Pensieri degli
anni difficili
Ma,
siamo sicuri che stiamo parlando della stessa cosa?
Eppure
… sembra la stessa identica conversazione che facevamo una
decina di anni fa. Di diverso solo che era primavera.
E
invece ora ci ritroviamo nella stagione più bella per me,
quella che più dolcemente accarezza le mie emozioni, che mi
spinge a sollecitare la creatività dandogli forma e colore.
La
vita non finirà mai di sorprendermi.
Oltre
il danno la beffa!
Ci
penso e ci ripenso e alla fine, dopo un percorso circolare di cose
già viste, mi ritrovo nello stesso identico posto.
Nella
stessa identica posizione.
Il
tutto è nuovo oppure l’elaborazione è solo legata
ad una diversa fase della vita?
La
metafora del femore rotto.
Vero,
se cadi a 15-20 anni le fratture provocate alle tue ossa rapidamente
si saldano e ti riportano a poter correre senza impedimenti.
A
50 anni o più le cose appaiono completamente diverse. Una
semplice “scivolata” determina una frattura profonda e a
volte insanabile.
Ma
allora, come ci si può proteggere dalla “caduta”?
Un
passo indietro.
…
che a me è sempre
mancato.
A
volte dimentico di prendere respiro. Mi ritrovo contratta con la
mente occupata a risolvere, fronteggiare un momentaneo disagio che mi
impedisce di godere a pieno quello che sto vivendo.
Quello
che potrei vivere.
La
pace in se’, la pace con se stessi.
Mi
emoziono sempre ogni volta che la leggo e la rileggo e arrivo là,
dove la grazia è fondamentale per vivere in serenità.
Un
abbraccio forte che riunisce, per fronteggiare le avversità
della Natura, per resistere al vento.
Torno
a casa, di corsa.
Un
senso di oppressione ha bloccato il respiro, ha oscurato il mio
sguardo. Sento la necessità di allentare la tensione che si è
accumulata dentro di me, tale da obbligarmi e fuggire, raggiungere il
rifugio, le mie sicurezze.
Ma
… questa sera, anche qui fra il silenzio della mia casa, le
ombre che proiettano sui muri, fra le mie cose più care,
troppo forte è il dolore.
So
bene che deve solo uscire. Niente altro si può fare.
Il
sentimento che metto nelle cose.
Il
sentimento è sempre stato guidato dall’impegno, dalla
voglia di realizzare, di cambiare, di svoltare. Ma proprio questa
volta non riesco ad accettare.
Una
grande gioia accompagnata da un forte dispiacere.
Mi
commuovo, sempre più, nel vedere la debolezza che segue alla
solitudine, la disperazione insieme alla tristezza.
Il
buio nel silenzio della notte si colora dei mille puntini luminosi, a
brillare, a decorare il soffitto di ogni stanza.
Perché
questa sera è così che deve andare.
Le
varie fasi dell’amore seguono un ordine ben stabilito.
Poco
o nulla si può fare per modificarne il percorso e, anche se
hai la sensazione di non fare un passo avanti, in realtà stai
camminando e anche molto più velocemente di quello che puoi
sperare.
Niente
rumori questa sera, aspetto dall’alto la tanto attesa pioggia
di stelle, quella che riempie i miei occhi di stupore.
Ho
sempre confidato nella magia della Natura, negli strumenti che offre,
nelle possibilità che regala se sei attenta e riesci a vedere
la luce.
Un
gran freddo questa sera.
Fernanda
casa
mia, 21 ottobre 2017, ore 20:08
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