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domenica 25 dicembre 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Il Bambino nasce per ogni uomo libero, per tanti altri ai ceppi, per ciascuno che ritorna alla propria casa. E’ un tempo di ricongiungimenti e di separazioni... dei domani che bussano alla porta. Natale è festa sprovvista di timbri sul passaporto: è attesa che non regala favole inventate, lette da qualche pagina usurata nell’indifferenza. Non sta nascosto alle parole, ai gesti, ai comportamenti. Non sarà la sagra delle solite promesse, delle rese, delle perdite consistenti. Non sarà percorso di gara da affrontare per "dovere" essere il vincitore designato. Se ci credi, quel Bambino nasce per tutte le colpe che non sono facili da raccontare, per piantare un albero dalle solide radici, per non temere il vento e la tempesta. Che pure ci saranno. Questo, non sarà un Natale da comprare, bensì una relazione d’amore per un mondo finalmente migliore (Vincenzo Androus). Caro Vincenzo, è da tempo che mi sto domandando se e quanto io sia in grado di esercitare la professione di medico. Questo termine, deriva dal latino "medeor" e identifica "colui che conosce ed esercita, l’arte di curare le malattie". Partendo dal significato etimologico greco (malakìa), il malato evidenzia uno stato di debolezza profonda per l’alterazione di una o più funzioni del corpo organizzato. A questo punto, qualsiasi situazione di estremo disagio sociale o ambientale può, per
coinvolgimento neurovegetativo e limbico (la zona delle emozioni che... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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venerdì 16 dicembre 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cari lettori, non so voi ma, io, ogni volta che leggo notizie allarmanti, sono solito domandarmi il perché di certi avvenimenti. E allora, quando la mia attenzione cade sul seguente annuncio: "Disturbi psichici, un problema per 8 milioni e mezzo di italiani!" - mi convinco che, forse, abbiamo raggiunto situazioni preoccupanti. In effetti, discutendo con colleghi medici di medicina generale (i cosiddetti medici di famiglia) ho conferma del fatto che, dietro a insonnia, attacchi d’ansia, nevrosi, stanchezza e ad altre problematiche riferite dai pazienti, molte volte ci sono "solo" disagi psicologici. Proprio l’altro giorno, nel mio studio, una mamma, piangendo, si sfogava per il dolore e la vergogna di avere un figlio psicotico. Ho riflettuto e mi sono reso conto di quanto sia bizzarra la nostra vita. "L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma, semmai, nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi" (Oscar Wilde). Ogni giorno che il buon Dio (per chi ci crede) manda sulla Terra, incontriamo verità speculari, accettabili tutte allo stesso modo, purché si cambi prospettiva di osservazione. Come dire: "E’ vero un certo assunto; ma è vero, anche, l’esatto contrario!". Contraddizioni del vivere? Forse. Ma, come la mettiamo, quando scopriamo realtà che ci portano a concludere, per esempio che l’amore sia una sublime forma di egoismo? Potremmo restare confusi! Eppure... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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venerdì 2 dicembre 2016
di
Mariano Marchese ( marianomarchese1@gmail.com ) e
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 "E dimentichiamo spesso e volentieri di essere atomi infinitesimali; e ci azzuffiamo per un pezzettino di terra o ci doliamo di certe cose che, ove fossimo veramente compenetrati di quello che siamo, dovrebbero parerci miserie incalcolabili" (Luigi Pirandello). Cari lettori cos’è che rende un uomo, veramente grande? Probabilmente, il suo grado di civiltà che sgorga, naturalmente, dai meandri della sua anima quando questa è intrisa di conoscenza. È la cultura, infatti, intesa nelle sue molteplici sfaccettature, che consente ad ogni uomo di affermare le proprie idee senza bisogno di ricorrere all’uso della forza o della violenza. "La vita ci spezza tutti, solo alcuni diventano più forti, nei punti in cui si sono spezzati !" (Ernest Hemingway). Ma cosa occorre perché un uomo riesca ad abbeverarsi all’inesauribile fonte del sapere? E’ necessario che egli percorra il difficile sentiero della ricerca, quella interiore prima, per capire realmente se stesso e quella esteriore poi, che gli consente di valutare con maggiore consapevolezza la sua fase transitoria, il suo breve passaggio terreno, le interazioni che avvengono tra gli esseri umani e tra questi e il Mondo. Sembrano concetti al limite della comprensione ma, credeteci, se li facessimo veramente nostri, se li riconducessimo nella sfera della nostra quotidianità, allora potremmo sperare veramente in un futuro migliore, fatto di certezze e sicurezze... