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Come nasce un amore - La metodologia ad Indirizzo Dinamico di G. Russo.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

11 gennaio 2013






Come è nata la metodologia psicoterapeutica, forse, più avanzata al mondo?


Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2002. A distanza di ben 11 anni, ci è sembrato giusto ripescarlo dall’archivio perché, nonostante la straordinaria efficacia della metodologia messa a punto da Giovanni Russo e applicata con successo nella mia pratica professionale quotidiana, pochissimi (credo, si possano contare sulle dita di una sola mano) hanno la preparazione tale da riuscire ad utilizzarla. Eppure è semplice in quanto Pragmatica, Eclettica, Analitica. Ecco, il problema è proprio questo. Il MIUR non riconosce modelli che non si allineino con quanto, il panorama scientifico internazionale, propone da decenni. Ogni novità reale, in quanto tale (non potendo rifarsi al mondo conosciuto) non viene accettata. Di conseguenza, Giovanni Russo, per vedersi riconosciuta ed accreditata (a ben diritto!) la sua Scuola di Specializzazione, ha dovuto incasellarsi all’interno della scia Psicodinamica. Un vero Peccato perché, da quel momento, gli specializzandi, oberati dalle materie canoniche, non hanno più avuto il tempo (e la motivazione) di andare "oltre", planando nella culla della Teoria PEA. Per avere un’idea della validità di questo modello fuori dagli schemi consueti, basta leggere le centinaia di articoli (realizzati dal sottoscritto) che traggono spunto e alimento dalle idee di Giovanni Russo. Poco male per noi professionisti: sono piuttosto rassegnato all’idea che questo valido modello scompaia con noi allievi della prima ora (saremo rimasti in 5 o 6, al massimo). Molto male per chi soffre di disturbi psicologici. Avrebbe avuto la possibilità di risolvere in maniera logica (quindi, semplice). E invece... (Giorgio Marchese)

 

Estrapolata dal suo ultimo libro, riportiamo una "saporita" intervista con il Dr. Giovanni Russo (medico psicoterapeuta) in cui il grande maestro spiega, in maniera coinvolgente, come ha costruito, in anni di lavoro e con l’intento di aiutare meglio i tanti sofferenti affetti dal "male di vivere", il più grande amore della sua vita: la teoria psicologica (ad indirizzo Dinamico) Pragmatica Eclettica Analitica.

<< Se non avessi svolto la professione di psicoterapeuta, probabilmente non avrei mai approfondito determinati studi >>.

Nel corso degli anni, avendo prodotto tanto materiale (risultato dagli studi che svolgevo, partendo dalle difficoltà che mi venivano presentate dai miei analizzati), cercavo un "modello" cui ispirarmi, per aggregare il tutto in maniera armonica. Mentre svolgevo questo impegnativo lavoro di ricerca, mi accorgevo che, nei testi dei grandi studiosi che mi avevano preceduto ( da Freud in poi ), trovavo soltanto alcune delle tante risposte di cui necessitavo.

A quei tempi studiavo fisica: siccome il modello adottato da Freud si era dimostrato utile, lo seguivo. In fisica, la conoscenza viene acquisita attraverso il modello di ricerca scientifica che avviene in tre fasi successive:

I° FASE - si raccolgono i dati sperimentali riguardanti il fenomeno che deve essere spiegato;

II° FASE - << i dati sperimentali, vengono correlati con i simboli matematici e si elabora uno schema matematico che leghi questi simboli in modo preciso e coerente: di solito, uno schema di questo tipo, viene chiamato "Modello matematico" oppure, se è più generale, "Teoria" >>

III° FASE - Divulgazione pubblica, secondo i seguenti "momenti" :

  • si costruisce un modello con un linguaggio comune, che interpreti lo schema matematico ;
  • tale linguaggio rappresenta, anche per gli stessi fisici , un criterio di valutazione della comprensione raggiunta .

Nel primo periodo di questa mia ricerca di aggregazione del materiale che avevo ricavato, mi sono riferito maggiormente a "padre" Freud dal momento che, per me, è stato il maestro principale.

