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I bisogni degli esseri umani.
di Grazia Pignataro  ( info@lastradaweb.it )

30 giugno 2016






Molti, studiano come allungare la vita quando, invece, bisognerebbe "allargarla"!


 

Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla

(L. De Crescenzo, I Pensieri di Bellavista, A. Mondadori, 2005)

 

Introduzione

Il termine "bisogno", secondo l’edizione online del vocabolario della Treccani, "con valore generico, indica mancanza di qualche cosa... Con accezione più specifica, in economia e sociologia s’intende per bisogno ogni sensazione dolorosa derivante da un’insoddisfazione presente o prevista, accompagnata dalla conoscenza di mezzi atti a diminuire, rimuovere o evitare tale sofferenza, e dal desiderio di procurarseli". Se, quindi, anche nel senso comune il bisogno implica la necessità di soddisfarlo, la cui mancanza può provocare una sensazione dolorosa, è facile pensare che i bisogni in senso generale orientino e influiscano sulla vita quotidiano di ognuno. Diventa, quindi, essenziale interrogarsi su cosa sono i bisogni, sulla loro natura, sul loro soddisfacimento.

Si è provato, quindi, a fare una ricerca sulle varie teorie sui bisogni esistenti psicologia. Si può già premettere che, pur assumendo che i bisogni sono parte essenziale nella vita dell’essere umano, le teorie psicologiche di riferimento sono davvero poche e, tendenzialmente, sono approfondite nella psicologia del lavoro, in particolare nell’ambito che collega i bisogni alla motivazione sul lavoro. Si è poi provato ad illustrare brevemente la teoria studiata nel corso fornendo la definizione di bisogno e dei vari bisogni nello specifico. Infine si è provato a paragonare le varie teorie, evidenziando punti di contatto e differenze.

 

I Bisogni in Psicologia

 

Maslow

La teoria più conosciuta da cui partono e si sviluppano tutte le altre è la famosa Teoria dello Sviluppo Sequenziale dei Bisogni, più conosciuta come Piramide dei bisogni, elaborata da Abrahm Maslow.

Egli parte dal presupposto che, apparentemente differenti, alcuni modelli comportamentali che si espletano in azioni fra le più diverse, sono in realtà tesi al medesimo fine. In altre parole, secondo Maslow, gli uomini, universalmente, condividerebbero, non solo un sostrato biologico, ma anche un comune patrimonio di pulsioni o istinti deboli, orientati al soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Inoltre principio cardine della sua teoria è la gerarchia: la gerarchia si basa sull’assunzione che, una volta soddisfatto un bisogno inferiore, anche solo parzialmente, inizia a presentarsene uno nuovo, con un carattere di minor forza e urgenza, ma in grado di riorientare i fini soggettivi e anche i valori soggettivi al suo soddisfacimento. Da ciò, la conseguenza che la soddisfazione è momentanea e non permanente.

Maslow ha fornito una categorizzazione delle principali necessità umane, ponendole all’interno di una struttura gerarchica, dai bisogni più immaturi e primitivi, a quelli più maturi e caratteristici di civiltà evolute. Egli asserisce che gli individui soddisfano i loro bisogni in senso ascendente e che i bisogni di ogni livello devono essere soddisfatti, quantomeno parzialmente, affinché i bisogni di livello superiore possano manifestarsi.

Maslow ipotizzava l’esistenza di 5 bisogni fondamentali (Fig.1), ossia:

1. Sopravvivenza: bisogno di base. Include la disponibilità di cibo, aria e acqua sufficienti alla sopravvivenza.

2. Sicurezza: la necessità di essere protetti dal dolore psicologico e fisiologico.

3. Amore: il desiderio di essere amati e riamare. Comprende il bisogno di affetto e appartenenza.

4. Stima: bisogno di fama, prestigio e riconoscimento da parte degli altri. Include il bisogno di autostima e di forza.

5. Autorealizzazione: desiderio di realizzarsi, di crescere al meglio delle proprie possibilità.

Entrando nel dettaglio della gerarchia, al livello più basso si ha il gruppo dei bisogni più forti cioè i bisogni fisiologici, come la fame, la sete, il sonno, che sono i più urgenti nel manifestarsi in uno stato di privazione e il cui soddisfacimento è precondizione per l’emergere del successivo gradino di bisogni, più elevato. Maslow sostiene in modo convincente che chi non soddisfa questi bisogni, ma anche semplicemente uno di essi, ad esempio la fame, sarà ossessionato dalla necessità di soddisfarlo, anche il suo sistema di valori muterà quindi in funzione della necessità di soddisfare tale bisogno. Quindi, chi ha una fame cronica pensa costantemente a come procurarsi il cibo e non si preoccupa certo di scambiare amore o coltivare interesse per l’estetica o la filosofia.

