Pensieri
degli anni difficili
Lentamente,
su di un foglio. Aspetto il momento giusto e parto, seguendo l’onda
dei pensieri, il movimento nei sentimenti.
Le
abitudini. Ora, come da sempre, rifuggo ogni cosa porta alla
ripetizione di ogni gesto. È tempo di scendere dal letto da un
altro lato, però, mai prima provato.
Cambierebbe
forse qualcosa in questo momento di ritorno?
E
stasera penso a me. Rifuggo ogni vero contatto con il mondo e cerco
nello scorcio del cielo che mi si presenta una forma di rispetto,
reale e come non avveniva da tempo ormai.
La
rabbia. Già, dove viene canalizzata? Impossibile non produrla
e, una volta fuori, il modo migliore per viverla trova soluzione
nella trasformazione.
Una
estate che non vuole decollare, tante le analogie con un tempo non
troppo lontano, difficile però da mettere insieme,
confrontare, ravvicinare.
Eppure
…
Ogni
nuova esperienza mi aiuta ad avanzare, non sempre nel modo migliore
però, lasciando una forte traccia che si fa sentire ad ogni
nuovo passo.
Per
me stessa, lo faccio per me stessa e senza nessun ripensamento.
Riassaporo
tornando, come un tempo, ne annuso il profumo e inizio a volare.
Nelle serate d’estate, nel silenzio del cielo che dorme sulla
città, sul profumo del mare che chiama a voce alta invitando a
riprendere ogni cosa conquistata con successo.
Le
armonie, dove si trovano, dove ognuno di noi le trova per provare il
sollievo legato allo scioglimento delle tensioni?
Nelle
proprie debolezze, forse o anche nelle più sincere fragilità,
nelle propensioni o attitudini. In tutto quello che abbiamo imparato
e ci è piaciuto.
Manca
poco ormai.
Dolci
le note arrivano a me e si sistemano dentro dirigendo una orchestra
che non ha bisogno di maestro.
In
bilico, a spasso nella notte che segue la serata per le vie della
città. Un passo ed una chiacchiera.
Emerge
tutto in superficie, non so, sarà l’aria finalmente
rinfrescata, il venticello nei capelli. La stessa cosa, proviamo la
stessa cosa, uguale il momento.
E
ne sorrido. Pensando che le fasi della vita, ricamate dai momenti,
spesso si riconducono ad una unica riga.
Ogni
volta, nasce in me la nostalgia del momento, il bisogno del calore
andato, la necessità di ritrovare.
Chissà
perché!
Sempre
nel caldo dell’estate e sotto il cielo stellato.
Ma
sarà proprio vero che non si provano rimpianti? Oppure la
voglia di avanzare senza dover guardare indietro fa gara con
l’orgoglio.
In
questa ora del giorno. Di cosa si avrà bisogno in questa ora
del giorno?
Vorrei
non dover guardare all’interno del buco che si è creato,
dove indisturbate vivono tutte le mie ansie, le paure, le cose non
fatte, quelle che mi hanno costretto alla superficialità.
Dietro
l’angolo.
È
vero, vivo un senso di incolmabile vuoto e penso che alcuni stati
d’animo si ripetono sempre nello stesso modo, sono
riconoscibili e non si può fare nulla per prevenirli o
modificarli. Proprio nulla.
Siamo
in estate ...
Fernanda
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