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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venerdì 4 novembre 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 “Se
stasera sono qui, è perché ti voglio bene...è
perché tu hai bisogno di me, anche se non lo sai” (Luigi
Tenco). Cari Lettori,
dopo aver assistito ad un
interessante ciclo di incontri seminariali riguardanti il
femminicidio (affrontato sul piano sociologico, filosofico, medico,
etc.) ho sentito, forte, il bisogno di pormi dalla parte dell’uomo
della strada che, elementarmente, prova a capirne le origini e le
motivazioni. Senza la pretesa di sostituirsi ai grandi esperti della
materia. E, allora, ho riflettuto sul fatto che, uno dei principali
problemi che attanagliano noi umani, da che Mondo è Mondo,
riguarda il conflitto che nasce ogniqualvolta un nostro interesse
corre il rischio di essere minacciato. E, siccome impariamo ad amare
ciò che consideriamo nostro, ecco che, la sfera di maggiore
sofferenza, diviene l’ambito affettivo. “Mi sono
innamorato di te, perché non avevo niente da fare: il giorno,
volevo qualcuno da incontrare; la notte, volevo qualcuno da
sognare...” (Luigi Tenco). Nel
grande acquario del mio studio, ho avuto un bel pesce denominato
“Scalare”,
così morbosamente attaccato alla mia persona da scatenare
degli isterici attacchi di gelosia se non gli davo le attenzioni che
si aspettava (giocando con lui) fino ad avere (non spesso, per
fortuna sua) delle crisi cardiache con relativa sincope. Molte specie viventi, soprattutto fra i mammiferi...
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venerdì 21 ottobre 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Se
devi chiudere la finestra dove si affacciano i tuoi occhi, chiudi
prima i tuoi occhi.(A. Porchia).
Cari
Lettori, un
giorno preciso di un mese specifico di un anno determinato (inutile
puntualizzare, perchè potrebbe ricapitare in qualsiasi
momento...) un “simpatico” omino di una nota società
di telecomunicazioni (Vodafone,
giusto per non far nomi...) ci ha proposto mirabolanti contratti in
grado di offrire servizi fuori dal comune a prezzi incredibili. Sin
da subito, abbiamo potuto constatare che, la veridicità di
un’affermazione, conduce in posti diversi da quelli ipotizzati: basta
modificare (senza comunicarlo) i termini di riferimento. E infatti,
il servizio “imposto” è stato eccellente
(centralino a 5 stelle multisim): peccato, però, che, la
richiesta da noi proposta e dal “buffo” omino accettata,
non prevedesse nulla del genere! Inoltre, il costo dell’intero
apparato era da capogiro. Da
non credere, quindi!
Nonostante le numerose richieste di adeguare il servizio a quanto
effettivamente richiesto, abbiamo trovato un muro di arroganza e
indifferenza. Al che, ci siamo rivolti ad altro operatore (Tim,
tanto per continuare a non far nomi) che ha inviato un altro curioso
personaggio, a partire dal nome. Nuovo contratto (come nella stipula
del precedente, in presenza di testimoni) e, puntuale, dopo pochissimo tempo, prima una fattura con importo inopinatamente diverso (in peius, per noi) e, successivamente, una comunicazione di modifica unilaterale di contratto...
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mercoledì 28 settembre 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 E’
sulla pietra che si prova l’oro... ma è sull’oro che si prova
l’uomo!” (Chilone di Sparta).
Cari
Lettori,
c’è
una cosa che, più di ogni altra, può essere definita,
contemporaneamente, la più lunga e la più corta, la più
svelta e la più lenta, la più divisibile e la più
estesa, la più trascurata e la più rimpianta, senza la
quale, niente può esser fatto, che divora ciò che è
piccolo e vivifica ciò che è grande... Secondo
Voltaire,
si trattava di quell’insieme di istanti che contraddistingue dei
termini fondamentali e che si chiama "Tempo".
