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Un laboratorio di costruzione di strumenti musicali.
di Francesca D’Andrea  ( fragym@libero.it )

5 dicembre 2009






Per bambini. Ma non solo.


Approfondimenti tecnici

La musica rappresenta un’importante occasione per giocare, e giocando si può imparare. Il gioco infatti è una delle modalità più importanti attraverso le quali il bambino prende coscienza di sé, del mondo che lo circonda e delle persone con le quali entra in relazione. I giochi musicali costituiscono un ottimo strumento pedagogico che consente di stimolare la curiosità, la fantasia, l’intuizione e le potenzialità innate che ognuno di noi possiede, in particolare dei più piccoli. Era una pratica assai comune tra i bambini e i ragazzi di 30 o 40 anni fa costruirsi i propri giochi autonomamente adoperando materiali di recupero, ed anche per i ragazzi di oggi riuscire a produrre con le proprie mani piccoli oggetti - in questo caso strumenti musicali - può costituire un’affascinante scoperta.

Attraverso la costruzione di strumenti musicali è possibile favorire la conoscenza diretta degli strumenti, e lo sviluppo delle capacità creative e manuali dei bambini. Il conduttore del laboratorio li aiuta a costruire strumenti musicali riutilizzando materiali di riciclo (tubi di cartone, di canna e di plastica, vasi, barattoli, scatole di latta, di legno, tappi a corona, lattine, ecc...) oppure a scoprire le sonorità di oggetti di uso quotidiano (per esempio, bottiglie, pentole, posate, ecc...).

All’interno di una laboratorio si costruzione di strumenti musicali è possibile sperimentare diverse attività volte ad indirizzare il bambino alla scoperta della realtà sonora e ad introdurlo al linguaggio musicale come possibilità espressiva, con lo scopo di contribuire allo sviluppo armonico e globale della sua personalità. Ogni oggetto che produce suoni ha in sé una forte carica simbolica. I ragazzi scopriranno che i materiali e le cose che si volevano scartare possiedono una proprietà quasi "magica": quella di produrre dei suoni.
In tal modo si guidano i ragazzi verso una prima conoscenza degli strumenti musicali, insegnandogli a riconoscerli dal timbro, dalla forma e dal modo in cui vengono suonati.

 

Quali sono gli obiettivi di un laboratorio di costruzione di strumenti musicali?

  • Favorire un’educazione al suono e alla musica potenziando nel bambino le facoltà di percezione e comprensione della realtà sonora.
  • Promuovere nel bambino atteggiamenti motivati e consapevoli di esplorazione e manipolazione delle componenti del suono.
  • Favorire l’acquisizione e lo sviluppo delle capacità di interpretare e produrre musica in modo consapevole e creativo.
  • Contribuire allo sviluppo della socializzazione.
  • Favorire, grazie al lavoro su questi materiali poveri, lo sviluppo della creatività dei ragazzi, accrescere la loro abilità manuale e la fiducia nelle proprie capacità.

È importante specificare che gli obiettivi del laboratorio vanno comunque calibrati in base all’età dei bambini e della tipologia del gruppo. Grazie all’enorme duttilità della materia musicale, i gruppi potranno essere eterogenei sia per quanto riguarda l’età che l’integrazione, a volte preziosa, di ragazzi disabili.

Quali attività possono essere proposte all’interno del laboratorio?

Le attività proposte possono comprendere la manipolazione e la costruzione di strumenti musicali con l’utilizzo di materiali di recupero, e propedeutica al ritmo (si parte dalle semplici pulsazioni per arrivare a facili combinazioni ritmiche), l’improvvisazione musicale vera e propria usando il corpo (che può essere considerato lo strumento più importante fra tutti quelli a disposizione perché può convertirsi in un idiofono, un areofono, un membranofono o un cordofono) e gli strumenti costruiti.

Dopo una prima fase di conoscenza del gruppo, attraverso giochi musicali più o meno strutturati, si passa alla costruzione sia individuale che collettiva di strumenti musicali veri e propri a partire da materiale non strutturato di vario genere.

La creazione di strumenti musicali stimola particolarmente la fantasia, la creatività e la capacità di adattarsi ai mezzi disponibili per realizzare i propri progetti. Attraverso questo tipo di attività, i ragazzi sperimentano le proprie risorse e acquisiscono fiducia in se stessi e nelle proprie qualità.

Finita la fase della costruzione, si giunge all’ultima fase del percorso, che prevede l’utilizzo degli strumenti in un contesto di improvvisazione sonora: qui gli strumenti creati acquisteranno un particolare significato relazionale.

La finalità ultima del laboratorio, mira al coinvolgimento dei bambini, in modo allegro e vivace, con attività manipolative, costruttive e ritmiche che tendono allo sviluppo di attitudini musicali già presenti naturalmente nell’individuo, e all’apprendimento attraverso la pratica dell’agire. Nelle diverse fasi del laboratorio verranno proposti giochi di socializzazione, discriminazione suono-rumore, giochi cantati e musicati che prevedono oltre all’utilizzo degli strumenti anche il suonare con il corpo. La metodologia usata è basata sulla sinergia di stimoli uditivi, visivi, tattili, manipolativi e costruttivi. I bambini scoprono un mondo di suoni con l’orgoglio di aver contribuito alla loro determinazione, liberi di sperimentarne anche di nuovi.

