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La telefonata.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it ) e di Francesco Chiaia  ( francescochiaia@libero.it )

21 aprile 2007





Una telefonata...di sera: "Ho bisogno d'aiuto!". Come interverranno, stavolta, Perry e Malcom?


 

Attraverso la rievocazione di alcuni dei suoi casi più "sentiti", un avvocato penalista (Perry),con l’aiuto di uno psicoterapeuta (Malcom)riscopre se stesso, le sue speranze, le sue aspirazioni...i suoi dubbi ed i suoi errori: perché si commettono i reati? e se qualcuno avesse preventivamente "educato" gli imputati? Mediante le verità del romanzo della sua vita, ci porta a conoscere i meccanismi della giustizia penale.

BUONA LETTURA.

 

Introspezioni legali - 3

 

...driiinnn....driiinnn...

"Pronto?"

"Buonasera, parlo con l’avvocato?"

"Io sono un suo collaboratore, chi lo desidera?"

"Avrei bisogno di lui, è urgente. Veramente!"

"Non è in sede...posso esserle d’aiuto?."

"Veramente, insomma... va bene, ho un problema! mi è arrivato un avviso di garanzia nel quale mi si comunica un’udienza per il 15 dicembre.

Quindi, voglio parlare con lui subito, da solo e in separata sede!"

"D’accordo, cercherò di fissarle un incontro al più presto..."

"No, no, ecco io vorrei mantenere l’assoluta privacy sulla mia identità..."

"Guardi che gli avvocati e i loro collaboratori sono tenuti al segreto professionale che li obbliga a..."

"Lo so...anch’io esercito la professione legale, ...ora capisce?"

"Caro Malcom, non ti nascondo il mio imbarazzo: un collega imputato di furto aggravato!" Siamo di fronte ad un Martini con le olive, da Bundini, un locale "In" un po’ snob, con un so ché di sale da biliardo della 47°, a New York, e un po’ di retrogusto di polvere e muffa dei ring di pugilato del Madison Square Garden, scaldato dalle note vellutate di "C’era una volta in America" di Sergio Leone. Nella mitologia di questi luoghi, si favoleggia che Bundini Brown sia stato all’angolo di Mohammed Ali, all’epoca dei confronti con Joe Frazier e che da allora, per scaramanzia, indossi sempre un impermeabile di colore bianco: "Bianco come il volto di Frazier, dopo il suo KO!". Si dice. A noi piace pensare così.

Incredibile a dirsi, oltre che a pensarsi, anche Malcom è stato pugile! Per 4 anni, "in quota" nei massimi leggeri, con i maestri Genovese e Lo Scalzo. Il gotha della nobile arte. Quando si dice "l’eclettismo"!

Mi sta ad ascoltare con lo sguardo perso nell’acquario vicino al nostro tavolo, sembra assente... ma ho imparato a conoscerlo e so che, in momenti del genere, tira fuori il colpo a sorpresa, quello risolutivo. Definitivo.

"Da quando hai vinto il tuo processo dell’Aspromonte ti abbiamo chiamato Perry perché, come Mason, non ti limiti a difendere, ma vai a scandagliare i giri tortuosi che si nascondono fin dentro al midollo, nell’animo dei protagonisti dei processi penali. Quindi, alla luce di questo, posso dirti che hai acquisito esperienza quanto basta per concludere che ogni essere umano porta con sé, sempre, la propria personalità, con luci ed ombre, al di là della professione che svolge o della casacca che indossa. Non ti meravigliare di ciò che la vita ti pone davanti: può accedere tutto ed il contrario di tutto!"

"Si, ma..."

"Stringi, come si è conclusa la telefonata?"

 "Mah, ho capito che i fatti sono accaduti quasi due anni fa, che si fida me... insomma, lo incontriamo dopodomani alle 15:00".

Il residuo schiumoso della nostra ultima doppio malto ci ricorda che è ora di andare. A presto, amico. Il cervello va a mille, il cuore un po’ a meno...

