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L’ultimo dell’anno,
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

1 gennaio 2013






Senza più guardare indietro.


Pensieri degli anni difficili

 

E l’amore, quello vero? Che fine mai avrà fatto?

Ho sempre pagato nella vita, niente mi è stato regalato, come tutti d’altronde. Il vittimismo? Una precisazione inutile...

Senza più guardare indietro.

Sorridendo, spesso dico che le mie decisioni importanti sono sempre molto riflettute, anche sofferte e lunghe. Dedico moltissimo tempo al pensiero che occupa la mente, non in maniera ossessiva però e poi non guardo più indietro. Dovrei quindi non soffrire di nostalgia e malinconia, ma così non è. Deve esserci qualcosa che sfugge.

Giorni strani questi. Gli ultimi di un anno, non riesco a definire, se faticoso e complicato, oppure di novità e cambiamenti. Forse vivono entrambi e non esisterebbero gli uni senza gli altri.

Un momento da dedicare a chi verrà dopo di noi, a chi si appresta a cavalcare le onde di questo tempo difficile ed incerto. Orfani, certi solo del presente, col passato appena andato.

Mi guardo allo specchio dell’anima in questa scintillante mattina di fine anno. Un dialogo profondo iniziato moltissimi anni fa in un momento di grande difficoltà. Troppe però le parole che si ripetono. Sempre inseguita dal tempo che velocemente scorre, senza dare la possibilità di fermarmi, anche solo ad ascoltare. Sempre più vicino l’istante in cui la parola svanirà sostituita dal potere dell’ascolto.

Intorno a me, dentro me, lontano da me.

Preferisco andare sempre oltre, raramente torno indietro, salto il rigo non senza averlo letto però e compreso fino in fondo.

Una presenza brillante, ricca di insegnamenti, non a caso lascia il mondo in questo giorno. Un messaggio da trasmettere e riflettere. L’importanza della conoscenza assume un valore che va ben oltre i rigidi schemi accademici e di pensiero scientifico. Ed è tutto lì...

Quando impareremo a vivere accogliendo senza esaltare i vuoti, semmai riempirli avanzando?

La ricchezza della cultura educa gli animi, aumenta la flessibilità, svela i misteri e rende l’uomo libero.

La ricostruzione del meccanismo: un tassello da aggiungere al puzzle che, magicamente, si comporrà e tutti coloro che vivono impegnando la propria anima ed ingegno, fra mille e più difficoltà, avranno dato il senso alla loro vita.

Vita.

E il sentimento in tutto questo? Il sentimento è in tutto questo.

Vivere.

Mi fermo un sol minuto e sorridendo penso che forse è troppo in queste ultime ore, di questo ultimo anno traballante.

Al futuro.

Con un po’ di paura mi guardo intorno, alzo lo sguardo in alto e vedo il cielo. Terso, limpido, illuminato. Una scia lunga e densa lo attraversa quasi tagliandolo a metà. Respiro intensamente assaporando la freschezza della notte immaginando quello che sarà.

Le ansie del futuro.

Abbiamo vissuto ogni ritaglio di ogni momento, con la paura di sciuparlo e spesso lo abbiamo fatto. A fatica raggiungiamo l’orizzonte e, una volta lì arrivati, avanti a noi, una nuova ed interminabile distesa da percorrere correndo.

Come sempre, una mano tesa indietro a ricordarci nel passato, il presente a trattenerci, il futuro...la speranza.

A chi ha dedicato tutta la sua vita alla nobiltà e conoscenza

Buon anno

Fernanda

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