Pensieri
degli anni difficili
Questa
è una serata troppo bella a ché finisca. Nonostante il
contorno è gradevole e accattivante, il richiamo dall’esterno
è troppo forte.
Versi,
recito a voce alta versi di una poesia piena di significati e solo
dopo un po’ mi accorgo che è dentro di me. Nessuna voce
sente la sua voce.
Il
valore della vita.
Pochi
giorni, è da pochi giorni che questo messaggio arriva a me e
prepotentemente mi obbliga a pensare.
Giunge
un momento in cui la saturazione dei miei pensieri è tale che
si trasforma in una ansia sfibrante e che toglie il respiro. Cerco di
trovare una soluzione. Forse la cosa più importante è
provare il senso della realtà, anche se lo si perde un po’
quando si tira all’estremo.
Dove
mi trovo? Dove invece vorrei essere?
Due
tornanti verso l’alto e comincia la discesa. Il mio desiderio
in questa sera tarda, che è ormai notte, è solo di
poter ascoltare il debole fruscio dell’ultima riga di acqua che
accarezza la riva di questa fine estate.
Nessuna
ripetizione ad annoiare. Fruscio che diventa musica dolce senza le
parole.
Quanto
ancora ho da imparare? Impossibile quantizzare, non si finirà
mai. Sarà questo il senso della vita.
Cosa
diventeremo?
Scia
luminosa nel cielo dell’estate, orizzonti illuminati nascosti
dalle nuvole, spuma bianca fino alla ghiaia.
Il
rumore delle onde. No, non proprio il rumore delle onde, la carezza
dell’ultima riga di acqua salata e fresca sulla riva.
Complessa.
La complessità delle cose mi affascina anche se il prezzo da
pagare nel comprenderle è molto alto.
Quando
avrà fine questa giornata? Ne aspetto con ansia l’ultima
ora ma nello stesso tempo prolungo l’istante a che non abbia
termine.
Si
può in un momento perdere ogni respiro vitale senza averci mai
pensato?
Inaspettate
le cose della vita. Non vivere nell’ansia dell’attesa ma
avere ben chiaro che tutto da un momento all’altro può
cambiare. E nulla sarà come prima. Da qui il valore della
vita. Il valore delle giornate da passare, il gusto in ogni cosa
stimoli il pensiero, alimenti la creatività, accenda la
fantasia.
Trasformo.
Dopo una giornata di respiri sospesi altro non mi resta da fare che
trasformare. E ci riesco. Spero mi dia la serenità per
affrontare questa notte dei sogni che sta per arrivare. Anche se è
ancora lontana, sono qui sulla riva illuminata dalla schiuma ad
ascoltarne il rumore.
La
fragilità nella creatività della penna e nella
scientificità dell’arte. Due aspetti così diversi
eppure che riescono a coesistere senza nessun conflitto. Il tempo
diviso equamente a nutrire ogni parte del cervello e della mente.
Quello
che sono. Ma veramente loro erano così? Sono riusciti a
trasferire quello che volevano oppure qualcosa è rimasto senza
crescita? Ce n’è stato tutto il tempo?
Il
progetto. Ogni persona, ogni amicizia, ogni amore, ogni cosa verso la
quale ci dedichiamo si fonda su un progetto da far nascere, curare e
crescere. Insieme le promesse ed i propositi. A volte si riesce, a
volte no. Ma … non è questo l’importante.
Il
rumore dalla riva, l’aria è fresca, troppo fresca questa
notte. Chiude un ciclo.
Torno
presto.
Casa
mia – 6 settembre 2014 – ore 22.43
Fernanda
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