Ho iniziato a capire di psicoterapia grazie a Freud.

In seguito, dal momento che i suoi studi si sono dimostrati insufficienti, mi sono rivolto a molti altri grandi autori, da cui ho tratto tanti dati utili che, aggiunti ai tanti elementi ricavati dal mio lavoro giornaliero, hanno prodotto i risultati della mia "Teoria".

Per inciso, devo dire che, a tutt’oggi, alcuni dubbi li ho chiariti, per altri sto ottenendo delle risposte, mentre molti restano ancora oscuri.

Ancora oggi, durante i colloqui analitici, mi si presentano tanti fenomeni che devono essere chiariti.

D’altronde, ogni essere umano, essendo un esemplare unico, pur presentando sintomi simili a quelli prodotti da tanti altri, rimane una fucina di psicofenomeni nuovi.

Analizzando esseri umani "etichettati" allo stesso modo (depresso / fobico / etc.) ho trovato sempre personalità differenti, pur in presenza di sintomatologie apparentemente simili.

In psicoterapia, è possibile utilizzare un metodo scientifico? Freud, infatti, ha voluto utilizzare, per la prima volta, un criterio scientifico: questa è stata la grande novità!

Prima di affrontare questo interessantissimo quesito, dovremmo domandarci cosa significa ricerca scientifica e cosa si intende con il termine scienza.

" Non ci si può bagnare due volte nella stessa acqua!"

Questo accade perché tutto, in Natura, è un divenire costante, che apporta continui cambiamenti. La stessa osservazione al microscopio di un reperto qualsiasi, cambia la struttura del materiale in questione: questi sono i limiti della scienza in sé.

Ogni essere umano possiede una potenzialità mentale che ha una capacità di "movimento" enormemente superiore alle nostre capacità sensoriali: di conseguenza non ci è possibile bloccare ed osservare un elaborato di pensiero, al fine di poterlo studiare.

Questo ci spiega il motivo per cui il processo di ricerca scientifica nel nostro settore è estremamente difficile, determinando l’impossibilità di creare un sistema unificato, valido per tutti gli studiosi: ecco perché poi ci si riferisce sempre ai grandi autori.

Per quanto riguarda la realtà umana, è molto difficile avere delle certezze.

COMINCIAMO DALLA PRIMA FASE (si raccolgono i dati sperimentali riguardanti il fenomeno che deve essere spiegato)

Freud ebbe come modello Theodor Gustav Fechner, il quale studiò l’apparato psichico creando delle leggi riguardanti l’inconscio, facendo un parallelismo psicofisico.

Freud stesso dice che, tali studi, gli consentirono di concepire l’energia psichica, o libido, in senso quantitativo visualizzabile da tre punti di vista:

  • Dinamico
  • Economico
  • Topico

Io ho avuto il vantaggio di potermi arricchire dei risultati del lavoro di Freud ( e di quello di tanti altri grandi autori), con l’aggiunta di aver studiato Albert Einstein, il quale mi ha messo nelle condizioni di potere osservare l’energia come elemento fondamentale della struttura dell’essere umano.

Da tutto quello che ho descritto, molti anni fa iniziò il mio lavoro di comparazione e di avanzamento (che dura ancora oggi), nei confronti di molti autori di psicoterapia: ecco perché la mia teoria è eclettica.

Si può ipotizzare la possibilità, per il trattamento psicoterapeutico, di trovare un trattamento ad "ampio spettro", così come avviene (per il corpo) con la Penicillina?

Mentre la struttura corporea è uguale per tutti gli esseri umani, gli psicofenomeni prodotti dalla mente, sono unici ed irripetibili per ogni essere umano: diventa impossibile pensare ad una terapia generalizzata, come con gli antibiotici.

Nella esposizione che vi sto proponendo, potrete osservare il confronto fra i risultati dei miei studi e quelli dell’autore che, FORSE, conosco meglio : Sigmund Freud.

Nel testo di Freud "il Progetto di una Psicologia" (del 1895), l’autore risente della psicologia fisicalista.