Al solito orario impossibile (le 14.00) il campanello interrompe il disegno trasversale circa le ipotesi e le motivazioni degli atti a delinquere rinchiusi nell’archivio che sto riordinando. È lui. Un giovane molto alto, triste nello sguardo. La voce tradisce imbarazzo e preoccupazione. Ci chiudiamo dal capo ad analizzare i fatti e l’atto d’accusa. A causa dell’impellente necessità di danaro per far fronte all’uso personale di droghe, ha trafugato da due noti esercizi commerciali, alcune confezioni di caviale del Volga e due bottiglie di champagne. Ovviamente, vista l’imperizia, è stato scoperto dalla vigilanza.

Durante il racconto, le lacrime brillano sotto la luce allo jodio.

A bocce ferme, mi sento come dopo la visione di un documentario sui danni da fumo: stordito e preoccupato. Sguardo d’intesa con chi mi sopravanza per grado più che per competenza... e mi reco alla cancelleria del Tribunale per fare le copie di tutto il fascicolo. Il nostro studio non chiude mai!

E andiamo al secondo incontro col nostro "particolare" cliente. Emozionalmente intenso! ho l’onere di comunicargli che, affrontando il dibattimento, emergerà il suo passato da tossicodipendente: si tratta di scegliere fra il difendersi (affrontando la "berlina sociale") ed il patteggiare "fuori udienza", lontano dai clamori della cronaca e dalla pubblicità delle udienze penali.

Si decide di intraprendere la strada del patteggiamento.

"Caro collega, sento l’esigenza di farle presente che sarà necessario nominare un codifensore, le propongo il mio più fedele collaboratore!" Sto toccando il cielo con un dito! Nel precedente processo ero stato coinvolto...ma come sostituto. In questo procedimento mi pone al suo stesso livello...promosso sul campo!

"...ricorda sempre che i clienti dell’avvocato penale sono i primi nemici di loro stessi e quindi, del loro difensore".

Con questo paterno avvertimento si conclude questo pomeriggio di lavoro... e non ho alcuna voglia di tornarmene a casa! Mi sento elettrico, il caso è delicato per via dell’imputato, ma non si tratta di un reato e di una fattispecie di difficile approccio giudiziario: rappresenta un buon inizio per la mia carriera di avvocato penalista, titolare di difesa. Si tratta, ora, di parlare col Pubblico Ministero e concordare la pena da patteggiare, ottenendo i benefici della non menzione sul casellario giudiziale e la sospensione della pena stessa. Il capo interverrà insieme con me, nella fase delle trattative col PM e poi io concluderò chiuso la partita con l’udienza di patteggiamento.

Mi sento come un generale di corpo d’armata, prossimo a controfirmare la resa del suo nemico!

Questa sera in televisione degusto, assieme ad un calice di Brandy regalatomi dal "cliente" (lo avrà pagato?), Codice d’onore, con Tom Cruise e Jack Nicholson...

..."Harold....non c’è bisogno di una mostrina per essere un uomo d’onore..."

..."Attento a te! non basta avere il titolo di avvocato per essere puliti dentro! La dignità la si porta nel cuore, sotto i galloni!"

Sono catapultato giù dal mio piedistallo... è proprio fuori luogo montarmi la testa!

Ottengo, senza fatica, il consenso del PM al patteggiamento ai minimi possibili. Il giudice accoglie la richiesta ed emette la sentenza, riconoscendo all’imputato tutti i benefici di legge, oltre alla sospensione della stessa pena.

La storia si conclude di sera, come di sera è cominciata. Ricevo il "mio" cliente... solo, nella sua mestizia. Il seguito ci vede accanto, con lui a piangere in dignitosa compostezza ed io ad ascoltare di droga, matrimoni falliti e tristi esperienze genitoriali. Ci salutiamo con una stretta di mano "forte" ed un abbraccio "solidale".

"Tutto sommato, ho vinto il mio secondo processo di fila...ma ho in bocca il sapore della polvere di chi "cade", col volto prono... Malcom, spiegami perché!"

Siamo nuovamente al Bundini, a governare la fiamma del caminetto, nella zona "riservata" dove io e Malcom abbiamo l’abitudine di "tirare" fino all’alba ( a volte da soli, altre volte in compagnia di amici fidati) a dissertare sul significato da dare alla progressione temporale, che scivola via...come variabile positiva (cioè, che non torna indietro: l’avevo appreso dal mio professore di fisica).