Però, siccome la vita è come una clessidra, in cui
migliaia di granelli di sabbia, uno alla volta, attraversano lo
stretto passaggio centrale per scendere giù, dove tutto è
già accaduto, la misura e l’intensità di ciò che
accade nell’unità di tempo, dipende dal valore che ciascuno di
noi dà ad ogni singolo evento o a tutte le esperienze che
colorano di sfumature ogni parte del nostro essere. La
vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per
sé non è nulla; sta a voi darle un senso; e, il valore,
non è altro che il senso che sceglierete
(Jean
Paul Sartre). Il valore che, ciascuno di noi, dà, ad ogni singolo evento... Cari Lettori, ma ci siamo soffermati sul fatto che, nella realtà dei fatti, quando vediamo qualcosa, è come se fosse la prima, l’unica e l’ultima volta?
E non mi riferisco a tutto ciò che, veramente, non cadrà più sotto la nostra osservazione...
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domenica 28 agosto 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Dio
mio, non ho quasi mai creduto in te, ma ti ho sempre amato...Una
volta superato il crinale che segna la linea di demarcazione fra la
gioventù e la (relativa) maturità, ho smesso di
osservare il Cielo cercando la Stella di riferimento, e mi sono
ritrovato a non sapere dove guardare nelle notti senza Luna. Ho
imparato che, gli uomini, sono come il Mare (dal quale, in fondo,
deriviamo tutti): un azzurro capovolto che riflette il Cielo; sognano
di volare... ma non è vero. Aristarco è
stato il primo a capire che siamo semplicemente abitanti “ordinari”
dell’Universo e non, come si era voluto immaginare fino ad allora
(300 anni prima che mandassi tuo figlio Gesù) esseri speciali
convinti dal fatto di vivere al centro di tutto. Però,
caro Dio, se è
vero che siamo pulviscolo che si nobilita e si disfa per riattivare,
come lievito madre, nuovi fermenti... è
difficile accettare che
la vita sia solo dolore, anche se la sofferenza è fondamentale
per dar vita a qualsiasi movimento come risultato della risoluzione
di una crisi interiore. Forse,
mio Signore, noi ti
serviamo per dare origine a una storia di cui tu, hai costruito la
scenografia, assegnato le parti e stabilito le regole... ma di cui
non hai chiaro il finale. Beh, a questo proposito, volevo dirti che
la vita è di più: è sorpresa, è
invenzione, è fantasia. “Se
non avessi visto il sole, avrei sopportato l’ombra. Ma la luce, ha
reso il mio deserto ancora più selvaggio”. (Emily
Dickinson)...
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venerdì 8 luglio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cosa c’entra la logica in un discorso d’amore? Molto più di quanto si possa immaginare. Questo è il periodo giusto per fare un pò di consuntivi? Quanto ci siamo appagati di quel lasso di tempo fra il fermo e la ripresa degli "affanni", chiamato vacanza? Quali saranno le problematiche che ricominceranno ad aggredirci, d’ora in avanti? Ferie separate, passioni travolgenti e poi? Alzi la mano chi non ha mai provato quel sottile retrogusto amarognolo, tipico di chi ha qualche rimpianto inespresso: una mano non sufficientemente tesa, un equivoco da spiaggia? "Che ne sanno i giovani dell’amore? Scambiano per tale, un sentimento che potrebbe essere soddisfatto nel più naturale dei modi! Noi no, noi siamo adulti, due coscienze formate." Come dare torto a Domenico Soriano che (interpretato da Eduardo de Filippo), in Filumena Marturano, cercava di carpire, a colei che sarebbe diventata sua moglie, il nome di quello che sarebbe dovuto essere suo figlio. La logica, come molti sanno, rappresenta la guida che ci orienta nei meandri delle difficoltà, mostrandoci con chiarezza la via da seguire. Se, però, non viene "condita" dal calore di un buon elaborato di pensiero, si creano le condizioni per un appagamento parziale e simile a quello di una situazione poco equilibrata, molto vicina al concetto del "mordi e fuggi" è giocoforza pensare che se prima non si ha una visione chiara... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.
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sabato 25 giugno 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 “Ti
devono la vita e una scatola di fiammiferi e vogliono pagarti una
scatola di fiammiferi, perchè non vogliono doverti una scatola
di fiammiferi” (A. Porchia).
