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La presunzione?
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it ) e di Tiziana Agostino  

4 luglio 2013






Una questione di numeri.


Counseling, per una vita migliore.

Raccontare una storia fatta di emozioni, nell’epoca della digitalizzazione, dove il fattore umano è nascosto, dai prepotenti e prevalenti interessi del business, è anacronistico. Il sogno parte, il gruppo nasce e, come le formiche, inizia il proprio lavoro; l’iter è uguale....

Durante il percorso, le difficoltà che si incontrano sono tante ma, avendo chiara la meta, si abbassa la testa (come a migliorare quella sorta di "aerodinamica operativa") e si continua a lavorare, attraversando anche bufere ma, la luce che illumina le menti, dà la forza di resistere....

Spesso ci si accontenta anche di piccole soddisfazioni e, come la costruzione di una casa, si bada alle fondamenta, cercando di aggiungere un mattone per volta Dopo arduo percorso, arriva il risultato anelato. Ma ...

Disillusione.

Anche ciò che sembrava il Paradiso, è costituito da difficoltà: i suoi rappresentanti sono uomini con pregi e difetti. Così ci s’imbatte nel signor Numero. La sua presenza non è scenica, lui è preparato. E, di questo, è cosciente. Lavora con gran lena, è un movimento perpetuo.

Il suo problema?

La presunzione. Ha una grande stima di sé ma non ha sviluppato con se stesso la cosa fondamentale: Il Dialogo interiore. Il confronto con lui purtroppo non risulta costruttivo e, anche se si provano le svariate tecniche di comunicazione, ci si trova di fronte ad un ostentato potere gerarchico, che viene palesato anche di fronte all’evidente torto. Marcio.

Lui vive il suo mondo, fatto di numeri. Quello che non ha spiegazione con i numeri, non può essere preso in considerazione: di ciò, è estremamente sicuro.

Dall’altra parte l’umiltà delle spiegazioni: quelle dettate dall’esperienza .

Persone perderanno il posto di lavoro e, le formiche, umilmente e realisticamente, continueranno a lavorare sempre illuminate da una prospettiva ma, questa volta, cercando aggregazione convergente su un progetto che preveda una base di sano egoismo: diventeranno consapevoli, infatti, che solo collaborando arriveranno alla loro meta .

Il presuntuoso resterà al suo posto. Magari diventerà un numero uno ma sarà sempre quella persona non capace di dialogare positivamente... nè con se stesso nè, tantomeno, con gli altri.

E allora, come si cambia?

Cercando di capire l’origine del problema, imparando a cambiare gli aspetti deleteri e ottimizzando gli aspetti positivi

Cos’è la presunzione?

Un aspetto del carattere che connota un’eccessiva sicurezza delle proprie convinzioni senza verificarne la veridicità. Sui dizionari etimologici della lingua italiana, questo termine deriva dal latino "presumptus", che significa, giudizio fondato su indizi o principi di prova: che si suppone vero fino a prova contraria.

Quali sono i fattori che portano una persona ad essere presuntuosa?

Possono essere diversi ma riconducibili tutti, in fondo, ad apprendimenti scorretti. Una persona è presuntuosa, riguardo ad esempio, alla condizione di poter essere eccessivamente bravi, perché è superficiale e non è in grado di osservare la realtà in una maniera corretta.

Perché?

Perché non ha dei buoni parametri di riferimento. Solo conoscendo, ad esempio, il livello medio di bravura dell’essere umano, si potrebbe stabilire a che punto ci si trova... e difficilmente ci si metterebbe in cima alla lista dei migliori!

Esistono diversi tipi di presunzione?

Esiste una presunzione positiva ed una negativa.

Che differenza c’è?

Nel primo caso, ad esempio, un essere umano si sente preparato in un settore e lo dimostra con i fatti, anche se viene criticato dagli altri. Invece, la seconda "opzione" è più diffusa, perché nella Società di oggi ci sono tante persone che, nel porgersi al mondo esterno hanno un comportamento arrogante, presuntuoso, sono convinti di sapere tutto e cercano di porsi sempre al centro dell’attenzione.

Forse tutto questo accade perché l’essere umano si sente insicuro, ha paura di affrontare la realtà, di mettersi in discussione e ascoltare gli altri.

La presunzione positiva si evidenzia quando si presume qualcosa e poi si dimostra di aver ragione. Negli altri casi si offre la prova di essere, quantomeno, poco accorti. C’è da aggiungere che, anche il presuntuoso positivo, comunque, è un individuo che fa pesare le proprie opinioni: non è che sia molto conciliante perché, altrimenti, farebbe accettare la propria tesi senza scontrarsi e senza portare avanti le proprie idee a qualunque costo. Tranne qualche caso in cui si portano delle innovazioni a cui gli altri si oppongono, possiamo dire che il presuntuoso positivo non è una persona matura perché, altrimenti, cercherebbe una strada per farsi accettare anche dalla Società.

Presunzione, ostinazione, perseveranza, tenacia... in che rapporto stanno fra loro?

Questi elementi, rappresentano il contraltare costruttivo dell’intuizione di valere qualcosa; il ché, dà la voglia e la capacità di darsi da fare, sempre e comunque.

Si può fare qualcosa per migliorare il rapporto con la propria presunzione, evitando la componente negativa?

Si. Imparare a diventare più equilibrato e "realisticamente" umile, maturo in maniera tale da riflettere meglio e rendersi conto che, prima di parlare ed esprimere un giudizio, lo si dovrebbe verificare più volte all’interno della propria mente.

 

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