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Terremoto...
di Giovanna Conforti  

27 ottobre 2016






Cos'è... e come comportarsi prima, durante e dopo.


Cari Lettori, questo articolo è stato redatto il 31 Maggio 2012, all’indomani del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, dalla dottoressa Giovanna Conforti, con il prezioso aiuto dell’Ing. Eugenio Filice, dirigente Arpacal. Abbiamo ritenuto di proporvelo nuovamente perchè a prescindere da tutto, spiegazioni e suggerimenti restano validi.

Counseling

Castrolibero (c/o Neverland). Sono le 8:58, di una giornata tutta da vivere. Finalmente, dopo giorni di pioggia e freddo, il sole inizia a scaldare timidamente l’aria ed a donare colore ad ogni cosa. Apro le tende affinché barlumi di luce possano illuminare la stanza che mi accoglierà per le prossime 9 ore. Soddisfatta del grado di luminosità ottenuto, mi accingo a sedermi sulla poltrona della scrivania per iniziare la mia giornata lavorativa. Proprio in quel frangente, lo squillare del telefonino mi distoglie dal pensiero del planning lavorativo.

Sul display del cellulare, compare il nome "LICIA". Licia è una delle mie più care amiche che vive, da qualche mese, con la sua bella famigliola, a Verona.

"Che strano" penso tra me e me "perché mi chiama a quest’ora, sarà successo qualche cosa?". Rispondo con un tono un po’ preoccupato e lei, con il suo solito tono di voce serafico, mi domanda "Ho saputo che ci sono stati terremoti in Calabria ed ero un po’ preoccupata per te. State tutti bene?".

All’improvviso si sente un boato e lei che urla:

"Un’altra scossa! Mio Dio, qua trema tutto!". Poi il silenzio.....Sono le 9:01!

 

Sempre il 29/05/2012, intorno alle ore 13, contatto sulla chat di skype, Roberto, un mio amico milanese:

"[12:57:16 CEST] Giovanna: balli?

[13:00:16 CEST] Roberto: caXXo

[13:00:22 CEST] Roberto un’altra adesso bella forte

[13:00:32 CEST] Roberto: io sono al 6° piano

[13:00:35 CEST] Giovanna: Stai bene? State tutti bene?

[13:05:08 CEST] Roberto: siamo un po’ tutti preoccupati

[13:05:14 CEST] Giovanna: Milano è stabile

[13:05:35 CEST] Roberto: però quando la senti, pensi sempre a quel di Modena"

 

Terminata la conversazione virtuale, ripenso ai due episodi vissuti in diretta. Sono un po’ frastornata.... La mattinata che era iniziata con il sole, sta diventando plumbea! Il resto è cronaca che sa di sangue, dolore e morte!

Tra le nuvole e i sassi/ passano i sogni di tutti; passa il sole ogni giorno/ senza mai tardare. Dove sarò domani? Dove sarò? Tra le nuvole e il mare, c’è una stazione di posta, uno straccio di stella messa lì a consolare, sul sentiero infinito del maestrale. Day by day, hold me, shine on me. Ma domani, domani,/ domani, lo so, lo so che si passa il confine. E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia, domani: domani è già qui. Estraggo un foglio nella risma nascosto: scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso. Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani, ma puoi farlo solo oggi, e la vita la vita si fa grande così; e comincia domani.Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare, con un po’ di fortuna, si può dimenticare. Dove sarò domani? Dove sarò? Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani/ Dove sarò domani, tendimi le mani. Tra le nuvole e il mare si può andare e andare, sulla scia delle navi di là del temporale e qualche volta si vede, domani, una luce di prua e qualcuno grida: Domani! Come l’aquila che vola libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi, hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo. Eccoci qua cittadini d’Abruzzo e aumentano d’intensità le lampadine, una frazione di secondo prima della fine, la tua mamma, la tua patria da ricostruire, comu le scole, le case e specialmente lu core e puru nu postu cu facimu l’amore... non siamo così soli a fare castelli in aria non siamo così soli sulla stessa barca, a stare bene in Italia, sulla stessa barca a immaginare un nuovo giorno in Italia. Domani è già qui (Manuel Agnelli, Dolcenera, Zucchero, Niccolò Fabi, Pacifico, Giusy Ferreri, Alioscia, Pacifico, Max Pezzali, Caparezza, Niccolò Agliardi, Luca Carboni, Roy Paci, Tricarico, Ron, Giuliano Sangiorgi, negramaro, Negrita, Giorgia, Francesco Renga, Malika Ayane, Laura Pausini, Morgan, Jovanotti, Massimo Ranieri, Nek, Enrico Ruggeri, Piero Pelù, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Carmen Consoli, Mango, Cesare Cremonini, Saturnino)

 

Ma che cos’è un terremoto? Perché l’Italia intera sta tremando?

 

In un articolo specifico della Prof.ssa Rosa Maria De Pasquale, pubblicato in questo Magazine, si descrive in modo esauriente tale fenomeno naturale:

 

Le gigantesche placche chiamate anche zolle che compongono la litosfera, (involucro solido superficiale della Terra costituito dalla crosta e dalla parte alta del mantello), si spostano, si urtano, premono l’una contro l’altra.

È proprio lungo i margini delle zolle, dove queste talvolta si rompono, formando grandissime spaccature chiamate faglie, che avvengono i terremoti cioè fortissime vibrazioni della crosta terrestre. Il punto in cui si generano le onde sismiche si chiama ipocentro e si trova sottoterra. L’epicentro è il punto della superficie terrestre situato in corrispondenza dell’ipocentro. Le zone dove con maggiore frequenza si verificano i terremoti sono: il Giappone, il centro dell’Asia, l’Europa sud-orientale e gli Stati Uniti in particolare la California. Questi territori sono chiamati zone sismiche. L’esperienza ci sta, comunque, insegnando che la Terra è "viva" e "respira", contraendosi ed espandendosi in maniera ubiquitaria per cui, in sostanza, in ogni continente può manifestarsi un Terremoto".

 

Mi sovvengono le riflessioni di Darwin a seguito del terremoto cileno del 1835: "E’ crudele ed umiliante constatare che le opere umane, costate tanti anni di lavoro e sacrificio, possano venir distrutte in pochi secondi... la terra, simbolo stesso di solidità, può muoversi sotto i nostri piedi come una sottile pellicola su un liquido"

 

Su tutti i social network, gli utenti postano video e foto amatoriali per testimoniare l’intensità del terremoto, numeri di telefono utili e avvisi di alberghi disposti ad ospitare, gratuitamente, gli sfollati.

Tra i tantissimi messaggi postati, un tweet richiama la mia attenzione: "# Terremoto # Emilia Romagna # Calabria Ma come bisogna comportarsi durante una scossa?".

Domanda corretta!

Dal momento che tutta l’Italia è zona sismica, quali norme è necessario seguire in caso di terremoto?

 

L’Ing. Eugenio Filice, dell’Arpacal, traendo spunto dal sito della Protezione Civile della Regione Calabria, ci ha fornito un vademecum, utile per TUTTI, per sapere cosa fare prima, durante e dopo il terremoto

Prima del terremoto


• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza 



• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto 


• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso 


• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti 


• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza

 

Durante il terremoto


Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave. Ti può proteggere da eventuali crolli 


• Riparati sotto un tavolo. E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso.


• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.


• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami 


• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare 


• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti 


• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami 


• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli 


• Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi


Dopo il terremoto


• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso 


• Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni 



• Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci 


• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso

 

Per qualsiasi esigenza, comunque, si può chiamare la Protezione Civile o i Vigili del Fuoco.

 

 

 

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