Cari Lettori,
ma cos’è che fa crescere, veramente, l’Economia di una Nazione
e il Valore di un Popolo? Come mai la ripresa congiunturale,
auspicata e vaticinata, si poggia su basi così instabili e, lo
spettro della recessione permanente, è sempre un passo avanti
ai nostri sogni, alle nostre aspirazioni e alle nostre speranze? La
tendenza depressiva non si inverte per tanti motivi, il primo dei
quali dettato dall’ingordigia di chi siede al gotha del malaffare
internazionale e vuole aumentare il dislivello e la sperequazione
sociale. E, tutto ciò, in una maniera piuttosto bizzarra: si
aumenta la capacità fittizia di spesa (inducendo a creare
debito), per appiattire su un’unica linea quello che, una volta, era
lo spartiacque fra classe medio borghese e proletariato. E,
infatti, i cosiddetti indici di ripresa (che rappresentano il
cosiddetto PIL), sono basati non già sulla capacità di
presentare prodotti e servizi, utili al miglioramento della qualità
della vita, ma sui consumi di un popolo che, "a mente spenta",
viene indotto a comprare effimero e superfluo, anche quando la
congiuntura dovrebbe spingere ad una più oculata gestione
delle proprie risorse... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO. |
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venerdì 3 giugno 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Ci sono individui giusti, equanimi, imparziali che, se messi a capo di un’impresa qualsiasi, sono in grado di distribuire le risorse con equilibrio, migliorando l’armonia all’interno del team ed apprezzando qualità e meriti dei collaboratori. All’opposto, vi sono personaggi che pensano solo a se stessi e a coloro che li aiutano a raggiungere i propri obiettivi. Se li ponete a dirigere un’istituzione, la usano per i propri fini personali, come fosse una proprietà privata e mettono ai posti di comando amici e complici, dando loro la possibilità di arricchirsi. Essi raggiungono i loro scopi con l’intimidazione, oppure con la corruzione. La politica, è basata sulla contrapposizione di amico e nemico. Al di là di quanto si possa aggiungere, oltre quello che già è stato proposto alla nostra valutazione circa la condotta di chi amministra la cosa pubblica, il politico è "quasi" sempre partigiano, favorendo tutto ciò che giova ai suoi interessi ed ignorando le esigenze di quella collettività che, invece, dovrebbe rappresentare. Al tempo stesso, la Storia annovera statisti di valore, capaci di riconoscere le virtù dei propri antagonisti. Cesare ha restituito le loro cariche a molti senatori che avevano appoggiato Pompeo. Kennedy ha nominato ministri dei repubblicani. Come pensate di regolarvi andando a votare (per le "Amministrative"), in questo inizio di Giugno 2016? All’apparenza... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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lunedì 23 maggio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 “Situato
su qualche lontana nebulosa faccio ciò che faccio, affinché
l’universale equilibrio di cui sono parte, non perda l’equilibrio”
(A. Porchia). Cari
Lettori,
quasi ventisei anni fa (il 27 ottobre del 1990), varcando la soglia
dello studio del mio mentore, Giovanni
Russo
ed entrando nel Mondo del più profondo (sul piano
dell’interiorità), mi sono reso conto della veridicità
dell’affermazione: “Non
si muove foglia che Dio non voglia”. In
pratica, una dichiarazione di Egoismo allo stadio più puro. E,
in effetti, se ci facciamo guidare da ciò che ci spiega la
Scienza, non esiste azione, al Mondo, che non sia determinata dalla
necessità di riportare in equilibrio il “sistema”;
che sia una galassia o un essere umano, poco importa dal momento che,
in fondo, tutto comincia dal dialogo di poche, importanti, particelle
elementari (quark, elettroni, neutrini, etc.). “Senza
quella sciocca vanità che è il mostrarci e che è
di tutti e di tutto, non vedremmo nulla e non esisterebbe nulla”
(A. Porchia). Questo,
ovviamente, non significa che, prima di agire, chiedere o proporci,
attuiamo biechi calcoli opportunistici
ma, semmai, che, chi ha determinato il Sistema, non ha ipotizzato
azioni o pensieri “insensati”, o “immotivati”.
Semmai, a volte, incomprensibili per carenza di capacità
introspettive...
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domenica 1 maggio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Corsi
come un pazzo verso il punto in cui era caduta, calpestando gente
sdraiata e spingendo chi stava, allegramente, in piedi. La trovai
così, ancora viva e insanguinata, come se mi aspettasse per
l’ultimo saluto per, poi, abbandonarsi sull’erba rossa lasciando al
vento le speranze riposte..."