I MATERIALI

Il materiale necessario per la realizzazione del laboratorio comprende:

  • Materiale di recupero naturale e artificiale
  • Oggetti di uso quotidiano (Uno strumento di uso quotidiano è un qualsiasi oggetto di uso giornaliero capace di produrre dei suoni.)
  • Materiale particolare (cartoncino, forbici, colla vinavil, puntine da disegno, spilli, scotch di varie larghezze, spago, pinzatrice con puntine, piombini piccoli da pesca, filo da pesca, chiodi piccoli, argilla espansa, silicone trasparente)

Con i materiali a disposizione si cercherà di costruire strumenti con la più grande varietà di timbri possibile, col giusto equilibrio tra idiofoni, membranofoni, aerofoni e cordofoni. I bambini possono essere coinvolti anche nella raccolta dei materiali da utilizzare successivamente in fase di costruzione. Si potrà ricorrere a varie "fonti di approvvigionamento", come le raccolte differenziate, gli artigiani (idraulici o elettricisti per i piccoli pezzi di tubi di scarto, e ai falegnami per i ritagli di legno o compensato). È auspicabile che ci sia una certa abbondanza di materiali, in modo da poter costruire una grande varietà di strumenti.

GLI STRUMENTI COSTRUITI ALL’INTERNO DEL LABORATORIO:

Idiofoni: Il suono è prodotto dallo stesso materiale di cui è fatto lo strumento, grazie all’elasticità dello stesso, senza dover fare ricorso alla tensione di membrane o corde. (Es: legnetti, xilofono, guiro)

Aerofoni: L’elemento vibratorio è l’aria. Sono i cosiddetti strumenti a fiato (ES: flauto, clarinetto, tromba).

Cordofoni: Il suono è prodotto da una o più corde tese tra due punti (ES: chitarra , violino, salterio).

Membranofoni: Il suono è prodotto da una membrana tesa su un’apertura (ES: tamburo).

Gli strumenti creati all’interno del laboratorio potranno anche derivare dalla combinazione, modificazione o ristrutturazione delle categorie suddette. Essi non si rompono, ma si trasformano. Ogni bambino si sente gratificato quando un altro membro de gruppo utilizza uno strumento da lui fabbricato.

ESEMPI DI STRUMENTI:

Bastone della pioggia
Lo strumento, così chiamato perché il suggestivo suono che produce ricorda il rumore della pioggia, è diffuso ancora oggi soprattutto in Sud America, ed è costruito con tubi di legno e semi, oppure piccole pietre o conchiglie sminuzzate.

Tamburo
Lo strumento è di solito costituito da una membrana (normalmente di pelle) sottile ed elastica tesa su un recipiente di legno, metallo o terracotta. Diffuso in tutto il mondo, trova la sua terra d’elezione nel continente africano.


 
Sistro
Risale all’antico Egitto, ed era assai diffuso nell’antica Grecia. Viene costruito ancora oggi in Africa, quasi uguale a quello antico. È ancora oggi usato nelle cerimonie religiose della chiesa copta.

Claves
Sono di origine Sud Americana, ma sono molto diffusi anche come strumento didattico con il nome di legnetti. Hanno un suono molto caratteristico e molto adatto alla musica d’insieme.

Guiro
Come le claves e il tamburo della pioggia, anche questo strumento è di origine Sud Americana. Appartiene alla famiglia degli idiofoni a raschiamento, provvisto di alcune tacche da raschiare con una bacchetta di legno o di ferro. Il guiro ha un suono caratteristico, e si presta molto bene ad effetti di imitazione (la cicala, la rana, il maiale... eccetera). Mentre si raschia con la bacchetta bisogna tenere sotto l’altra mano semichiusa, perché faccia da cavità di risonanza. 

Maracas
Anch’esse di origine Sud Americana, appartengono alla famiglia degli idiofoni a scuotimento e sono molto diffuse come strumento didattico. 

Flauto di Pan
È un aerofono antichissimo, diffuso in tutto il mondo costituito da più canne, il cui numero può variare, di lunghezza diversa e legate o incollate tra loro. Prende il nome dal dio greco Pan, che l’avrebbe costruito dopo una cocente delusione d’amore.

Tromba
La tromba dritta di metallo era già in uso presso gli antichi romani. Come quella, anche la nostra sarà priva di valvole e pistoni (che sono stati aggiunti alla tromba nell’ottocento).

 


ALTRI STRUMENTI:

Destinatari

N° di partecipanti: massimo 15

 

CONCLUSIONI:
Gli strumenti costruiti all’interno di un laboratorio di costruzione di strumenti musicali sono, nella gran parte dei casi, strumenti veri e propri, e sono quindi fatti per essere utilizzati realmente nella produzione di musica. In genere è possibile organizzare anche il concerto con gli strumenti che si sono costruiti e possono dare un contributo apprezzabile alla musica d’insieme con altri strumenti (chitarre, flauti ecc) Quindi, successivamente al laboratorio, si potranno organizzare dei saggi e delle dimostrazioni per avere la possibilità di utilizzare questi stessi strumenti in un’esecuzione collettiva, per valorizzare al massimo il lavoro svolto oltre a mostre e documentazioni fotografiche e tecniche per ogni strumento.

Fonti

 

 

 

 

Francesca D’Andrea - Musicoterapista

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