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Marilena Dattis
Articoli di questo autore
METACINEMA E MODERNITA’ - Il regime cristallino e Deleuze
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domenica 6 ottobre 2019
di Marilena Dattis |
Il cinema "parla" di se stesso mostrando cristalli di tempo in bilico fra il virtuale ed il reale. In questo "speciale" dedicato a Deleuze, " è tutto un cinema che racconta il proprio raccontare". |
Il prezzo della vita...
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lunedì 12 agosto 2019
di Marilena Dattis, Giorgio Marchese |

Quanto
costa, “capirne” il senso? |
Caro Paolo...
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sabato 12 agosto 2017
di Marilena Dattis, Giorgio Marchese |

La
Forza del Silenzio |
Caro Paolo (La Forza del Silenzio).
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giovedì 20 luglio 2017
di Marilena Dattis, Giorgio Marchese |

Qualcuno
sostiene che esistono “caduti” che non si alzano per non
tornare a cadere. Giovanni
Verga
ne “I
Malavoglia” addirittura
descrive
un tipo di umanità che, di fronte a ciò che riteneva
essere un destino ineluttabile, preferiva abbassarsi per essere
travolta, dalle onde delle difficoltà, il più
velocemente possibile. “Io
credo che se ci fosse
un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio,
forse qualcosa potremmo capire.”
(La
voce della luna- Fellini,
1990).
Il
silenzio: condizione
di equilibrio necessaria indispensabile per poter vedere, finalmente,
se stessi come riflessi in un tranquillo specchio d’acqua. Eppure
ciascuno vacilla di fronte allo svanire di quelle certezze dettate
dall’abitudine a credere vero quello che, spesso, tale non è.
La Morte, ad esempio. Un’uscita di scena definitiva.
“All’inizio
della mia carriera si rivolgevano a me chiamandomi... a Pa’. Dopo i
miei primi successi... Sor Pa’. All’indomani della mia esperienza con
Federico Fellini... Maestro!”.
Ecco, il sapere che un’icona come quella di Paolo Villaggio non sia
più presente in carne e ossa, fa sì che le
emozioni si accavallino e la sua voce, i suoi personaggi comincino a
scorrere nella mente come fotogrammi di un film montato male che
riportano alla memoria le sue gag, il suo sorriso sarcastico, le sue
battute pungenti...
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Giorgio Faletti.
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domenica 6 luglio 2014
di Marilena Dattis |

L’importante
è quello che provi mentre corri. |
Omaggio a Mario Monicelli.
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domenica 5 dicembre 2010
di Marilena Dattis |
 L’ultimo "Ciak " Mario Monicelli lo ha voluto dare a suo modo. Non aspettando che la morte arrivasse, ma andandogli incontro, anticipandola senza concedere e concedersi abbuoni, lasciandoci con quel dolce amaro tipico dei suoi migliori film. Quel dolce, come lo definì Miccichè, di essere "autore" suo malgrado e l’amaro di una morte imprevedibile. Del resto in molti suoi film la rappresentazione della morte avviene senza sconti ne’ edulcorazioni, basti pensare a "I soliti ignoti" o a "La grande guerra". Era il 1958, quando Monicelli con Age e Scarpelli scardina completamente un genere definito per antonomasia comico e brillante: quello della commedia. Il film è naturalmente "I soliti ignoti", dove per la prima volta compare in un film "comico" la morte in scena, quella di Cosimo interpretato da Memmo Carotenuto. La morte tragica e solitaria di Cosimo getta una luce di amarezza irreversibile sul resto del film e sull’ulteriore sviluppo della "commedia all’italiana" che non sarà più quella di prima, anzi sarà qualcosa di completamente nuovo. Questo precedente costituirà la base di un processo di maturazione, che condurrà la commedia, le sue storie, i suoi autori, a sfidare il genere comico con sempre maggiori ambizioni. Così con "La grande guerra" (1959), Monicelli sfida produttori e critica... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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Commedia?
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sabato 24 aprile 2010
di Marilena Dattis |

