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A mille, ce n’è...
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

24 dicembre 2012






A cavallo di una stella...


Pensieri degli anni difficili

Cado nel patetico? Non importa, questa sera mi voglio emozionare.

Anche quest’anno sono qui, fra le mie cose, nella mia casa ad assorbire l’atmosfera calda di festa, malinconica di solitudine. Anche se... c’è qualcosa di diverso.

Faccio un salto e torno indietro, ma non troppo. Questa sera voglio inebriarmi di profumi di Natale, di cibi nuovi mai provati, di colori rossi accesi.

I vestiti roteanti facevano da contorno a tutto il resto: di velluto rossi o verdi accesi, con i nastri ben stirati nei capelli, di riccetti chiari e sbarazzini, lisci lisci scuri e seri. Tutto in fretta, nell’attesa del momento.

E noi, invece, come eravamo?

Una giornata infinita ed indimenticabile, scandita dai 45 giri di favole incantate, risucchiate ed ingoiate dalla bocca, quella rossa. Il mangiadischi, nuovo, mai provato, un lusso averlo, da ostentarlo con soddisfazione.

Scintille di luci intermittenti. Luccichio alternato di sorprese.

Mi fermo ad oggi ed osservo un po’ perplessa noi di ieri. Forse anche preoccupata. Non voglio perdere né perdermi in queste righe un po’ confuse, proverò a cercare la chiarezza del momento, a trasferire il mio sentire.

Un profumo di presepe sistemato nella parte più importante della casa. Piccola, pochi passi tremolanti, mi avvicino timidamente immergendomi nell’atmosfera di altri tempi e parto con la fantasia. Dietro me una voce calda e un po’ severa a richiamare, ma con un gran sorriso. Di fianco invece sempre le sue mani, forti a sorreggermi e ad invitare. Insieme, nel candore dell’infanzia, il gioco, la fantasia che mi è stata regalata.

Ci guardiamo a lungo dentro gli occhi senza aver bisogno di parlare: il pensiero dell’uno, la parola dell’altro. Nella profondità dello sguardo che mi raggiunge fino in fondo, ascolto quello che hai da dire.

Una punta di rabbia mi pervade, o forse un po’ di delusione?

Come immaginavamo da bambini?

Il mondo delle fiabe, oggi come allora.

Delle sere stellate. Dal solito lucernaio sbircio verso l’alto, il cuore batte forte, nel buio della notte, il suo scandire il tempo. Mi insegue senza le paure.

Riprovo a guardare quest’oggi e il tutto assume un sapore diverso, un po’ amarognolo, senza troppe luci accese.

Un lucernaio grandissimo, questa volta, si apre nell’immensità del cielo stellato. Ce n’è da guardare, ubriacandosi di pensieri infiniti che si accavallano alle difficoltà del presente.

A cavallo di una stella...Non puoi non vederla, è lì vicino al tuo sentire, ad un passo dal tuo letto! Se tendi la mano, quasi quasi, puoi toccarla.

Un profumo di giochi sotto l’albero. Il brillare delle luci di un Natale veramente tanto lontano invade la mia mente ed il mio cuore.

Riesco a vederlo, dalle tue parole ne annuso l’odore: macchinine colorate semplici e fatate, la felicità solo al pensiero di toccarle, al più presto la notte scenderà.

Eravamo più felici?

Una luna da scoprire. Sono certa la vedrai, ancora una volta come un tempo.

Tieni stretto a te il mondo di fiabe da narrar...

A chi è passato ed è subito andato

A tutti quelli che invece hanno preferito restare

A chi ancora non ha scelto

A chi è sempre lì, a guardare pur vivendo.

Buon Natale

Fernanda

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