione in chi lo legge. Mi vado subito a spiegare, come si può, infatti, rimanere impassibili, di fronte ad alcune pubblicità che, da qualche anno, ci vengono propinate, aggiungerei, dai principali mezzi di comunicazione? Cominciamo, ad esempio, dall'ultima panzanata propinata dal più grande gruppo automobilistico italiano, ora in evidente stato di difficoltà economica; mi riferisco allo spot televisivo in cui persone di altra nazionalità, tedeschi e giapponesi, ringraziano noi italiani per aver acquistato un loro prodotto. A questo punto, il lettore si starà già chiedendo dove starebbe la panzana colossale, allora continuo nella descrizione dello spot dove una persona fuori campo, dopo aver spiegato il motivo dei ringraziamenti nei nostri confronti, invita a comprare italiano; in fine lo spot si conclude con una grande scritta che invita a mettere alla prova il prodotto italiano...probabilmente perché giudicato, dallo stesso costruttore, come migliore rispetto a quello straniero! Il tutto, ovviamente, quando le officine ufficiali risultano essere strapiene di vetture afflitte da svariati problemi benché siano ancora nuove e le statistiche, a livello mondiale, collochino le vetture italiane agli ultimi posti per livello di qualità del prodotto, sebbene ai primi posti per validità di progetto! Ma perché non investire nella ricerca e nel miglioramento del prodotto esistente piuttosto che in pubblicità? E non finisce qui, infatti, altre menzogne ci sono state propinate dalla società autostrade quando, attraverso degli spots assillanti ci illustravano percorsi alternativi, in previsione dell'estate, nel nostro e vostro meridione d'Italia martoriato da lavori in corso senza fine per l'intero tratto della A3, altrimenti detta fabbrica di San Pietro:ma dov'erano quelle segnaletiche e perché non sono stati chiusi i cantieri di lavoro,(di lavoro si fa per dire ovviamente) in quei periodi: al solito sono stati bugiardi; come bugiardi sono stati i signori di trenitalia che per molto trempo ci hanno bombardato con spots raffiguranti il famoso piccione viaggiatore che, invece di usare le ali, per raggiungere la propria destinazione, usufruiva di brillanti vagoni e comode quanto pulite poltrone...ma per cortesia, rido per non piangere comunque mi viene da aggiungere che se continuiamo a subire senza lamentarci evidentemente ci meritiamo di essere trattati in questo modo:BUONE RIFLESSIONI!


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