Secondo i punti di vista Dinamico / Economico Freud osserva i disturbi e concepisce i fenomeni psichici come il risultato di conflitti di forze in cui si articola l’energia psichica, dal quale ci si difende con :

  • la resistenza
  • la rimozione
  • la conversione
  • lo spostamento
  • la catarsi
  • l’abreazione
  • etc.

Sia che l’energia psichica si manifesti mediante il corpo, sia che si esprima con la mente, l’essere umano si difende dalle sofferenze; infatti, il sintomo mobilita una determinata quantità di energia sottraendola alla dinamica globale dell’essere umano perché, quest’ultimo, terme sofferenze maggiori: quindi, localizzando l’attenzione sul sintomo, evita una maggiore "diffusione" delle sofferenze .

Io concordo nel considerare i sintomi come risultato di energie in conflitto ma, mentre Freud aspettava che mediante l’analisi ( 5 - 6 colloqui a settimana ) l’inconscio della persona diventasse cosciente (man mano che l’analizzato parlava), io utilizzo 2 o 3 colloqui a settimana e favorisco la presa di coscienza dell’analizzato, mediante un’analisi attiva, dal momento che utilizzo e faccio utilizzare la logica universale, che è un parametro in base al quale ognuno si può confrontare e verificare.

Nel mio lavoro di analista, principalmente mi occupo dello sviluppo corretto della personalità dell’analizzato affinché quest’ultimo possa avere una migliore "gestione" di se stesso durante il proseguimento della vita.

Secondo Freud, l’istanza topica riguarda le pulsioni che hanno nell’Es la loro sede. Freud è partito dall’osservazione dei disturbi. Io ho "sposato" l’Es di Freud (di cui ne aveva parlato, precedentemente, Groddeck e, prima di lui, Nietzsche) "traducendolo" sulla base degli studi di Einstein in energia vitale dagli immensi potenziali: infatti, secondo la celebre formula di Einstein, l’Energia che possiede un qualunque corpo, è uguale al prodotto della sua Massa per il quadrato della velocità della luce.

L’obiettivo che mi pongo nel mio lavoro, è quello di mettere in condizioni l’analizzato di utilizzare correttamente le Strutture, gli Strumenti ed i Mezzi della propria personalità.

Molti psicofenomeni oscuri sono stati "presentati" mediante dati non sperimentati e difficilmente sperimentabili:. dal momento che non posso sperimentarli nemmeno io, come faccio ad affermare che le mie tesi sono valide?

Mediante l’immaginazione posso produrre degli elaborati costituiti da tutte le parole e tutte le sofferenze che mi giungono dai sofferenti; aggiungo questi dati ai miei apprendimenti (acquisiti in precedenza) e poi ne deduco delle conclusioni che propongo all’analizzato : è lui, infatti, che deve verificare se io sto sulla strada giusta oppure no .

Come fa, l’analizzato ad effettuare questa verifica ?

Usando la logica universale !

Ho definito la mia teoria :

  • "Pragmatica", perché è verificabile da chiunque, mediante la propria mente ;
  • "Eclettica", perché si avvale di tante conoscenze corrette ;
  • "Analitica", perché io sono di derivazione analitica e perché ogni cosa l’ho analizzata prima di trasmetterla

Iniziando da Freud, ho iniziato la mia ricerca partendo dall’apparato psichico da lui proposto, nel quale egli disegna l’organizzazione interna della psiche; in tale modello, Freud dice: << tale ipotesi ci ha messo nelle condizioni di potere edificare la psicologia su un fondamento analogo a quello di qualsiasi altra scienza della Natura, come per esempio la Fisica >>.

Avendo intuito un nuovo utilizzo dell’energia sulla base di quanto proposto da Einstein, ho ritenuto alcuni termini in uso, poco attinenti alle mie riflessioni, per cui ho sentito il bisogno di coniarne di nuovi.

