Pensieri
degli anni difficili
Questo
stato d’animo intenso ma freddo, da cui mi lascio accompagnare,
talvolta, quando la luce entra nella mia casa.
Nella
nostra memoria.
Il
valore e l’importanza.
A
difficoltà riesco a trovare la linea che li divide, oppure non
c’è separazione perché troppo lontani.
Il
solito mese di attese e progetti, di speranze e illusioni, aspettando
il riposo, quando i tratti saranno finalmente distesi e il tutto
tornerà, in chiarezza.
Dentro
e fuori.
Il
raccordo armonico. Tanto si potrebbe scrivere a proposito: l’armonia
nelle confluenze, l’indissolubilità del legame, le
parole al calore.
Mi
tiro su al primo mattino e, portando con me il freddo, mi porto al
solito ingresso al mondo e mi fermo ad osservare. Un raggio di sole
nascente prova a mandare calore sul mio viso e sorprendentemente ci
riesce.
Non
parlerò fino a domani!
Troppe
le parole senza significato, molto meglio restare accucciati nella
parte più nascosta, abbracciando il proprio dolore senza
doverlo mostrare.
Deve
uscire tutto, tutto e questa sera, altrimenti la pace non incontrerà
il mio stato d’animo e finirò per dimenticare, ancora
una volta, di respirare.
E
di nuovo mi soffermo a riflettere sul valore e l’importanza.
Con grande difficoltà riesco a trovare la differenza, due
concetti ugualmente importanti ma da tenere separati quando la
confusione nei pensieri blocca ogni azione razionale.
Con
sorpresa mi convinco di essere sulla giusta strada.
Un
gesto inzuppato di fresca gentilezza mi risolleva regalandomi un
inatteso sorriso.
Da
qui posso vedere la curva dei confini oltre i quali spesso cerco di
andare nelle giornate fredde, quelle che sfibrano nel corpo e
nell’anima, ma che, alla fine, regalano un nitido spiraglio.
Un
sorriso senza espressione trasferisce il mio tormentato stato d’animo
e mi ritrovo a pensare ai soliti cerchi della vita. Allo stesso
punto, con la stessa difficoltà. Alcune cose mai si
impareranno.
Una
domenica preludio mi dà, però, una mano.
Velocemente
sistemo l’ultima delle sensazioni che mi ha sfiorato e vado
via. A raggiungere la linea del confine che separa. Porto con me un
po’ di fantasia, che regala vitalità, la curiosità
per l’ingegno, la creatività per alimentare.
Non
lo avrei mai pensato! Mai avrei pensato di riuscirci in una domenica
così, forse qualunque, una delle solite addossate alla parete
della mia anima. Ritrovare una dose di mare di inizio inverno,
sospesa su un inaspettato tramonto denso di aria umida che ha bisogno
di essere respirata.
Cos’è
che decide per la vita di ognuno di noi?
Siamo
veramente artefici del nostro destino?
E
in tutto questo, quanto le circostanze aiutano?
In
quali desideri ci rispecchiamo e pretendiamo di vivere?
Sul
mare, sulla riva, è bellissimo.
Finito
il tempo della leggerezza, ora si tratta di capire fino in fondo.
Cerco
di trattenere rilasciando. Un intenso respiro riempie colmando.
Arriva
il mattino.
Fernanda - 13 dicembre 2014
Il
freddo al mattino
Il
freddo al mattino
Riempie
colmando
Rispecchiano
sul fondo i desideri impensabili
Addossata
alla parete dell’anima
Una
dose di mare risplende su un tramonto denso di aria umida
Sulla
curva dei confini si intravede un nitido spiraglio
Intenso,
ma freddo
Fernanda
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