
La
Move Week è una manifestazione di carattere europeo, che
interesserà per un’intera settimana gli oltre 500 milioni di
cittadini del vecchio continente. Si tratta del più grande
evento europeo di sport per tutti, organizzato da ISCA
(International Sport and Culture Association),
il cui obiettivo con la campagna Now we move è quello di
combattere la sedentarietà della popolazione e rendere “100
milioni di cittadini europei in più attivi entro il 2020”.
L’edizione
del 2015 della MOVE Week italiana, coordinata da UISP, sarà
intitolata al tema dei DIRITTI (diritto alla cittadinanza attiva,
alla salute, al movimento, ad uno stile di vita attivo e sano, ecc.),
e avrà come slogan ‘MOVE FOR YOUR RIGHTS’.
Come
ogni anno, la campagna prevede l’organizzazione di:
Flash
MOVE - 13 Settembre 2015 - Coreografia di danza in
contemporanea in più paesi europei;
Eventi
di piazza e indoor - 21-27 Settembre -Iniziative di vario
genere concepite e organizzate dai MOVE Agents (comitati UISP e
altri soggetti) ;
Una
Scala al Giorno - 24 Settembre - Iniziativa (organizzata in
collaborazione con ANCI) che prevede l’invito a tutti i Comuni
Italiani ad esporre negli edifici pubblici un invito a non usare le
scale (nel rispetto dell’accesso ai disabili)
Una
Scala al Giorno alla Camera dei Deputati - 24 Settembre -
Organizzazione di una iniziativa di sensibilizzazione e
coinvolgimento dei parlamentari in Piazza Montecitorio, e relativa
Conferenza Stampa presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati
Obiettivo
della campagna in Italia è la promozione della salute e del
movimento come DIRITTO di ogni cittadino.
Carta
dei diritti dei ragazzi allo sport Commissione Tempo Libero dell’Onu
– 1992:
1
Diritto di praticare attività motoria. I genitori
devono avviare il bambino all’attività motoria per i ben noti
vantaggi psicofisici, che non sono più recuperabili se si
inizia tardivamente; il bambino può scegliere, sperimentare,
cambiare gli sport che desidera. L’Unesco raccomanda che almeno un
sesto dell’orario scolastico settimanale sia dedicato all’attività
motoria, cioè sei ore alla settimana.
2
Diritto di giocare e divertirsi. L’allenatore deve proporre il
divertimento, il miglioramento psicofisico e l’educazione come
obiettivo finale e non la vittoria, che crea tensione.
3
Diritto di praticare sport in un ambiente sicuro e sano. Cioè
igienicamente a norma, con assistenza vicina in caso di infortunio,
con a disposizione un telefono in caso di urgenza, senza pressioni
agonistiche esagerate o selettive, senza pressioni farmacologiche.
4
Diritto di essere allenato da personale adatto a quella fascia di
età e qualificato. Per evitare il rischio di esercizi
sbagliati o che arrecano sovraccarico delle strutture in
crescita o creano problemi psicologici.
5
Diritto di essere trattato con rispetto. Non è raro
sentire l’allenatore che urla o ordina degli esercizi pesanti per
punizione od osservare un genitore che sgrida il bambino, invece di
incoraggiare e fornire il suggerimento tecnico giusto per migliorare
e sdrammatizzare l’eventuale errore con una carezza o altro.
6
Diritto del giusto riposo. Lo studio, la malattia, la crescita
richiedono dei carichi di attività motoria diversi a seconda
dei periodi e le pause giuste, gli allenamenti troppo frequenti vanno
ridotti e i riposi non devono essere ripresi come una colpa.
7
Diritto del controllo della salute. La competizione va
riservata ai bambini in perfette condizioni psicofisiche e che lo
desiderino, senza pressioni esterne con il rispetto del trattamento
adeguato e il tempo giusto di guarigione e riabilitazione dai traumi,
della gradualità della qualità e della quantità
del carico di lavoro. Obbligatorio il certificato di stato di buona
salute fisica per le attività non agonistiche che lo
richiedano ed il certificato di idoneità agonistica per gli
sport agonistici dietro indicazione delle rispettive Federazioni
sportive per quanto riguarda l’età di inizio.
8
Diritto di competere con giovani di pari capacità. Bisogna
sforzarsi di praticare attività sportiva fra gruppi non solo
omogenei per età cronologica ma anche per età ossea o
maturità puberale, per avere le stesse probabilità di
divertimento e di successo. Per gli sport di contatto l’attività
deve essere anche in considerazione del peso.
9
Diritto di pari opportunità. Tutti i bambini devono
poter giocare, senza far panchina, senza tenere conto del risultato
agonistico, che sarà ricercato più avanti nel tempo.
10
Diritto di non essere sempre un campione. Non sempre il
bambino può essere un campione o continuare ad esserlo; chi lo
è, può esserlo anche solo per un periodo, e deve sapere
che pratica sport per i vantaggi che arreca e per divertirsi, perché
solo uno su quarantamila sarà un campione anche nella vita
futura come professionista.
Durante
la MOVE Week tutti, associazioni, scuole, società sportive,
Comuni, aziende, singoli, avranno l’opportunità di
organizzare uno o più eventi che mettano in movimento la
propria comunità in modo divertente. Questi soggetti, chiamati
MOVE Agent sono i veri organizzatori della campagna.
Matteo
SIMONE
www.psicologiadellosport.net
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