Pianeta
Counseling
La
presunzione è un aspetto del carattere che si manifesta con
una eccessiva sicurezza nelle proprie convinzioni, senza verificarne
la veridicità. E’, di fatto, riconducibile ad
apprendimenti scorretti, nonché alla paura di affrontare la
realtà ed il confronto con gli altri, mettendosi in
discussione.
Un soggetto presuntuoso,
se mosso da egoismo negativo, sa di essere nel torto ed agisce
pertanto in mala fede; se mosso , invece, da egocentrismo, è
convinto in buona fede di aver ragione. Esiste, tuttavia, una
presunzione positiva, che si evidenzia allorquando si presume
qualcosa e la si dimostra con i fatti, nonostante le critiche.
Eppure, anche se mosso da
fondate convinzioni, il presuntuoso è sempre un individuo
difficile , poco maturo in termini di conciliazione e comunicazione
efficace, dal momento che fa pesare le proprie opinioni con forza,
anche a costo di scontri: manca cioè di flessibilità e
capacità di accomodamento, necessarie nei rapporti
interpersonali, dove non ci si può imporre….se mai
proporre…pure se si è nel giusto. Con un
presuntuoso, specie se negativo, è buona norma ridurre al
minimo le relazioni ed abbattere la propria suscettibilità,
osservando piuttosto i limiti oggettivi di questo tipo di persone, e
acquisendone di riflesso spunti preziosi per migliorare se stessi.
Nel
rapporto con noi stessi, con la nostra identità, è
positiva e attesa la presunzione, dal momento che collima con la
sicurezza di sè; ma per quanto una buona autostima alimenti la
sicurezza di valere, non per questo dovremmo ostentarla o farla
pesare agli altri: la perentorietà militaresca, la rigida
sentenziosità di un presuntuoso, non piacciono a nessuno; di
contro, la persona sicura di sé è impegnata in una
comunicazione il più possibile neutrergica a rispettosa
dell’interlocutore, dal momento che non è interessata ad
imporre ciò che pensa, né tantomeno teme di doverlo
mettere in discussione.
Cosa
può metterci al riparo dai limiti angusti della presunzione?
Imparare
ad ascoltare
Imparare
a diventare più realistici ed umili, riflettendo e
verificando più volte la veridicità dei nostri
pensieri, prima di esprimere un giudizio su noi stessi e sugli
altri;
Saper
dubitare di ciò che si pensa, verificando il più
possibile le nostre ipotesi, senza dare per scontato di aver
ragione;
Capire,
VERAMENTE, che un margine di errore può essere solo ridotto
ma mai escluso, e che c’è tanto ancora da imparare….in
ogni settore dello scibile umano.
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