Si grazie. Ma all’italiana.
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Omaggio a Raimondo Vianello.
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venerdì 16 aprile 2010
di Marilena Dattis |
 Un uomo elegante, colto, raffinato e con una dote innata: il senso dell’ironia al servizio dell’intelligenza, tutto questo ha fatto di Raimondo Vianello un personaggio unico nel panorama dello spettacolo italiano. La sua carriera artistica avviene in modo casuale, nel 1950 viene scelto dalla storica coppia Garinei e Giovannini per interpretare un piccolo ruolo in una rivista e la sua carriera teatrale prosegue accanto ai grandi nomi dell’epoca da Macario a Carlo Dapporto a Gino Bramieri. Per il cinema gira circa 70 film e dal 1968 inizia a collaborare anche come sceneggiatore. Ma il cinema non era la sua grande passione, la maggior parte del comico di tradizione si realizza attraverso il teatro ed è mediante il mezzo televisivo che Vianello riesce ad esprimere quel grande senso dell’humour che lo contraddistingue, mettendo in scena il teatro della vita. Nel 1954 ha inizio il suo sodalizio televisivo con Ugo Tognazzi, la trasmissione è Un, due, tre. E da grandi attori quali sono, con il loro modo di intendere il comico come cultura alta inteso anche come grande strumento di contatto con la vita quotidiana, che iniziano a prendere in giro quella stessa televisione di cui fanno parte (memorabile la parodia della trasmissione di Mario... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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Baaria.
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domenica 4 ottobre 2009
di Marilena Dattis |

...corri Peppino corri!
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Nanni Moretti.
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giovedì 24 settembre 2009
di Marilena Dattis |

Approfondimento su uno dei registi che hanno fatto la storia del cinema italiano
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CIAK...
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mercoledì 16 settembre 2009
di Marilena Dattis |

...si gira italiano
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The Life of David Gale
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domenica 30 marzo 2003
di Marilena Dattis |
Il crimine è certo. La verità no...Un film per riflettere sul pregiudizio con i suoi dannosi effetti.
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Sul set di Anima graffiata.
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sabato 15 marzo 2003
di Marilena Dattis |

Intervista a Giancarlo Giannini ed al regista Alessandro De Robilant sul set del film Anima graffiata scritto da Maurizio Costanzo. Tra gli interpreti Francesca Neri ed Emilio Solfrizzi.
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Addio Alberto.
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domenica 2 marzo 2003
di Marilena Dattis |

Il patrimonio artistico dei tuoi film e le tue interpretazioni indimenticabili resteranno sempre vive e indelebili nella memoria collettiva.
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Intervista a Francesco Cabras.
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mercoledì 12 febbraio 2003
di Marilena Dattis |

Personalità poliedrica: autore di brevi racconti (premio Andersen 1998), di testi per canzoni ("Tre parole" di Valeria Rossi), regista ma, soprattutto, attore di grande talento. Attualmente impegnato sul set dell’ultimo film di Mel Gibson "Passion" in cui interpreta il ruolo di Gesmas (il ladrone cattivo).
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Mimmo Calopresti
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sabato 9 novembre 2002
di Marilena Dattis |

Un uomo, un attore, un regista esploratore dell?animo umano.
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Senso
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sabato 8 giugno 2002
di Marilena Dattis |
 Quando la messa in scena diventa messa in abisso nella decomposizione dell’immagine-cristallo deleuziana.
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La cineterapia
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lunedì 22 aprile 2002
di Marilena Dattis |
Per capirne i concetti, partendo dalla funzione dello spettatore e dall’utilizzo del film come metafora terapeutica
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Addio a Billy Wilder
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domenica 14 aprile 2002
di Marilena Dattis |
E’ morto ad Hollywood il grande regista austriaco, nato a Vienna nel 1906...autore di capolavori come Viale del tramonto, Sabrina, A qualcuno piace caldo...
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Mi chiamo Sam
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sabato 30 marzo 2002
di Marilena Dattis |
 Essere normali è il requisito fondamentale per essere dei buoni genitori? Ma cos’è la normalità? Un parametro dato dal quoziente d’intelligenza o piuttosto una vita felice fatta di cose semplici ma vere?
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A Beautifull Mind
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sabato 30 marzo 2002
di Marilena Dattis |
 Può una mente geniale perdersi e ritrovarsi grazie a formule matematiche?
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INCONTRO CON IL CINEMA: GIANNI AMELIO
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martedì 18 dicembre 2001
di Marilena Dattis |
Parliamo di cinema con Gianni Amelio, uno dei registi più importanti del panorama italiano degli ultimi anni. Candidato all’Oscar per Porte aperte nel 1990 e vincitore del Leone d’oro a Venezia con Così ridevano nel 1998. Il regista calabrese si è sottoposto volentieri ad una serie di domande raccontandoci qual è la sua idea di cinema. Il risultato è una piacevole conversazione , durante la quale sono emersi anche spunti e suggerimenti per coloro che il cinema sognano un giorno di poterlo fare.
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Ladri di biciclette
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venerdì 15 giugno 2001
di Marilena Dattis |
Alla riscoperta del grande cinema italiano |
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