Questi stessi bisogni fisiologici sono organizzabili secondo una gerarchia di urgenza: sete, fame, sonno.

Una volta soddisfatti questi bisogni o parzialmente soddisfatti, inizierà ad apparire un’altra categoria di bisogni: i bisogni di sicurezza. Questa classe di bisogni è altrettanto urgente e forte di quella dei bisogni fisiologici, anche se alla soddisfazione di questi viene subordinata. Quindi, chi si sentirà in pericolo di vita o preda di ansia o peggio panico, sarà dominato dal desiderio di liberarsi il più presto possibile da tale assillo.

Questi due gruppi i bisogni sono definiti primari in quanto sono maggiormente legati alle necessità di tipo biologico e sono soddisfatti in modo piuttosto uniforme dalle persone, indifferentemente dalla cultura o gruppo di appartenenza. Gli altri tre invece sono definiti secondari, poiché sono tendenzialmente di tipo psicologico e quindi hanno un maggior livello di soggettività.

Soddisfatti, quindi, i bisogni di sicurezza appaiono i bisogni di integrazione e di affetto. Questa classe di bisogni si esprime nella necessità, che il soggetto avverte, di sentirsi socialmente inserito e accettato nella comunità in cui vive. Non solo, oltre che inserito, il soggetto sente il bisogno di essere amato, di avere familiari, amici e partner che desiderano scambiare amore o affetto.

Dalla soddisfazione, anche parziale, dei bisogni di appartenenza e affetto, si sviluppa la classe dei bisogni di stima. Per stima si intende autostima, stima e rispetto provenienti dagli altri individui. Con autostima Maslow intende anche la percezione soggettiva di indipendenza e libertà. Sulla libertà poi, apre una piccola parentesi, affermando che non si sa se il desiderio di libertà è universale o meno, ma afferma che da numerosi studi si evince che un soggetto, il quale abbia sperimentato ampi margini di libertà, non vi vuole rinunciare.

Soddisfatti i bisogni di stima, si farà strada, soggettivamente, il bisogno di autorealizzazione. Tale bisogno spinge il soggetto a ricercare quelle attività più consone alla sua natura, alle sue abilità o predisposizioni.

Successivamente nella nuova categorizzazione dei bisogni Maslow aggiunse che, soddisfatti questi bisogni fondamentali, il soggetto sperimenta nuovi e più elevati desideri che, pur essendo spesso dal carattere meno marcato, possono essere identificati con il bisogno di conoscere e capire e i bisogni estetici, (o bisogni culturali).

 

Alderfer

 

Verso la fine degli anni ’60 Clayton Alderfer elaborò una teoria alternativa ai bisogni umani, teoria ERG, che pur partendo dalle considerazioni di Maslow, differisce sostanzialmente da queste in vari punti.

Alderfer individua tre principali ordini di bisogni di base, che vengono denominati bisogni di esistenza, di relazione e di crescita (existence, relatedness, growth).

Nel definire i bisogni di esistenza, Alderfer sottolinea come gli individui siano continuamente orientati a soddisfare quelle necessità che comprendono fattori fisiologici e di sicurezza: assunzione di cibo e acqua, mantenimento della salute, necessità di essere protetti, godimento di benefici materiali.

I bisogni di relazione rappresentano, invece, le esigenze di tipo interpersonale che comprendono sia l’essere riconosciuto, compreso, accettato, amato da coloro con cui si entra in contatto, sia lo sviluppo di atteggiamenti, sentimenti e pensieri comuni rispetto ai gruppi sociali ai quali si appartiene.

I bisogni di crescita coinvolgono infine il desiderio di autostima e di autorealizzazione e fanno riferimento al desiderio di crescere come essere umano e di utilizzare le proprie capacità al massimo del proprio potenziale.

Ad una prima osservazione questo schema sembra non più che un semplice tentativo di raggruppare le categorie dei bisogni di Maslow, in categorie più generali e omnicomprensive. In realtà, l’innovazione principale risiede nella definizione del rapporto tra i vari e diversi bisogni .

La teoria ERG non presuppone che i bisogni siano correlati l’un l’altro in scala gerachica, infatti secondo Alderfer i bisogni possono attivarsi contemporaneamente. Quindi, il modello Erg lascia spazio alla possibilità che i differenti bisogni si manifestino simultaneamente e che bisogni di ordine superiore si presentino anche quando quelli di ordine inferiore non sono stati soddisfatti.

