Abbiamo sempre denunciato la "pochezza linguistica" di taluni mezzibusti televisivi (e radiofonici) ai quali viene affidata la lettura dei telegiornali pagati con i soldi dei teleutenti i quali, appunto perché pagano, hanno il sacrosanto diritto di pretendere un’informazione... corretta, dal punto di vista linguistico, intendiamo. La faziosità è sempre in agguato e in questa sede non ci interessa. C’interessa, dicevamo, la correttezza linguistica, per la precisione la giusta accentazione delle parole.
Molto spesso, per non dire sempre, i giornalisti radiotelevisivi pronunciano il nome della regione friulana, il Friúli, con l’accento sulla "i" invece che sulla "u". La pronuncia corretta è, dunque, quella piana (accento sulla "u": Friúli) perché si deve rispettare l’origine latina del nome che risale al "Forum Iulii", l’antica denominazione dell’odierna Cividale.
I mezzibusti televisivi che continuano, imperterriti, a pronunciare il nome della regione con l’accentazione sdrucciola, ossia con l’ intonazione sulla "i", dimostrano, quindi, di non conoscere né la geografia del proprio Paese né - cosa ancor piú grave - la lingua italiana.
Che qualche scrittore "di grido" abbia usato e usi la forma sdrucciola non giustifica affatto la ritrazione dell’accento che deve considerarsi, "a tutti gli effetti di legge linguistica", assolutamente arbitraria. Come abbiamo sostenuto - e sosteniamo - non sempre gli scrittori sono anche valenti... linguisti.