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Le Stagioni della Vita.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

8 maggio 2004




È proprio normale scombussolarsi ad ogni cambio di stagione?


"C’è un tempo per vivere... e uno per morire; c’è un tempo per crescere... e uno per invecchiare con saggezza. Usa bene le tue occasioni perché il tempo, così come gli uccelli, non vola all’indietro!"

I vecchi stregoni delle tribù indiane, i monaci buddisti, i filosofi di ogni tempo e tutti quelli che si sono apprestati ad un minimo di riflessione, hanno sempre sostenuto che tutto, nell’Universo, è regolato da quella successione continua di istanti in cui si svolgono gli eventi e le variazioni di tutte le cose... che si chiama TEMPO.

In assenza di un minimo di programmazione, la legge del Caos, prevale... sempre!

La moderna medicina ha dimostrato che i soggetti definiti "metereopatici", subiscono una relazione molto stretta fra la pressione atmosferica e il riacutizzarsi di dolenzie articolari e muscolari. Molti specialisti, inoltre, sostengono che l’umore delle persone fluttui, col variare delle stagioni. Altri, addirittura, sostengono che il funzionamento dell’intero organismo sia dipendente da moltissimi fattori del mondo esterno. D’altronde, forti campi elettromagnetici, creano interferenze in strutture delicate come quelle umane, l’esposizione al sole, inoltre, attiva la produzione di importanti vitamine. Studi statistici accreditati hanno dimostrato che le popolazioni del Nord Europa (meno esposte ai raggi solari) hanno sviluppato un carattere prevalentemente introverso e corrono il rischio di soffrire di crisi depressive. Al contrario, le popolazioni distribuite lungo l’asse mediterraneo (quindi più esposte al sole) hanno sviluppato un carattere estroverso e un comportamento prevalentemente "sanguigno": manifestano facilmente crisi isteriche. D’altronde, caldo e luce influiscono su due neurotrasmettitori (serotonina e dopamina), riuscendo a metterci di buon umore.

Addirittura, studi specifici hanno evidenziato che una terapia della luce può essere utile in alcune manifestazioni di depressione pre-parto. Era già stato dimostrato che tale terapia costituisce un trattamento promettente per la forme di depressione in gravidanza. La depressione pre-parto rappresenta il più forte fattore predittivo di depressione post-parto, che compromette ulteriormente lo sviluppo neurale del bambino, ed aumenta il rischio di depressione precoce e di abuso di sostanze. Il successo del trattamento è associato ad avanzamenti di fase del ritmo della melatonina. Il dosaggio della luce è flessibile, e può essere variato giornalmente se non intervengono complicanze. (J Clin Psychiatry. 2004;65:421-425)

Un altro spunto di riflessione ci potrebbe, inoltre, portare a concludere che, durante la brutta stagione (o nelle giornate di pioggia) essendo costretti a restare di più al "chiuso", si finisce per dialogare con la propria identità (dalla quale si cerca di sfuggire, per l’insoddisfazione della propria vita) e si entra in crisi. Durante la bella stagione, invece, si può stare fuori molto di più... riuscendo a distrarsi dai conflitti interiori.

A questo punto, qualche precisazione.

Come entrano in relazione, il tempo vitale, l’umore e le stagioni?

L’umore costituisce una disposizione d’animo che esprime le proprie emozioni, in riferimento a stimolazioni determinate da qualcosa o a qualcuno, nell’unità di tempo (vitale). Le stagioni rappresentano una divisione burocratica dell’anno solare, in fette da tre mesi ciascuno, con caratteristiche fisico climatiche molto differenti fra loro.

Le stagioni si sono determinate nell’arco di milioni di anni, man mano che la Natura si è evoluta e si sono concatenate in maniera perfettamente logica. Volendo cominciare ad osservare le cose dall’autunno, possiamo dire che questo periodo che, a molti, induce tristezza, è, invece, molto importante. Infatti, dopo la "fatica" delle vacanze, i viaggi, le gite al mare ed in montagna, lo "stress da divertimento", ci si ritrova con l’esigenza più profonda di ripristinare gli equilibri interni.

Questo vale per gli esseri umani, ma anche per la Natura nel suo complesso.

L’autunno vede le foglie ingiallirsi e cadere, ma ci fa assistere anche alla rinascita, al risveglio delle piogge, della frescura, e la conseguente comparsa dei funghi, la ripresa, comunque, di una vegetazione arsa e stanca. Per la Natura, l’autunno può essere considerato un periodo di defaticamento in cui, così come accade per gli esseri umani dopo avere compiuto un qualunque sforzo fisico (come ad esempio dopo esercizi svolti in palestra), si rallentano gradualmente i ritmi da stress sostenuti per gli eccessi produttivi dell’estate, finché nella fredda stagione invernale, tutto sembra quasi fermo.

Ed ecco che, dalla primavera in poi, tutto si rigenera per accelerare al massimo, durante la stagione estiva.

Tutto andrebbe bene se... tutto andasse secondo i principi della Natura. In realtà, chi, durante i mesi di "riposo" fisiologico (autunno e inverno) pensa a ricaricare le proprie "batterie"? Purtroppo, ognuno continua a fare la vita di sempre, consumando le proprie risorse senza darsi la possibilità di approvvigionamenti indispensabili. A questo punto, non è strano "soffrire" ai cambi di stagione, soprattutto in primavera: è che non siamo pronti, fisiologicamente, ad ulteriori sollecitazioni.

Fino a quando non impareremo a rispettare di più noi stessi e non smetteremo di considerarci solo ed esclusivamente come oggetti di sfruttamento, pagheremo le conseguenze di una vita incongrua. Infatti, come sosteneva Cicerone: "Non mi sembra un uomo libero, quello che non ozia , di tanto in tanto!"

 

 

 

 

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