Pensieri
degli anni difficili
Questa
sera la malinconia addosso, arriva da ogni parte: da quella strada
che non si può più percorrere, dalla consapevolezza che
niente è come prima, anzi che niente di quello che prima
viveva sarei disposta ora ad accettare. Mai più.
Manca
tutto, mi manca ogni cosa, anche quei momenti che hanno graffiato
fino a creare una ferita profonda e che, ad un certo punto, ha
cominciato a sanguinare, copiosamente.
Il
dubbio mi assale.
Mi
chiedo a voce alta: ma veramente la gente mette da parte e va avanti,
senza chiedere, senza chiedersi, come fosse il naturale percorso
della vita, quella famosa cosa giusta che arriva al momento opportuno
e va vissuta?
Occhi
dentro gli occhi mi racconti del tuo treno, quello arrivato
all’improvviso e che, tradendo il tuo modo di essere, hai preso
al volo poco riflettendo.
Ti
chiedo: ne sei contento? Era quello che cercavi, era così nei
tuoi desideri, rispettando i tuoi ideali, il tuo vissuto, il tuo modo
di vivere?
Una
grande confusione nella testa! Non lo so se mi faccio bene a provare
a cercare le risposte.
Uno
scambio delicato ma inquietante allo stesso tempo. L’autunno
sempre la solita stagione dedicata alla riflessione, al ricordo, alla
ripresa. La rinascita.
Ma,
la vita ha preso un’altra piega e, anche se tutto non è
necessariamente definito, il sollievo questa volta diventa più
faticoso. Legato all’età.
Un
grande silenzio cade nel tardo pomeriggio di una giornata che da poco
ha ripreso a vivere. I pensieri ormai si distinguono dal passato e
diventano nuovi, come vuole questo nuovo tempo che ci troviamo a
vivere.
Dopo
tanto pensare, giungo alla conclusione che in tanti mettono da parte
e vanno avanti, soddisfacendo quello che nell’immediato ha
necessità e senza troppo entrare nel profondo.
Che
stupida! Non avevo capito. Aveva solo bisogno di qualcuno che, al
posto suo, lo portasse avanti, lo conducesse là dove si vive
nella “normalità”, nella consuetudine e che
garantisse un bel po’ di egoistiche certezze.
Che
peccato! Avevo immaginato i più bei cieli stellati sotto cui
addormentarsi abbracciati, sognando un futuro fatto di sincerità.
Che
cosa torna indietro? Un bel po’ di amarezza, la certezza che
non esiste nessun bel sentimento se prima non si elabora ogni cosa,
anche lentamente. E non deve spaventare se intanto la vita passa. È
più importante viverla che subire immergendosi nelle
apparenze. Vissuta.
Le
scelte della vita legate ad un treno che veloce passa. Se sei
abbastanza forte nella tua identità potresti anche non voler
salire, ma se poco poco tentenni, ricadi salendo al volo nella
consuetudine e nella garanzia della sicurezza.
Però
… quel giorno in cui ti troverai faccia a faccia con gli
ideali che hanno vissuto negli anni più spensierati della tua
vita, diventerà difficile alzare lo sguardo e incontrare gli
occhi, quegli stessi occhi penetrati sotto gli innumerevoli cieli
stellati che hanno assistito alle più belle promesse. E là
come si farà?
Una
lacrima scenderà timidamente a rigare la guancia un po’
solcata dalle rughe della nuova età, oppure ancora una volta
da parte e avanti di nuovo senza pensare?
Difficile
per me non avere più nella testa quello in cui ho creduto
tempo fa. Anche se il tempo passa veloce.
Fernanda
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