"Il fatto è che mi sento tagliato per questo tipo di cose...forse sono nato per le questioni legali"

Malcom mi ascolta mentre sistema ciocchi, nel grande caminetto...fuori, tutto bianco, ovattato dalla neve scesa copiosa, quasi a stendere una ragnatela di brina sui mali del mondo...

"Avvocato, scusa, a parte il fatto che non si nasce predisposti verso un lavoro... ti faccio presente che tu non sei Charles Bronson o Bruce Willis i quali, nei film (ma non nella vita), sconfiggono bande di terroristi rimanendo impassibili ed esercitando il potere sui diretti superiori!"

Il mio stomaco è una morsa...diavolo, ha centrato il mio punto nevralgico! Voglio continuare a convincermi che si può osservare di tutto, ascoltare il dolore della gente e restare distaccati, senza coinvolgersi! E poi...ancora pretendo di gestire gli altri, col pretesto di essere indispensabile! Non riusco a parlare, sono bloccato sulla mia poltrona di fronte al fuoco, trasportato "dentro" la mia mente, ad ascoltare il mio respiro, il battito del mio cuore, le vene pulsanti sulle tempie...

"Ognuno di noi è capace tanto di cose mirabili, quanto di nefandezze: dipende dall’ambiente in cui è cresciuto, dalle esperienze acquisite, dagli apprendimenti che si ritrova, dai valori in cui è stato indotto a credere. Questo ci dà la possibilità di analizzare le sensazioni che hai vissuto in questa storia noire, più ombre che luci. Ecco perché il tuo inconscio ti dà il tormento!"

Capisco che, a questo punto, continuerà a parlare come un fiume in piena e mi preparo ad ascoltare, proteggendomi dai flutti.

"Molti anni fa, sono stato volontario della Croce Rossa in una città di frontiera. Durante l’omelia di una funzione in cui si commemoravano le vittime di un atto criminale, il prete, dal pulpito gridò che, nel Mondo c’è tanta Religione perché gli uomini si odino, ma non abbastanza perché si amino. Da quel momento cominciai a convincermi che, chi ama il prossimo suo come se stesso, o non conosce bene il prossimo, oppure non ama abbastanza se stesso. Molto tempo dopo, ho letto qualcosa di simile, scritta da Roberto Gervaso".

Perché mi sta parlando in "toni di grigio"? Non è da lui arrendersi...nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti!

"So che stai pensando che, forse, sto valutando la vita in maniera negativa. Ebbene...non è così, tranquillizzati! Sto cercando di spiegarti che l’essere umano è, ancora, profondamente immaturo. Lo possiamo paragonare ad un ragazzino egocentrico che pretende di asservire tutti alle proprie necessità, cercando di sopprimere quelli che gli rendono impervio il cammino! È una questione di tempi tecnici: grazie anche al lavoro di gente come noi, come me, come te, come tutti quelli che cercano di capire in che modo percorrere i sentieri riparati dal vento dell’inquinamento e della confusione di ruoli e valori, di generazione in generazione, fisiologicamente, le cose evolveranno positivamente. Noi, per intanto, godiamoci il miglioramento day by day".

"Allora, Malcom, se ho capito bene, posso e debbo gioire per aver constatato che il capo mi stima, per avere dimostrato disponibilità umana e professionale e per essere riuscito ad ottenere un esito positivo col giudice?"

Il mio amico annuisce con soddisfazione.

"Al tempo stesso, devo cercare di accettarmi, con la mia tendenza al delirio di onnipotenza?"

"E’ proprio così! Ricorda, inoltre, che l’accettazione di un problema, è il primo passo per il cambiamento!"

In realtà lui non parla: forse sono stato in grado di leggere nei suoi pensieri... o forse è stato lui, in grado di trasmettermi ciò che pensa...ah! La mia presunzione!

Finalmente mi sento placato. È veramente tardi... qualcuno, in strada intona Bianco Natale e nell’aria c’è, più che mai, profumo di festa. Esco dal locale e, camminando verso il nuovo anno, nella notte, mi parlo dicendo: "Non è vita se si è da soli!

Ma questa...è un’altra storia!

 

F. C. & G. M.

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