Cari Lettori... mi
accade,
ogni tanto, di affezionarmi al libro che mi accompagna per settimane,
inducendomi a vagare, con la mente, alla ricerca di melodie ascoltate
o mai suonate... Come un compagno di viaggio, non di rado gli affido
gli stati d’animo che non confido ad alcuno e che parlano, ad esempio, di quello che avrei voluto e che, forse, non mi sono
meritato... chissà! Ecco, dopo duecentoottantasei pagine di
una carta antichizzata che mi ricorda di quando, alle scuole
elementari, bisognava fare attenzione a rispettare i righi e i
criteri di una corretta grafia, un moto di commozione mi ha colto di
sorpresa. Forse,
per via di un finale che ti resta in gola... forse
perchè, in fondo te lo aspettavi e sapevi di non aver potuto
far nulla per cambiare le cose. Forse
perchè,
questa storia, smuove i contenuti fondanti, i pilastri della tua
Storia... forse
come
un diapason, risuona con le stesse frequenze di ciò che è
stato. E non può più tornare. Italo
Scalese è
un curioso maestro elementare, uno di quelli che, io, avrei voluto
essere suo discepolo...
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lunedì 18 aprile 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 La
mattina del 9 settembre 2004 la produttrice della CBS News MARY MAPES
riteneva di poter assistere al risultato di un grande lavoro
giornalistico (svolto in equipe) frutto di un requisito fondamentale:
la libertà di informazione. Nella fattispecie, l’inchiesta
verteva sulla scoperta che l’allora Presidente GW. Bush Junior non
aveva svolto quasi per nulla, il proprio dovere di pilota della
Guardia Nazionale dell’Aeronautica del Texas dal 1968 al 1974 e che,
quindi, l’essere stato inserito in quel “ruolo”, gli era
servito per evitare di essere inviato nella guerra del Vietnam.
Riteneva,
appunto. Perchè,
quello che è successo, dopo la messa in onda dello “speciale”
ha portato ad una sorta di processo di incriminazione nei suoi
confronti e di quelli dell’anchorman Dan
Rather che,
oltre
a demolire l’intero costrutto del loro lavoro (ridicolizzandolo) ha
portato alla loro espulsione dall’emittente televisiva. Il film Truth
Il prezzo della verità
uscito, nel 2016, nelle sale cinematografiche (con protagonisti, Cate
Blanchette
e l’inossidabile Robert
Redford)
propone l’adattamento cinematografico delle memorie della giornalista
Mary
Mapes (appunto)
intitolate
Truth
and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power
(Verità
e dovere: la Stampa, il Presidente e il privilegio del Potere)...
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sabato 5 marzo 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 "La cosa seccante di questo Mondo è, che, gli imbecilli sono sicuri di sé, mentre le persone intelligenti, sono piene di dubbi!" (Bertrand Russel) . Un giorno senza tempo, in un luogo senza collocazione geografica precisa, gli animali di una "Fattoria padronale" maltrattati e sfruttati dal signor Jones (il proprietario terriero), vengono a conoscenza del sogno di un vecchio e saggio maiale, in cui gli animali sono liberi dal giogo del padrone e artefici del proprio destino. Vecchio Maggiore (il maiale in questione) spiega, chiaramente, che il loro vero nemico è l’uomo, l’unico animale che consumi senza produrre, arrivando a formulare una particolare massima di vita ( "Tutto ciò che ha quattro gambe o ali è buono, tutto ciò che ha due gambe è cattivo") e a riproporre un canto di lotta della sua gioventù, profetizzante la liberazione degli animali, in un tempo futuro. Il signor Jones, ridotto ormai ad un alcolista, trascura sempre più la fattoria fino a quando, ormai stufi, gli animali sfondano i recinti per andare a cibarsi da soli, mentre Jones e gli altri uomini si scagliano contro di loro. A quel punto, come se ci fosse un accordo preordinato, gli animali iniziano a combattere contro gli umani, conquistando la fattoria, che diventa di loro esclusiva proprietà, e ribattezzandola "Fattoria degli animali". Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di sfruttatori costituita dai maiali: gli stessi che avevano incitato il "popolo" a liberarsi dall’oppressore... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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mercoledì 10 febbraio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cari
Lettori,
Madre Natura ci ha donato la possibilità di percepire,
discriminando con attenzione, gusti, suoni e, in generale, sensazioni
contrastanti, che si scontrano tra loro alla stregua delle onde che
si infrangono su maestose scogliere, producendo nuvole di schiuma e
salsedine: sgradevoli (per il sale, quando ti entra negli occhi) e
vitali (perché è dal Mare, che comincia tutto) al tempo
stesso. “Ogni
uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto (Voltaire).