Inoltre, la teoria ERG contiene il principio di frustrazione-regressione. Con questo si intende dire che la frustrazione dei bisogni di ordine superiore può influenzare il desiderio dei bisogni di ordine inferiore. Più semplicemente, si può dire che Alderfer riconosce che se un bisogno di alto livello rimane irrealizzato, la persona può regredire verso bisogni di livello più basso, più facili da soddisfare.

In conclusione, si può dire che la teoria ERG riconosce che l’ordine di importanza delle tre categorie può variare da persona a persona

 

McClelland

 

David McClelland ha studiato la relazione esistente tra bisogni e comportamento e la sue teorie sono orientate e applicate soprattutto nell’ambito della psicologia del lavoro. McClelland, infatti, introduce una nuova tipologia di bisogno per spiegare il fenomeno motivazionale: il "bisogno di successo".

McClelland raggruppa i bisogni in tre grandi categorie:

Bisogno di potere: riflette il bisogno di imporsi all’attenzione altrui, di stabilire, mantenere o ristabilire il proprio prestigio o potere.

Bisogno di successo: è l’importanza attribuita da una persona alla riuscita di una intenzione, la cui intensità e importanza possono derivare da esperienze positive (ad esempio nella scuola o nei primi lavori) che sono state particolarmente gratificanti tanto da giustificare una continua ricerca del successo (nell’università o in campo professionale).

Bisogno di affiliazione: questo è collegato al bisogno di socialità/appartenenza, tipico di Maslow, e cioè al bisogno di interazione sociale e di stabilire, mantenere e promuovere relazioni affettive con altre persone.

 

Le Leggi di Natura e i Bisogni

 

Per parlare dei bisogni, lasciandoci guidare dalle riflessioni del dott. Giovanni Russo, è necessario partire dalla considerazione che l’essere umano nello svolgersi della sua vita è regolato da leggi di natura, che sono valide ed esistenti per tutti, in ogni tempo ed in ogni spazio.

Le leggi di natura si possono così classificare:

4 interazioni: Forza di gravitazione, energia elettromagnetica, interazione forte e debole, energie da cui parte e da cui nasce ogni forma di vita e di movimento;

I bisogni psicofisici: il cui soddisfacimento garantisce la sopravvivenza ed una vita dignitosa:

Leggi Globali "Esterne": Interazioni fra l’essere umano ed il mondo esterno

Leggi Globali "Interne": Cronobiologia delle attività vitali psichiche e fisiche

Allora cosa sono i bisogni?

Possiamo definire il "bisogno" come una condizione di sofferenza o disagio (dal latino "bis-sonium" = doppia afflizione) determinata dalla carenza di qualcosa che richiede un appagamento a breve, a medio o a lungo termine.

Si possono definire a breve termine i bisogni che devono essere necessariamente soddisfatti per garantirsi la sopravvivenza (bere, mangiare, dormire).

Si possono definire a medio o lungo termine i bisogni che, pur non essendo indispensabili per la sopravvivenza, garantiscono uno standard di vita dignitosa.

Al di là di questa definizione temporale, è possibile fare una classificazione dei bisogni in virtù della natura degli stessi. Si possono, quindi, suddividere in:

Bisogni Primari Necessari Indispensabili;

Bisogni qualificanti o Necessari non Indispensabili;

I bisogni del Periodo delle Fasi Transitorie.

Andiamo ora a definirli.

Si possono definire Bisogni Necessari Indispensabili, tutte quelle necessità il cui soddisfacimento garantisce la sopravvivenza stessa dell’essere umano (mangiare, bere, dormire, coprirsi).

Si possono definire Bisogni Necessari non Indispensabili, tutto ciò il cui soddisfacimento, pur non essendo necessario alla sopravvivenza, concorre a dare un valore aggiunto all’esistenza, a dare un senso alla propria vita. I Bisogni necessari non indispensabili possono essere identificati in autoaffermazione, autostima, affinità, integrazione sociale. Proviamo ora a fornire una breve, non esaustiva, definizione di questi bisogni.

L’autoaffermazione rappresenta la condizione di chi mira ad esprimere pienamente se stesso (nel rapporto con la propria identità e nei riguardi del contesto ambientale "ristretto" ed "allargato"), la propria personalità (in maniera proporzionale alle proprie capacità introspettive) ed il proprio ruolo (essere umano integrato nel tessuto sociale, come partner, genitore, figlio, fratello, soggetto economicamente produttivo, etc.).

L’autostima risulta da una valutazione delle qualità percepite (in maniera corretta) come proprie, utili per sé e non dannose per gli altri. In sostanza, una considerazione positiva generale che un essere umano può avere di sé.