Faccio alcuni esempi:

  • le dinamiche della parola
  • la nascita dell’idea

I due termini precedenti sono intimamente legati dal momento che, ogni parola ha dentro, oltre che il significato derivante dall’idioma della lingua, anche un suo specifico significante energetico, il quale deriva dall’energia delle idee che compongono la parola in questione; mediante le parole possiamo gratificare profondamente un essere umano, oppure possiamo frustrarlo violentemente: si dice, infatti, che la parola ferisca più della spada!

A tale conclusione sono giunto dopo attente riflessioni: dopo ogni colloquio di analisi, infatti, mi accorgevo che, mentre il mio analizzato si sentiva bene, io avvertivo "dentro" un energia aggressiva. Ho scoperto, in seguito, che dipendeva dalle parole: l’analizzato si scaricava della sua energia negativa ed io mi caricavo.

La formula di Einstein trova la sua più importante e diffusa applicazione, nelle dinamiche psicobiologiche di ogni essere umano.

Secondo la teoria della relatività, la massa è una forma di energia aggregata, che rappresenta un aspetto dinamico di una quantità di energia.

In fisica, la massa di un corpo osservato, rappresenta il sinonimo della quantità di materia che compone quel corpo.

Potendo, l’energia, trasformarsi in materia e la materia in energia, a somiglianza del rapporto "onda / particella", si può dedurre che l’essere umano(costituito da psiche e corpo) è psiche quando manifesta prevalentemente energia "virtuale" pensante / onda ed è corpo, quando l’energia aggregata in massa manifesta psicofenomeni osservabili, in prevalenza attraverso il corpo / particella ( tratto da LA PSICHE UMANA : ANATOMIA E FISIOLOGIA, Ed. Sovera - Roma 1994 pg.52).

L’idea dell’essere umano onda / particella (psiche / corpo) è un’altra piccola intuizione che Einstein non ha trovato ma che fa parte delle dinamiche energetiche della fisica.

Per quanto riguarda gli studi della psicologia, tenendo conto di quanto esposto finora, posso affermare di avere iniziato un nuovo percorso utilizzando la "sana" immaginazione, sulla osservazione degli effetti dello psicofenomeno, nel raccogliere dati sperimentali riguardanti lo psicofenomeno stesso perché, quest’ultimo, potesse risultare più chiaro.

In sostanza, dall’osservazione dell’intossicazione che avvertivo dopo un colloquio di analisi, ho ricavato il concetto dello "scambio" di energia fra analista ed analizzato ( a "danno" dell’analista).

Comunque pur ottenendo delle risposte ai tanti quesiti che mi ponevo, esistono ancora dei termini che richiedono maggiore chiarezza:

  • fenomeno
  • psicofenomeno
  • emozione
  • parola
  • identità / individualità / collettività
  • egoismo
  • altruismo
  • frustrazione
  • conflitto
  • ansia, angoscia
  • etc.

le spiegazioni che io ho trovato non mi soddisfano e sento di dover cercare ancora invitando, inoltre, i miei allievi a migliorare il lavoro che io ho iniziato.

Ad un certo punto delle mie ricerche, mi accorsi che tutto il materiale che andavo trovando, aveva bisogno di una aggregazione: il sistema di pensiero che offriva Freud, non mi soddisfaceva.

Al tempo stesso, ho dovuto coniare altri termini, rispetto a quelli conosciuti fino ad allora:

  • energia e sue dinamiche
  • energia di attivazione (Pulsione / Stimolo / Pulstimolo)
  • neutrergia
  • unità emozionale
  • logica universale
  • nevroglia e ipotesi correlate.

PASSIAMO AD ANALIZZARE LA SECONDA FASE: << i dati sperimentali, vengono correlati con i simboli matematici e si elabora uno schema matematico che leghi questi simboli in modo preciso e coerente: di solito, uno schema di questo tipo, viene chiamato "Modello matematico" oppure, se è più generale, "Teoria" >>

Vediamo come, io, ho sviluppato questo secondo periodo.

Le mie conoscenze ed i vari dizionari utilizzati, mi fornivano simboli da "appropriare"; fui indotto, quindi ad adattare termini già esistenti:

il termine neutrergia, deriva da neutrone (sono partito dalla dinamica dell’atomo).