È
da quasi un mese che rifletto su questo aforisma suggeritomi da un
amico… e, proprio quando credevo di aver trovato la sua
applicazione in questo Mondo balordo, ecco che mi imbatto in una foto
che correda il relativo articolo in cui si descrive ciò che
accade nelle perreras spagnole. Non
esistono parole per descrivere lo stretto necessario, a coloro che
non sanno cosa significhi l’orrore. L’orrore. L’orrore
ha un volto e bisogna essere amici dell’orrore, l’orrore
è il terrore morale (Apocalypse
now - Monologo finale). La
formazione che ha preceduto la mia professione, mi ha abituato a
considerare possibile (anche se non lecito) qualsiasi manifestazione
dell’animo (dis)umano, eppure non riesco rimanere immobile, sul piano
emotivo di fronte alle crudeltà nei confronti di inermi. E,
per di più, innocenti. La mente va ai tanti che pagano l’unica colpa di essersi trovati al posto sbagliato...
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sabato 30 gennaio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) e
Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it ) |
 Dicono gli esperti di psicologia dell’età evolutiva che, a condizionare il carattere dei bambini, non è tanto quello che osservano (attraverso i mass media) quanto, piuttosto, come "vivono" quello che entra nelle loro menti. Sostanzialmente, molto dipende da quanto ritengono accettabile, condivisibile e vicino al proprio sistema di vita, grazie agli esempi che ricevono dalle persone di riferimento: genitori e affini. Spesso accusiamo la Televisione e la Rete di Internet, di plagiare le coscienze delle nuove generazioni... eppure, nessuna delle due è il nostro genitore, neppure il nostro educatore, ancor meno il nostro compagno di viaggio. Per cui affermare che "la vita mi sia passata davanti, e non me ne sono accorto, perché la televisione e il computer mi hanno condizionato o, peggio, ipnotizzato", è davvero una mera giustificazione. Sarebbe come sostenere che la dipendenza sia nata insieme alle Slot Machine! La tecnologia è l’imputata? La corte che giudica, saremmo noi (cioè, quelli che non hanno tempo per una carezza, né per una preghiera)? O, semmai, la verità è che siamo proprio noi, ad aver creato distorsioni educative, in quanto confusi e mal preparati? Forse sarebbe meglio ammettere che, quando cominciano i compromessi con le proprie responsabilità di genitori, di educatori o di accompagnatori si è destinati a una proiezione virtuale, che indica nei ragazzi una deficienza non loro... PER LEGGERE TUTTO IL RESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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domenica 3 gennaio 2016
di
Giorgio Marchese ( direttore@lastradaweb.it ) |
 Cari
Lettori, capita,
a volte, nella vita che ci troviamo ad immaginare cosa accadrebbe nel
caso in cui riuscissimo a trovare una penna per (ri)scrivere il
Futuro. Professionalmente parlando, sono in grado di affermare che,
un simile strumento risiede nella nostra capacità di
motivazione e organizzazione... ma, per quanti sforzi (di
immaginazione o di fantasia) possiamo fare, è cosa assai
improbabile poter scovare una sorta di gomma, per cancellare il
passato... ed è qui che si collega quello che ha scritto la
collega giornalista Solen
de Luca:
“Il
lato oscuro del mio mestiere? Sentire il rumore assordante degli
spari; dover visionare video di attacchi terroristici su persone
innocenti ed inermi... e vedere esseri umani uccisi... mentre stavano
cenando in un bistrot di Parigi o prendendo il sole su una spiaggia
di Tunisi... Tutto questo, per una scheda di 2 minuti... scendono le
lacrime ed ammetto la mia debolezza. Dove sto sbagliando?”. Se
ci soffermiamo un attimo a riflettere sulla profondità di
quanto abbiamo appena letto, scopriamo che le delusioni che
provengono da quello in cui credevamo, hanno una matrice comune che
risiede nello scarso rispetto dei sogni di chi vuole provare a
volare, di chi immagina di poter cambiare qualcosa, di significativo (anche senza la velleità di poter restare nei libri di Storia)...
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