L’affinità e l’integrazione sociale fanno riferimento al bisogno dell’essere umano di essere vicino e accettato dagli altri. Questi si esplicano in molti modi, nel bisogno di essere amato e riamato, nel bisogno di fare parte di una relazione significativa, nel bisogno di intessere amicizie. Per far sì che questi bisogni siano vissuti in maniera corretta, distinguendosi dal bisogno di gregarietà tipico della fasi transitorie, è necessario che venga rispettato il principio dell’egoismo positivo.

A questi si possono aggiungere i Bisogni del periodo delle Fasi Transitorie, periodo che ogni essere umano vive e che "funge da rodaggio, per consentire di scoprire i limiti dell’egocentrismo a favore di un corretto rapporto di scambio solidale". Queste periodo dovrebbe essere superato, anche se non totalmente, intorno ai 20 anni ed è fondamentale perché garantisce lo sviluppo della personalità umana.

È necessario inoltre ricordare che, nella vita quotidiana dell’essere umano e per far sì che questo sia integrato socialmente, esistono le Necessità del Tempo Storico. Queste possono essere definite come tutto ciò che è utile per vivere una vita adeguata al tempo in cui si vive e che permettono di integrarsi socialmente (auto, computer, casa, acqua corrente, energia elettrica, internet). È ovvio, quindi, che questi bisogni cambiano nel tempo e nello spazio.

È necessario, infine, evidenziare la fondamentale e importantissima distinzione tra Bisogni e Desideri. Se, come si è detto e ripetuto, i Bisogni garantiscono la sopravvivenza dell’essere umano e concorrono per dare un senso alla vita, i Desideri "riguardano tutto ciò che, per lo più, esprime compensazioni, conformismi ed altri elementi da fasi transitorie". I desideri, quindi, sono parte essenzialmente dell’essere umano non "maturo", che opera per soddisfarli per compensare frustrazioni, per adeguarsi a conformismi della società in cui vive ma che non incidono effettivamente sulla qualità della vita stessa , per provare a superare soddisfare bisogni tipici della fasi transitorie, che non sono state adeguatamente superate.

 

Conclusioni

Partendo dal presupposto che questa breve esposizione di teorie sui bisogni non ha alcuna pretesa di esaustività, si crede comunque di poter affermare che le differenze tra gli studi classici della psicologia e le teorie illustrate nel corso siano evidenti e tracciabili.

La prima differenza si può registrare nel diverso settore di studio e di approfondimento delle diverse teorie. Come è già stato sottolineato, la letteratura sui bisogni in psicologia non è evidentemente ampia e, soprattutto, è tendenzialmente circoscritta all’ambito della psicologia del lavoro e si applicata principalmente nello studio della motivazione al lavoro. Mentre le teorie studiate nel corso si sviluppano principalmente nell’ambito della psicoterapia e del counselling. Sono, quindi, focalizzate sulla vita dell’essere umano in senso generale.

La seconda differenza va riferimento alla visione dell’uomo in senso generale che viene fornita nelle varie teorie. Nelle teorie della psicologia esposte sopra, pur con le differenze nel rapporto tra i vari bisogni (gerarchico secondo Maslow, correlato nel caso di Alderfer e McClelland), sembra quasi che l’essere umano sia un monolite senza alcuna evoluzione. Viene, infatti, analizzato l’insorgere di un bisogno in virtù del soddisfacimento di un altro, ma non vengono definiti con attenzione i bisogni, l’influenza dei bisogni soddisfatti o meno sulla vita dell’essere umano, non vengono messe in evidenza le differenze tra le varie età dell’essere umano e il cambiamento dei bisogni in virtù di ciò.

Infine, l’ultima differenza si può registrare nel diverso ambito di applicazione delle diverse teorie. Come è già stato sottolineato, la letteratura sui bisogni in psicologia è tendenzialmente circoscritta all’ambito della psicologia del lavoro e si applicata principalmente nello studio della motivazione al lavoro. E, quindi, finalizzata principalmente a comprendere gli elementi della motivazione al lavoro e dei gruppi di lavoro e ad influire sul rendimento dei lavoratori. Differentemente le teorie studiate nel corso mirano principalmente a provare a spiegare i bisogni in senso generale e ad approfondire e divulgare l’influenza e l’importanza dei bisogni nella vita quotidiana degli esseri umani. Sono, quindi, orientate essenzialmente alla vita del singolo essere umano, al benessere dell’essere umano.

 

Grazia Pignataro - dott.ssa in Scienze dei Servizi Sociali, Counselor (12 Maggio 2012)

 

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