  • La particella neutrone, contiene in sé la carica positiva e negativa: di conseguenza è neutro.
  • Siccome considero quella "mentale", la migliore energia dell’essere umano, la considero più vicina al neutro (senza la presenza di aggressività ed affettività).

Un altro elemento importante del mio lavoro, è quello costituito dalle "ipotesi parallele", in cui evidenzio il legame ed il rapporto di equivalenza che esiste fra corpo e psiche.

La fisica , ci consente di poter "osservare" che :

  • la più piccola entità energetica si chiama "quark" ;
  • ogni particella stabile (protone, neutrone) è costituita da tre tipi di quark, aventi spin differente ;
  • l’insieme di protoni, neutroni ed elettroni, determina un atomo ;
  • tanti atomi costituiscono una molecola ;
  • tante molecole producono una cellula ;
  • tante cellule simili, assemblano un tessuto ;
  • tanti tessuti aventi una medesima funzione, costituiscono un organo ;
  • tanti organi, consentono l’esistenza di un organismo.

Per la formazione della psiche umana, ho formulato una ipotesi parallela, secondo le equivalenze energetiche delle dinamiche del pensiero :

  • agli equivalenti dei quark, ho dato il nome di "dati parcellari" ;
  • più "dati parcellari", costituiscono un "subdato" ;
  • più "subdati", costituiscono un "dato" ;
  • tanti "dati", una "essenza" ;
  • tante "essenze", una "idea" ;
  • molte "idee", un "concetto" ;
  • tanti "concetti" un "discorso" ;
  • l’insieme di tanti "discorsi", costituisce il risultato di molte processazioni del pensiero, che sono prodotte per comunicare col proprio mondo interno e col mondo esterno.

Un altro passo avanti, nel mio lavoro, l’ho compiuto quando sono riuscito ad "assemblare" la Mappa Analitica della Personalità.

Tale ausilio, viene da noi utilizzato nel percorso esplorativo dei primi 10 colloqui, che proponiamo ad ogni analizzato per verificare se esistono le condizioni per affrontare, successivamente, il percorso analitico terapeutico.

Un altro risultato da me acquisito, è costituito dagli avanzamenti nella comunicazione dinamica energetica (dell’essere umano).

Cosa significa utilizzare la comunicazione ?

Operare un meccanismo di trasporto dei contenuti mentali, dall’inconsapevole al consapevole, attraverso della dinamiche "autorevoli".

Continuando a studiare ed applicare i risultati ottenuti, nel mio lavoro di analista, lentamente, mi accorsi di avere "aggregato" un modello psichico, oltre quello di Freud

da tutto ciò, è scaturita la TEORIA P.E.A.

La nuova organizzazione psichica delineata, mi condusse a maggiori chiarezze, rispetto a quelle raggiunte fino a quel momento ;

l’ipotesi di un modello spazialmente esteso, costituito da più parti rispondenti ad un fine, mi permise di compararlo al modello scientifico della fisica.

Il nuovo modello teorico, era corretto : dovevo verificare la corretta applicazione clinica con risultati positivi.

In 25 anni di applicazione, ho verificato che, il nuovo esemplare, poteva integrare e, in parte, aggiungere nuove dinamiche al vecchio modello freudiano.

III° FASE: Divulgazione pubblica, secondo i seguenti "momenti" :

  • si costruisce un modello con un linguaggio comune, che interpreti lo schema matematico ;
  • tale linguaggio rappresenta, anche per gli stessi fisici , un criterio di valutazione della comprensione raggiunta ;

Questa terza fase, vale per la fisica: quando io sarò riuscito ad ottemperarlo, per quanto riguarda il mio modello, ve lo comunicherò .

 

Purtroppo Giovanni Russo non è più tra noi: ha infatti cessato di vivere nel mese di gennaio 2002. Tocca a noi allievi continuare la sua opera meritoria ed innovatrice.

A cura di Giorgio Marchese

Bibliografia:

  • Una psicoterapia ad indirizzo dinamico "Un mondo nelle tue mani" - Giovanni Russo Ed. Universitarie Romane - ROMA 2000

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